Il paesaggio inteso come contesto vitale dell'uomo e' sempre stato raccontato e rappresentato nell'arte. Oggi assistiamo ad una ripresa di questo argomento nelle pratiche artistiche piu' attuali, ai limiti di architettura, progettazione, botanica- La sostanza di queste esperienze e' articolata su una terminologia comune: eco-economia, biodiversità, sviluppo ecosostenibile, ecologia industriale, agricolture biologiche, paesaggi metropolitani, orti urbani- Cio' a cui queste tavole rotonde si rivolgono e' dunque il rapporto dell'arte con il paesaggio nel momento in cui questo diventa strumento dell'azione artistica e al cui interno l'artista vi si colloca producendo le sue opere.

Fissiamo questo rapporto a partire dagli anni 60 e 70, dal momento in cui lo spostamento del punto di osservazione e di collocazione dell'artista sul piano dell'operare artistico provoca una serie di sperimentazioni e interventi, spesso legati a movimenti politici e di contestazione, che adottano il paesaggio come un nuovo strumento o obiettivo di produzione. Come gli artisti lo hanno inteso? Che tipo di opere sono state prodotte? Come considerare queste operazioni? Ma soprattutto in che modo rapportarle alle urgenze contemporanee del trattare il paesaggio nell'ottica delle questioni ambientali mondiali?

Il programma di questi incontri si inserisce nel piu' ampio progetto Ecosofie. L'arte per costruire nuovi paesaggi che si concluderà con un convegno nel mese di Marzo.

Dalle ore 11.30 si svolgerà una visita agli spazi della Fondazione Baruchello e la presentazione del progetto Ecosofie.
Tavola rotonda: L'arte per raccontare il paesaggio (ore 16.00)