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Displacements A Performative Exhibition – Helena Hunter
Il nuovo incontro, dal titolo – Displacements, A Performative Exhibition – vede protagonista Helena Hunter, giovane promessa della scena performativa britannica
Comunicato stampa
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La galleria Jerome Zodo Contemporary è lieta di presentare il terzo appuntamento di F classmate, progetto curatoriale interamente dedicato all'universo femminile e strutturato in serate live performance.
Dal maggio 2010 la galleria invita giovani artiste italiane e internazionali a usare il proprio spazio per la sperimentazione delle arti performative.
Il nuovo incontro, dal titolo – Displacements, A Performative Exhibition - vede protagonista Helena Hunter, giovane promessa della scena performativa britannica, nella serata di lunedì 21 marzo 2011, dalle ore 19.32 presso lo spazio di via Lambro 7, a Milano.
Displacements
A Performative Exhibition
Helena Hunter
21 marzo 2011
ore 19.32
Displacements, A Performative Exhibition - presenta una selezione dei lavori della giovane artista inglese Helena Hunter: The Other Room, Tracing Shadows e dis-locate.
Concepita come un unico ciclo di tre singoli frammenti, l'azione performativa è accompagnata da video, fotografie, costumi e altri oggetti scenici relativi alle opere.
Ad ogni lavoro di Helena Hunter è dedicata una precisa area espositiva; come spettri sospesi, i diversi corpi scenici si animano al risveglio che l'artista incita col proprio intervento. Interagendo e muovendosi da una sezione all'altra, l’artista restituisce vita alle sue pièces, creando un'architettura visiva molto più articolata del solo “linguaggio corporeo”: è forma e presenza di corpo e materia, di corpo e spirito, di corpo e identità, di corpo col corpo. Helena Hunter arreda, nei suoi vividi ritratti, creature e mondi metafisici - una rappresentazione che incoraggia e stimola i sensi, capace di regalare un'esperienza di pura sin-estetica.
The Other Room – esplora il sentimento di umiliazione e di avvilimento della condizione animale/umana. Una presenza metamorfica con sembianze equine, fatica a restare in piedi nel tentativo di eseguire una danza di tip-tap.
Tracing Shadow – inscena il processo di iniziazione di un corpo, presentato in diverse fasi di trasformazione e cedimento. L'artista cerca più volte di infilarsi un vestito chiaramente troppo stretto.
Dis-locate – celebra lo stato di trasformazione della materia, analizzando il senso di dis-locazione come impoverimento e stato distruttivo. L'artista interagisce nello spazio con diversi “oggetti”.
L'intera esecuzione performativa è accompagnata dall'intervento sonoro di Mark Peter Wright (Sonic Arts, British Composer of The Year 2009), sound-artist e assiduo collaboratore di Helena Hunter.
L'era mediatica ha determinato la diminuzione e l'impoverimento dell'esperienza e della percezione del fisico, inteso come lo stare, il risiedere e il percepire, Helena Hunter stimola il recupero dei sensi. Se è vero che le pratiche artistiche educano e obbligano una particolare logica della sensazione, l'artista fa del pensiero lo spirito della propria indagine creativa. Il corpo è rappresentazione e luogo dell'immediato, medium fra gli estremi dimensionali, fra la realtà e la sua rappresentazione scenica.
biografia
Helena Hunter nasce a Manchester nel 1979, vive e lavora a Londra. Le sue performances si concentrano sulle complessità culturali relative alla politica del corpo, dalla costruzione dei generi alla formazione del desiderio. Nel suo lavoro il corpo diviene l'espressione di un linguaggio testuale, scultoreo e locale. Helena Hunter ha presentato i suoi lavori in diverse, importanti manifestazioni, in Inghilterra e nel resto d’Europa: Barbican Center, Chelsea Theatre, Foundation for Women’s Art, Londra; City of Women, Festival di Ljubljana, Slovenia; FEM_09, Girona, Spagna.
Helena Hunter ha ricevuto diversi riconoscimenti, ha all’attivo numerose pubblicazioni e premi dall' Arts Council of England e dall'Arts Foundation Shortlist. Oggi insegna pratiche performative alla Queen Mary University di Londra.
Dal maggio 2010 la galleria invita giovani artiste italiane e internazionali a usare il proprio spazio per la sperimentazione delle arti performative.
Il nuovo incontro, dal titolo – Displacements, A Performative Exhibition - vede protagonista Helena Hunter, giovane promessa della scena performativa britannica, nella serata di lunedì 21 marzo 2011, dalle ore 19.32 presso lo spazio di via Lambro 7, a Milano.
Displacements
A Performative Exhibition
Helena Hunter
21 marzo 2011
ore 19.32
Displacements, A Performative Exhibition - presenta una selezione dei lavori della giovane artista inglese Helena Hunter: The Other Room, Tracing Shadows e dis-locate.
Concepita come un unico ciclo di tre singoli frammenti, l'azione performativa è accompagnata da video, fotografie, costumi e altri oggetti scenici relativi alle opere.
Ad ogni lavoro di Helena Hunter è dedicata una precisa area espositiva; come spettri sospesi, i diversi corpi scenici si animano al risveglio che l'artista incita col proprio intervento. Interagendo e muovendosi da una sezione all'altra, l’artista restituisce vita alle sue pièces, creando un'architettura visiva molto più articolata del solo “linguaggio corporeo”: è forma e presenza di corpo e materia, di corpo e spirito, di corpo e identità, di corpo col corpo. Helena Hunter arreda, nei suoi vividi ritratti, creature e mondi metafisici - una rappresentazione che incoraggia e stimola i sensi, capace di regalare un'esperienza di pura sin-estetica.
The Other Room – esplora il sentimento di umiliazione e di avvilimento della condizione animale/umana. Una presenza metamorfica con sembianze equine, fatica a restare in piedi nel tentativo di eseguire una danza di tip-tap.
Tracing Shadow – inscena il processo di iniziazione di un corpo, presentato in diverse fasi di trasformazione e cedimento. L'artista cerca più volte di infilarsi un vestito chiaramente troppo stretto.
Dis-locate – celebra lo stato di trasformazione della materia, analizzando il senso di dis-locazione come impoverimento e stato distruttivo. L'artista interagisce nello spazio con diversi “oggetti”.
L'intera esecuzione performativa è accompagnata dall'intervento sonoro di Mark Peter Wright (Sonic Arts, British Composer of The Year 2009), sound-artist e assiduo collaboratore di Helena Hunter.
L'era mediatica ha determinato la diminuzione e l'impoverimento dell'esperienza e della percezione del fisico, inteso come lo stare, il risiedere e il percepire, Helena Hunter stimola il recupero dei sensi. Se è vero che le pratiche artistiche educano e obbligano una particolare logica della sensazione, l'artista fa del pensiero lo spirito della propria indagine creativa. Il corpo è rappresentazione e luogo dell'immediato, medium fra gli estremi dimensionali, fra la realtà e la sua rappresentazione scenica.
biografia
Helena Hunter nasce a Manchester nel 1979, vive e lavora a Londra. Le sue performances si concentrano sulle complessità culturali relative alla politica del corpo, dalla costruzione dei generi alla formazione del desiderio. Nel suo lavoro il corpo diviene l'espressione di un linguaggio testuale, scultoreo e locale. Helena Hunter ha presentato i suoi lavori in diverse, importanti manifestazioni, in Inghilterra e nel resto d’Europa: Barbican Center, Chelsea Theatre, Foundation for Women’s Art, Londra; City of Women, Festival di Ljubljana, Slovenia; FEM_09, Girona, Spagna.
Helena Hunter ha ricevuto diversi riconoscimenti, ha all’attivo numerose pubblicazioni e premi dall' Arts Council of England e dall'Arts Foundation Shortlist. Oggi insegna pratiche performative alla Queen Mary University di Londra.
21
marzo 2011
Displacements A Performative Exhibition – Helena Hunter
21 marzo 2011
performance - happening
Location
JEROME ZODO CONTEMPORARY
Milano, Via Lambro, 7, (Milano)
Milano, Via Lambro, 7, (Milano)
Vernissage
21 Marzo 2011, ore 19.30
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore