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Dipinti lombardi dal Rinascimento al Barocco
Una grande esposizione presenterà importanti opere realizzate tra Rinascimento e Barocco, di autori quali Giovanni Cariani, Moretto da Brescia, Romanino, Giovanni Battista Moroni, Camillo Procaccini, Fra’ Galgario ed altri, provenienti dal patrimonio delle Istituzioni Ospedaliere Lombarde.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 3 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010, una grande esposizione presenterà importanti opere realizzate tra Rinascimento e Barocco, di autori quali Giovanni Cariani, Moretto da Brescia, Romanino, Giovanni Battista Moroni, Camillo Procaccini, Fra’ Galgario ed altri, provenienti dal patrimonio delle Istituzioni Ospedaliere Lombarde.
La facciata del Pirelli, con l’ausilio di tecnologiche proiezioni a tutta altezza, diverrà un grandioso schermo che rifletterà i dipinti e alcuni loro particolari, facendo arrivare i colori e i soggetti al cuore dei cittadini con suggestiva forza scenica.
Dal 3 dicembre 2009 al 25 aprile 2010, l’Artbox “A tu per tu con...” farà entrare i visitatori nei segreti della storia di alcuni capolavori di Antonello da Messina, Tiziano Vecellio, Francesco Hayez, Mario Sironi, in uno spazio esclusivo e privilegiato, dedicato a una sola opera.
Un grande evento è in programma a Milano dal 3 dicembre 2009: lo storico grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia, ospita LA REGIONE DÀ LUCE ALL’ARTE, una manifestazione promossa dalla Regione Lombardia e da Fondazione Stelline che, fino ad aprile 2010, presenta una serie di esposizioni per scoprire e valorizzare l’immenso patrimonio artistico lombardo.
La prima esposizione, dal 3 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010, sarà la mostra Dipinti lombardi dal Rinascimento al Barocco, curata da Mina Gregori coadiuvata da un comitato scientifico composto da Marco Bona Castellotti, Pietro Petraroia, Alessandro Rovetta; direzione artistica e creativa di Piero Addis.
L’iniziativa proporrà 22 opere realizzate tra il Cinquecento e il Settecento, da autori quali Giovanni Cariani, Moretto da Brescia, Romanino, Giovanni Battista Moroni, Camillo Procaccini, Fra’ Galgario ed altri, appartenenti al patrimonio delle Istituzioni Ospedaliere Lombarde, al fine di consentire una precisa verifica e uno studio approfondito di queste collezioni, e allargare l’interesse a importanti scrigni, finora ignorati, consentendone una più vasta conoscenza e valorizzazione.
Questi capolavori, infatti, non provengono solo dal capoluogo lombardo, ma anche dalle province di Como, Bergamo, Brescia, Lodi, Varese, Pavia.
Dall’Ospedale di Chiari (BS), ad esempio, arriva la Madonna in trono col Bambino e Santi del Moretto da Brescia. La pala, ora conservata nella chiesa dell’Ospedale di Orzinuovi, è databile tra il 1525 e il 1530 e corrisponde al periodo nel quale il pittore aveva raggiunto la sua maturità artistica. Il carattere bresciano dell’opera si avverte nella tonalità ribassata, derivata dalla lezione di Vincenzo Foppa, e altrettanto distintivo è il filtro ottico che esalta l’ombra sul libro aperto del San Domenico e la brillantezza della fodera del mantello della Vergine.
Queste ricerche elaborate a Brescia, come il realismo espressivo e i principi ottici che andavano oltre la pratica disegnativa e i valori plastici, contribuirono alla formazione in Lombardia del Caravaggio. Tali caratteristiche confermano il distinguersi della pittura locale del Cinquecento nei confronti del Veneto e dell’area milanese. A prova di ciò, vengono esposti altri due dipinti degli Spedali Civili di Brescia, come il San Rocco tra i Santi Cosma, Damiano, Nicola da Bari e Antonio abate, che fa conoscere aspetti meno noti di un giovane Moretto malinconico e la Madonna col Bambino, opera tarda del Romanino.
Con questi lavori il gruppo dei dipinti del primo Cinquecento bresciano appartenenti a istituzioni ospedaliere lombarde assume una dimensione considerevole. A essi si affianca, sempre degli Spedali Civili di Brescia, anche il genere della natura morta, qui presentata in due versioni che appartengono al raro repertorio animalistico di Giorgio Duranti, un pittore bresciano che s’ispirava alla lezione di Borromaus Andreas Ruthart, maestro del barocco tedesco.
Dagli Ospedali Riuniti di Bergamo proviene invece, il Ritratto di Elisabetta Piavani Ghidotti di Fra’ Galgario, visibile nella Galleria dell’Accademia Carrara, così come il Ritratto di anziano gentiluomo con veste rossa, uno dei capolavori di Giovan Battista Moroni, e la Schiavona di Giovanni Cariani, una tavola che situa questo forte e talvolta brutale pittore bergamasco nel proprio contesto, come portatore di una variante dei ben noti valori lombardi, e non già nel generico ambito veneziano entro il quale gli è stata assegnata una collocazione marginale.
Esempi databili dal tardo Cinquecento al Settecento, provengono dai centri minori che gravitavano attorno al capoluogo lombardo. È questo il caso dell’Ospedale di Vigevano da cui proviene La Presentazione di Maria al tempio di Camillo Procaccini, o il Cristo crocifisso di ambito di Daniele Crespi, dall’Azienda Ospedaliera di Gallarate, o ancora i Quattro Evangelisti di Giuseppe Vermiglio, dall’Azienda Ospedaliera di Melegnano.
Un altro pittore che si gioverà della verifica del patrimonio ospedaliero della Regione Lombardia è Carlo Francesco Nuvolone, qui con due opere: una replica proveniente dall’Azienda Sanitaria Locale di Como del Ritratto della famiglia del pittore, conservata nella Pinacoteca di Brera, e il Cefalo e Procri proveniente dall’Ospedale Maggiore di Milano.
Il percorso espositivo esplora anche il campo della ritrattistica che costituisce il nucleo principale e motivato delle collezioni ospedaliere. Dall’ospedale Fatebenefratelli di Milano arriva il ritratto della benefattrice Anna Cecilia Visconti, datato 1672, la cui attribuzione si colloca tra il Ceresa o il Cittadini, mentre dall’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio giunge l’Autoritratto di Biagio Bellotti, eseguito nel 1784. La provocatoria immagine del pittore visibile frontalmente solo attraverso lo specchio racchiude in sé la persistente vocazione realistica della regione e quell’illusionismo di frontiera che ebbe nel Settecento altre notevoli manifestazioni in Lombardia.
Ciascuno di questi capolavori sarà affiancato da schermi al plasma che sostituiscono le tradizionali didascalie. Attraverso di esse sarà possibile un’interazione col dipinto e un approfondimento storico-scientifico dello stesso, per venire a conoscenza del percorso creativo dell’artista, e ammirare i dettagli dell’opera.
Accompagna la mostra un catalogo 24 ore Motta Cultura .
Per il lancio della manifestazione, dal 2 all’8 dicembre, dalle 18.00 a mezzanotte, il grattacielo Pirelli si illuminerà con i colori dei capolavori dell’arte lombarda, diventando un imponente ‘urban screen’ dove scorrerà una serie di 30 proiezioni delle opere di maggior valore storico artistico presenti in mostra, con zoom su alcuni dei loro dettagli particolarmente significativi.
Una seconda fase del progetto La Regione dà luce all’arte prevede l’installazione nell’ Atrio Istituzionale del Grattacielo Pirelli, di un Artbox, uno spazio esclusivo e privilegiato nel quale verranno esposte, per la durata di circa un mese ciascuna, quattro opere rispettivamente di Antonello da Messina, Tiziano Vecellio, Francesco Hayez e Mario Sironi.
La prima - dal 3 dicembre al 10 gennaio 2010, sarà il Ritratto della contessa Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe, realizzato da Francesco Hayez nel 1833 - conservato nei Musei Civici di Lodi, di proprietà della locale Azienda Ospedaliera - capolavoro del pittore e un documento del livello europeo raggiunto dalla ritrattistica italiana dell’Ottocento.
Gli altri appuntamenti saranno, dal 14 gennaio al 14 febbraio 2010 con il San Benedetto - 1470 ca, di Antonello da Messina; dal 18 febbraio al 21 marzo 2010, con il Ritratto di Giulio Romano - 1536 o 1538, di Tiziano Vecellio, e dal 25 marzo al 25 aprile 2010, con il Ritratto di Carlo Carvaglio - 1932-1933, di Mario Sironi.
La facciata del Pirelli, con l’ausilio di tecnologiche proiezioni a tutta altezza, diverrà un grandioso schermo che rifletterà i dipinti e alcuni loro particolari, facendo arrivare i colori e i soggetti al cuore dei cittadini con suggestiva forza scenica.
Dal 3 dicembre 2009 al 25 aprile 2010, l’Artbox “A tu per tu con...” farà entrare i visitatori nei segreti della storia di alcuni capolavori di Antonello da Messina, Tiziano Vecellio, Francesco Hayez, Mario Sironi, in uno spazio esclusivo e privilegiato, dedicato a una sola opera.
Un grande evento è in programma a Milano dal 3 dicembre 2009: lo storico grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia, ospita LA REGIONE DÀ LUCE ALL’ARTE, una manifestazione promossa dalla Regione Lombardia e da Fondazione Stelline che, fino ad aprile 2010, presenta una serie di esposizioni per scoprire e valorizzare l’immenso patrimonio artistico lombardo.
La prima esposizione, dal 3 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010, sarà la mostra Dipinti lombardi dal Rinascimento al Barocco, curata da Mina Gregori coadiuvata da un comitato scientifico composto da Marco Bona Castellotti, Pietro Petraroia, Alessandro Rovetta; direzione artistica e creativa di Piero Addis.
L’iniziativa proporrà 22 opere realizzate tra il Cinquecento e il Settecento, da autori quali Giovanni Cariani, Moretto da Brescia, Romanino, Giovanni Battista Moroni, Camillo Procaccini, Fra’ Galgario ed altri, appartenenti al patrimonio delle Istituzioni Ospedaliere Lombarde, al fine di consentire una precisa verifica e uno studio approfondito di queste collezioni, e allargare l’interesse a importanti scrigni, finora ignorati, consentendone una più vasta conoscenza e valorizzazione.
Questi capolavori, infatti, non provengono solo dal capoluogo lombardo, ma anche dalle province di Como, Bergamo, Brescia, Lodi, Varese, Pavia.
Dall’Ospedale di Chiari (BS), ad esempio, arriva la Madonna in trono col Bambino e Santi del Moretto da Brescia. La pala, ora conservata nella chiesa dell’Ospedale di Orzinuovi, è databile tra il 1525 e il 1530 e corrisponde al periodo nel quale il pittore aveva raggiunto la sua maturità artistica. Il carattere bresciano dell’opera si avverte nella tonalità ribassata, derivata dalla lezione di Vincenzo Foppa, e altrettanto distintivo è il filtro ottico che esalta l’ombra sul libro aperto del San Domenico e la brillantezza della fodera del mantello della Vergine.
Queste ricerche elaborate a Brescia, come il realismo espressivo e i principi ottici che andavano oltre la pratica disegnativa e i valori plastici, contribuirono alla formazione in Lombardia del Caravaggio. Tali caratteristiche confermano il distinguersi della pittura locale del Cinquecento nei confronti del Veneto e dell’area milanese. A prova di ciò, vengono esposti altri due dipinti degli Spedali Civili di Brescia, come il San Rocco tra i Santi Cosma, Damiano, Nicola da Bari e Antonio abate, che fa conoscere aspetti meno noti di un giovane Moretto malinconico e la Madonna col Bambino, opera tarda del Romanino.
Con questi lavori il gruppo dei dipinti del primo Cinquecento bresciano appartenenti a istituzioni ospedaliere lombarde assume una dimensione considerevole. A essi si affianca, sempre degli Spedali Civili di Brescia, anche il genere della natura morta, qui presentata in due versioni che appartengono al raro repertorio animalistico di Giorgio Duranti, un pittore bresciano che s’ispirava alla lezione di Borromaus Andreas Ruthart, maestro del barocco tedesco.
Dagli Ospedali Riuniti di Bergamo proviene invece, il Ritratto di Elisabetta Piavani Ghidotti di Fra’ Galgario, visibile nella Galleria dell’Accademia Carrara, così come il Ritratto di anziano gentiluomo con veste rossa, uno dei capolavori di Giovan Battista Moroni, e la Schiavona di Giovanni Cariani, una tavola che situa questo forte e talvolta brutale pittore bergamasco nel proprio contesto, come portatore di una variante dei ben noti valori lombardi, e non già nel generico ambito veneziano entro il quale gli è stata assegnata una collocazione marginale.
Esempi databili dal tardo Cinquecento al Settecento, provengono dai centri minori che gravitavano attorno al capoluogo lombardo. È questo il caso dell’Ospedale di Vigevano da cui proviene La Presentazione di Maria al tempio di Camillo Procaccini, o il Cristo crocifisso di ambito di Daniele Crespi, dall’Azienda Ospedaliera di Gallarate, o ancora i Quattro Evangelisti di Giuseppe Vermiglio, dall’Azienda Ospedaliera di Melegnano.
Un altro pittore che si gioverà della verifica del patrimonio ospedaliero della Regione Lombardia è Carlo Francesco Nuvolone, qui con due opere: una replica proveniente dall’Azienda Sanitaria Locale di Como del Ritratto della famiglia del pittore, conservata nella Pinacoteca di Brera, e il Cefalo e Procri proveniente dall’Ospedale Maggiore di Milano.
Il percorso espositivo esplora anche il campo della ritrattistica che costituisce il nucleo principale e motivato delle collezioni ospedaliere. Dall’ospedale Fatebenefratelli di Milano arriva il ritratto della benefattrice Anna Cecilia Visconti, datato 1672, la cui attribuzione si colloca tra il Ceresa o il Cittadini, mentre dall’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio giunge l’Autoritratto di Biagio Bellotti, eseguito nel 1784. La provocatoria immagine del pittore visibile frontalmente solo attraverso lo specchio racchiude in sé la persistente vocazione realistica della regione e quell’illusionismo di frontiera che ebbe nel Settecento altre notevoli manifestazioni in Lombardia.
Ciascuno di questi capolavori sarà affiancato da schermi al plasma che sostituiscono le tradizionali didascalie. Attraverso di esse sarà possibile un’interazione col dipinto e un approfondimento storico-scientifico dello stesso, per venire a conoscenza del percorso creativo dell’artista, e ammirare i dettagli dell’opera.
Accompagna la mostra un catalogo 24 ore Motta Cultura .
Per il lancio della manifestazione, dal 2 all’8 dicembre, dalle 18.00 a mezzanotte, il grattacielo Pirelli si illuminerà con i colori dei capolavori dell’arte lombarda, diventando un imponente ‘urban screen’ dove scorrerà una serie di 30 proiezioni delle opere di maggior valore storico artistico presenti in mostra, con zoom su alcuni dei loro dettagli particolarmente significativi.
Una seconda fase del progetto La Regione dà luce all’arte prevede l’installazione nell’ Atrio Istituzionale del Grattacielo Pirelli, di un Artbox, uno spazio esclusivo e privilegiato nel quale verranno esposte, per la durata di circa un mese ciascuna, quattro opere rispettivamente di Antonello da Messina, Tiziano Vecellio, Francesco Hayez e Mario Sironi.
La prima - dal 3 dicembre al 10 gennaio 2010, sarà il Ritratto della contessa Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe, realizzato da Francesco Hayez nel 1833 - conservato nei Musei Civici di Lodi, di proprietà della locale Azienda Ospedaliera - capolavoro del pittore e un documento del livello europeo raggiunto dalla ritrattistica italiana dell’Ottocento.
Gli altri appuntamenti saranno, dal 14 gennaio al 14 febbraio 2010 con il San Benedetto - 1470 ca, di Antonello da Messina; dal 18 febbraio al 21 marzo 2010, con il Ritratto di Giulio Romano - 1536 o 1538, di Tiziano Vecellio, e dal 25 marzo al 25 aprile 2010, con il Ritratto di Carlo Carvaglio - 1932-1933, di Mario Sironi.
02
dicembre 2009
Dipinti lombardi dal Rinascimento al Barocco
Dal 02 dicembre 2009 al 25 aprile 2010
arte antica
Location
PALAZZO PIRELLI – SPAZIO EVENTI
Milano, Via Fabio Filzi, 22, (Milano)
Milano, Via Fabio Filzi, 22, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.00; sabato e domenica, dalle 10.00 alle 19.00 Lunedì chiuso Per scuole e gruppi, visite alla mattina, su prenotazione
Vernissage
2 Dicembre 2009, ore 18
Sito web
www.adartem.it
Editore
24 ORE CULTURA
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore