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Discorsi sulla realtà
Dalla “mimesis” di Aristotele al “ready-made” di Duchamp, fino al Nouveau Realisme di Restany, il rapporto tra un opera d’arte e la realtà è una questione, vexata questio, rimasta ancora aperta. Come deve porsi un artista davanti alla realtà? Deve rappresentarla, reinventarla, alluderla, ignorarla?
Comunicato stampa
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S’inaugura sabato 8 ottobre 2011, alle 18.00, presso la galleria Zamenhof di Milano, la mostra collettiva di arte contemporanea intitolata “Discorsi sulla Realtà” a cura di Virgilio Patarini.
La mostra è inserita nel programma della Settima Edizione della "Giornata del Contemporaneo", Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unione delle Province Italiane, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Oltre 100 opere tra quadri e sculture.
Nota introduttiva
Dalla “mimesis” di Aristotele al “ready-made” di Duchamp, fino al Nouveau Realisme di Restany, il rapporto tra un opera d’arte e la realtà è una questione, vexata questio, rimasta ancora aperta. Come deve porsi un artista davanti alla realtà? Deve rappresentarla, reinventarla, alluderla, ignorarla?
Il pittore e fine disegnatore Vittorio Pasotti e lo scultore Johannes Genemans affrontano di petto la raffigurazione della Realtà, affidandosi ad una perizia tecnica al limite del virtuosismo per cogliere ogni minimo dettaglio e riprodurlo, con afflato classicista, ma anche con accenti poetici fatti di sfumato (il pittore) e di morbidezza delle linee (lo scultore). Anche Lisa Sabbadini e Angelo Petrucci come Pasotti sfidano la fotografia sul suo terreno: la prima, giovane artista romana, realizza dei “mossi” suggestivi e raffinatissimi ; il secondo, più maturo pittore genovese, inquadra particolari di corpi umani, come colti da istantanee rubate tra luce ed ombra, con tagli inconsueti, che talvolta trovano corrispondenza anche nel formato irregolare delle tele.
Paola Adornato, Domenico Lasala, Sergio Merghetti e Massimo Marano scelgono la via di una rappresentazione della Realtà relativamente fedele, ma fondata tuttavia su una sintesi decisa delle forme, che di volta in volta si ispira al “Ritorno all’ordine” degli anni Venti e Trenta del secolo scorso (Adornato e Lasala) o a riferimenti all’illustrazione o al fumetto (Marano e Merghetti. Tutti e quattro si affidanoi poi ad una tavolozza modernissima, basata su colori acidi, forti, virati.
Loredana Cacucciolo e Ilaria Battiston recuperano il gesto e l’energia di una pittura vagamente esperessionista fatta di pennellate pastose e vibranti: più solare e corsiva l’artista pugliese, più inquieta e oscura la Battiston.
Enzo Briscese e Carlo Catiri scompongono i piani alla maniera del Proto-Cubismo, ma con una tavolozza luminosa e mediterranea che rilegge Cezanne in chiave post-moderna, cioè con colori più innaturali e composizioni corsive, più dinamiche e vibranti per Briscese, più composte e metafisiche per Catiri.
Le giovani Arianna Loscialpo e Natalia Molchanova ridanno voce con spiccati accenti di vivace e originale contemporaneità all’antica e gloriosa tecnica dell’incisione: in un bianco e nero potente e rigoroso la Loscialpo racconta figure di giovani colti in momenti di tragica quotidianità. La giovanissima russa schizza scorci di città o luoghi immaginari con freschezza e agilità.
Classicheggiante nelle forme (anche se con qualche accento barocco forse eccessivo e qua e là qualche ingenuità) e originalissimo nelle soluzioni formali e tecniche il giovane scultore Federico Molinaro ci presenta una vera e propria sequenza di pose della medesima figura femminile danzante. Il toscano Luca Mommarelli infine, con perizia tecnica e spiazzante immaginazione, ci fa immergere con le sue guizzanti e grottesche sculture lignee in un mondo di fiabe nordiche inquiete e ludiche al tempo stesso.
E dunque, passate in rassegna le soluzioni proposte da questi sedici artisti, la domanda resta sospesa: come deve porsi un artista davanti alla realtà? Gli artisti in mostra hanno provato a dare il loro contributo, hanno detto la loro, ciascuno a modo suo.
Ai visitatori poi l’ardua sentenza. E la possibilità di scelta.
Virgilio Patarini
La mostra è inserita nel programma della Settima Edizione della "Giornata del Contemporaneo", Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unione delle Province Italiane, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Oltre 100 opere tra quadri e sculture.
Nota introduttiva
Dalla “mimesis” di Aristotele al “ready-made” di Duchamp, fino al Nouveau Realisme di Restany, il rapporto tra un opera d’arte e la realtà è una questione, vexata questio, rimasta ancora aperta. Come deve porsi un artista davanti alla realtà? Deve rappresentarla, reinventarla, alluderla, ignorarla?
Il pittore e fine disegnatore Vittorio Pasotti e lo scultore Johannes Genemans affrontano di petto la raffigurazione della Realtà, affidandosi ad una perizia tecnica al limite del virtuosismo per cogliere ogni minimo dettaglio e riprodurlo, con afflato classicista, ma anche con accenti poetici fatti di sfumato (il pittore) e di morbidezza delle linee (lo scultore). Anche Lisa Sabbadini e Angelo Petrucci come Pasotti sfidano la fotografia sul suo terreno: la prima, giovane artista romana, realizza dei “mossi” suggestivi e raffinatissimi ; il secondo, più maturo pittore genovese, inquadra particolari di corpi umani, come colti da istantanee rubate tra luce ed ombra, con tagli inconsueti, che talvolta trovano corrispondenza anche nel formato irregolare delle tele.
Paola Adornato, Domenico Lasala, Sergio Merghetti e Massimo Marano scelgono la via di una rappresentazione della Realtà relativamente fedele, ma fondata tuttavia su una sintesi decisa delle forme, che di volta in volta si ispira al “Ritorno all’ordine” degli anni Venti e Trenta del secolo scorso (Adornato e Lasala) o a riferimenti all’illustrazione o al fumetto (Marano e Merghetti. Tutti e quattro si affidanoi poi ad una tavolozza modernissima, basata su colori acidi, forti, virati.
Loredana Cacucciolo e Ilaria Battiston recuperano il gesto e l’energia di una pittura vagamente esperessionista fatta di pennellate pastose e vibranti: più solare e corsiva l’artista pugliese, più inquieta e oscura la Battiston.
Enzo Briscese e Carlo Catiri scompongono i piani alla maniera del Proto-Cubismo, ma con una tavolozza luminosa e mediterranea che rilegge Cezanne in chiave post-moderna, cioè con colori più innaturali e composizioni corsive, più dinamiche e vibranti per Briscese, più composte e metafisiche per Catiri.
Le giovani Arianna Loscialpo e Natalia Molchanova ridanno voce con spiccati accenti di vivace e originale contemporaneità all’antica e gloriosa tecnica dell’incisione: in un bianco e nero potente e rigoroso la Loscialpo racconta figure di giovani colti in momenti di tragica quotidianità. La giovanissima russa schizza scorci di città o luoghi immaginari con freschezza e agilità.
Classicheggiante nelle forme (anche se con qualche accento barocco forse eccessivo e qua e là qualche ingenuità) e originalissimo nelle soluzioni formali e tecniche il giovane scultore Federico Molinaro ci presenta una vera e propria sequenza di pose della medesima figura femminile danzante. Il toscano Luca Mommarelli infine, con perizia tecnica e spiazzante immaginazione, ci fa immergere con le sue guizzanti e grottesche sculture lignee in un mondo di fiabe nordiche inquiete e ludiche al tempo stesso.
E dunque, passate in rassegna le soluzioni proposte da questi sedici artisti, la domanda resta sospesa: come deve porsi un artista davanti alla realtà? Gli artisti in mostra hanno provato a dare il loro contributo, hanno detto la loro, ciascuno a modo suo.
Ai visitatori poi l’ardua sentenza. E la possibilità di scelta.
Virgilio Patarini
08
ottobre 2011
Discorsi sulla realtà
Dall'otto al 23 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
Dal mercoledì alla domenica ore 15-19. Lunedì e martedì chiuso.
Vernissage
8 Ottobre 2011, ore 18.00.
Autore
Curatore