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DISSONANZA
Sabato 15 Giugno 2024 nel borgo medievale di Tuscania (VT), presso le sale cinquecentesche di Palazzo Fani, dalle 18.00 alle 20.00, apre al pubblico DISSONANZA, prima mostra dell’omonimo collettivo internazionale.
Comunicato stampa
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DISSONANZA. PRIMA MOSTRA DELL’OMONIMO COLLETTIVO INTERNAZIONALE
DAL 15 AL 30 GIUGNO 2024, PALAZZO FANI, TUSCANIA
Sabato 15 Giugno 2024 nel borgo medievale di Tuscania (VT), presso le sale cinquecentesche di Palazzo Fani, dalle 18.00 alle 20.00, apre al pubblico DISSONANZA, prima mostra dell’omonimo collettivo internazionale formato dallo scultore bulgaro Stefan Kotsev, dalla pittrice francese Garance Rouveron, dagli artisti romani Saverio Sallusti e Flaminia Verdoni e da Aleksandar Stamenov, pittore bulgaro naturalizzato italiano, curatore della mostra in collaborazione con Claudio Riccardi.
La mostra sarà visitabile fino al 30 Giugno 2024.
La mostra gode dei patrocini dell’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria di Roma e dall’Istituto di Cultura Bulgaro di Roma, del Comune e della Pro Loco di Tuscania, dell’ACTAS di Tuscania. A presentare il vernissage l’attore Pietro Benedetti. Degustazione vini offerto da Casale del Giglio.
Alla loro prima mostra il collettivo esplora l’intimo dell’umano e delle sue manifestazioni nello spazio, ognuno a modo proprio, in un racconto articolato e frammentato come le diverse realtà dell’esistenza e del vivere.
Kotsev, scultore estremamente rinomato nel proprio paese, dà voce, con tratti effimeri e decisi, a coloro che la voce stanno perdendo, silenti grida di resistenza in un periodo dove “sempre meno ci si cura dell’essere umano”. Rouveron, nel suo racconto della quotidianità più intima e semplice, raggiunge una dimensione esistenziale quasi metafisica, nei suoi ritratti veloci, nelle sue composizioni di interni aleggia la minaccia di uno spleen baudelaireano che trova conforto se si pone attenzione agli attimi sfuggenti del presente. Sallusti, nei suoi dipinti e nelle sue grafiche, pone il corpo e il ritratto al centro di una processualità continua, divenendo territorio di indagine di forze psicologiche, che attive agiscono al suo interno, trasformandolo, plasmandolo, deformandolo, la pittura è vista come un dispositivo, un mezzo grazie al quale essa può “rintracciare”, trovare qualcosa che ancora non è, qualcosa prossimo a divenire. L’opera di Verdoni si pone a metà fra pittura e alchimia, i suoi dipinti intensi e pregni raccontano di una conflittuale realtà interiore, segnata dal bisogno di definizione, realizzazione, inquadramento dell’essere, bisogno che però viviamo nell’impossibilità di un concreto raggiungimento. Nella sua opera figurativa Stamenov si avvicina agli istanti irripetibili che ogni soggetto vivente può offrire nella sua essenza, esplorando la complessa psicologia dell’animo umano, il contrasto fra chi crediamo di essere e come davvero ci confrontiamo con il mondo.
Il collettivo si associa al termine dissonanza, come esprimono nel Manifesto, come “ciò che ci porta a rompere le rappresentazioni mentali fisse. Che la sua natura contraddittoria spinga alla continua riflessione e conversazione fra parti opposte. Ciò che le divide ed unisce. Il finito-non finito del momento è ciò che ci invita a immaginare ma che chiede anche di essere risolto - una volta risolto smette di diventare, smette di muoversi. La Dissonanza parla di queste rotture”.
“Basandosi su una profonda conoscenza dei principi artistici classici, Dissonanza rimane fedele alla figurazione, pur aderendo a una costruzione compositiva non sempre definitiva ma apparentemente fedele. La figura umana è l'oggetto primario delle esplorazioni artistiche del gruppo. Attraverso il potere dell'espressione artistica e plastica, che permette di creare un'impressione di attesa e tensione, gli artisti ci ricordano l'instabilità della nostra epoca contemporanea” (Viktoria Ivanova, estratto dal Catalogo della mostra).
“La carne è forse l’elemento che più tiene insieme gli immaginari di questi cinque artisti, onnipresente sia nella rappresentazione che nell’utilizzo del colore. La presenza della figura umana, del tratto, si paga con l’assenza o il ritrarsi dello sfondo. Le presenze che emergono da queste opere sono prive di contesto, appaiono come atti psicotici nel vero senso del termine: mostrano una dissociazione evidente dalla realtà” (Ginestra Bacchio, estratto dal Catalogo della mostra).
DAL 15 AL 30 GIUGNO 2024, PALAZZO FANI, TUSCANIA
Sabato 15 Giugno 2024 nel borgo medievale di Tuscania (VT), presso le sale cinquecentesche di Palazzo Fani, dalle 18.00 alle 20.00, apre al pubblico DISSONANZA, prima mostra dell’omonimo collettivo internazionale formato dallo scultore bulgaro Stefan Kotsev, dalla pittrice francese Garance Rouveron, dagli artisti romani Saverio Sallusti e Flaminia Verdoni e da Aleksandar Stamenov, pittore bulgaro naturalizzato italiano, curatore della mostra in collaborazione con Claudio Riccardi.
La mostra sarà visitabile fino al 30 Giugno 2024.
La mostra gode dei patrocini dell’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria di Roma e dall’Istituto di Cultura Bulgaro di Roma, del Comune e della Pro Loco di Tuscania, dell’ACTAS di Tuscania. A presentare il vernissage l’attore Pietro Benedetti. Degustazione vini offerto da Casale del Giglio.
Alla loro prima mostra il collettivo esplora l’intimo dell’umano e delle sue manifestazioni nello spazio, ognuno a modo proprio, in un racconto articolato e frammentato come le diverse realtà dell’esistenza e del vivere.
Kotsev, scultore estremamente rinomato nel proprio paese, dà voce, con tratti effimeri e decisi, a coloro che la voce stanno perdendo, silenti grida di resistenza in un periodo dove “sempre meno ci si cura dell’essere umano”. Rouveron, nel suo racconto della quotidianità più intima e semplice, raggiunge una dimensione esistenziale quasi metafisica, nei suoi ritratti veloci, nelle sue composizioni di interni aleggia la minaccia di uno spleen baudelaireano che trova conforto se si pone attenzione agli attimi sfuggenti del presente. Sallusti, nei suoi dipinti e nelle sue grafiche, pone il corpo e il ritratto al centro di una processualità continua, divenendo territorio di indagine di forze psicologiche, che attive agiscono al suo interno, trasformandolo, plasmandolo, deformandolo, la pittura è vista come un dispositivo, un mezzo grazie al quale essa può “rintracciare”, trovare qualcosa che ancora non è, qualcosa prossimo a divenire. L’opera di Verdoni si pone a metà fra pittura e alchimia, i suoi dipinti intensi e pregni raccontano di una conflittuale realtà interiore, segnata dal bisogno di definizione, realizzazione, inquadramento dell’essere, bisogno che però viviamo nell’impossibilità di un concreto raggiungimento. Nella sua opera figurativa Stamenov si avvicina agli istanti irripetibili che ogni soggetto vivente può offrire nella sua essenza, esplorando la complessa psicologia dell’animo umano, il contrasto fra chi crediamo di essere e come davvero ci confrontiamo con il mondo.
Il collettivo si associa al termine dissonanza, come esprimono nel Manifesto, come “ciò che ci porta a rompere le rappresentazioni mentali fisse. Che la sua natura contraddittoria spinga alla continua riflessione e conversazione fra parti opposte. Ciò che le divide ed unisce. Il finito-non finito del momento è ciò che ci invita a immaginare ma che chiede anche di essere risolto - una volta risolto smette di diventare, smette di muoversi. La Dissonanza parla di queste rotture”.
“Basandosi su una profonda conoscenza dei principi artistici classici, Dissonanza rimane fedele alla figurazione, pur aderendo a una costruzione compositiva non sempre definitiva ma apparentemente fedele. La figura umana è l'oggetto primario delle esplorazioni artistiche del gruppo. Attraverso il potere dell'espressione artistica e plastica, che permette di creare un'impressione di attesa e tensione, gli artisti ci ricordano l'instabilità della nostra epoca contemporanea” (Viktoria Ivanova, estratto dal Catalogo della mostra).
“La carne è forse l’elemento che più tiene insieme gli immaginari di questi cinque artisti, onnipresente sia nella rappresentazione che nell’utilizzo del colore. La presenza della figura umana, del tratto, si paga con l’assenza o il ritrarsi dello sfondo. Le presenze che emergono da queste opere sono prive di contesto, appaiono come atti psicotici nel vero senso del termine: mostrano una dissociazione evidente dalla realtà” (Ginestra Bacchio, estratto dal Catalogo della mostra).
15
giugno 2024
DISSONANZA
Dal 15 al 30 giugno 2024
arte contemporanea
Location
Palazzo Fani
Tuscania, Via della Libertà, 24, (VT)
Tuscania, Via della Libertà, 24, (VT)
Orario di apertura
dalle 10.00 - 13.00 e dalle 16.00 - 20.00
Vernissage
15 Giugno 2024, 18.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
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