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Dissonanze 10
Traguardi importanti, da festeggiare con consapevolezza. Dissonanze arriva a dieci – dieci anni, dieci edizioni – e lo fa offrendo una line up che è davvero la migliore delle mappe geografiche per orientarsi nei tempi e negli stili che hanno disegnato l’immaginario culturale
della contemporaneità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Traguardi importanti, da festeggiare con consapevolezza. Dissonanze arriva a dieci – dieci
anni, dieci edizioni – e lo fa offrendo una line up che è davvero la migliore delle mappe
geografiche per orientarsi nei tempi e negli stili che hanno disegnato l'immaginario culturale
della contemporaneità. Non è questione di dj di fama mondiale (che ci sono), di live set di
culto assoluto (che non mancano), di produttori emergenti (che sono una presenza
fondamentale), di coraggiosi sperimentatori (che al solito sono nel dna del festival): nel 2010 il
festival romano celebra se stesso regalandosi e regalando un viaggio che disegna come mai
prima coordinate assolutamente fondamentali.
Per un Jeff Mills che, lontano da ogni commercializzazione ma con un seguito a dir poco
imponente, è senza dubbio l'esponente più adorato del pianeta per quanto riguarda la techno
nella sua essenza più pura, sublime, estrema e visionaria, c'è d'altro canto l'intensissima forza
emotiva e poetica di un Gil Scott-Heron: carisma enorme e sofferto, una vita
complicatissima, ma anche una serie infinita di pietre miliari soul fin dagli anni '70, dove
musica, suggestione letteraria e sofferta coscienza sociale si sprigionano con classe e intensità
devastante. Ecco, basterebbe questa accoppiata a descrivere il passato, il presente e il futuro
di molti dei nostri universi di riferimento estetici (ed etici). Così come basterebbe poi dire
semplicemente: Plastikman. Richie Hawtin resuscita il suo alias più carismatico, e nel farlo
appronta un live monumentale, che avrà pochissime apparizioni al mondo – e una di queste
sarà a Dissonanze 10, in esclusiva per l'Italia.
Impossibile però non citare pure l'inventiva prodigiosa di Jamie Lidell, l'artista che è riuscito a
mettere insieme elettronica, sperimentazione dadaista e melodie senza tempo (capaci di
sedurre a suo tempo un Elton John, giusto per dire), o le scoppiettanti divagazioni disco-funk
di The Phenomenal Handclap Band (gruppo che i Franz Ferdinand hanno voluto con sé ad
apertura di alcune date dell'ultimo tour europeo); così come una parte fondamentale della line
up 2010 è l'avventura in mezzo alle nuove sonorità dubstep o lì dove la techno si fa essere
mutante innervato di suggestioni astratte e al tempo stesso carnali, profondamente fisiche:
Shackleton, Martyn, King Midas Sound, Darkstar, ma anche le derive più folli e
psichedeliche come quelle di Gonjasufi e Nosaj Thing o la classe infinita in chiave electro
dell'eroe di casa Marco Passarani.
Se invece si vuole concentrare l'attenzione più prettamente sul dancefloor e sulle cadenze
techno-house, il criterio-guida parla comunque prima di tutto di qualità, di eleganza: Joris
Voorn, Seth Troxler, Pantha Du Prince (il produttore elettronico che è stato fortemente
voluto dalla Rough Trade, l'etichetta degli Smiths e di mille altri progetti indie rock
fondamentali), Mass_Prod, l'immenso carisma del Moritz Von Oswald Trio. Senza
ovviamente dimenticarsi di chi negli anni recenti ha cesellato il flirt fra la cassa in quattro ipercontemporanea
e le sonorità più funk e irregolari della New York “maledetta” dei primi anni '80
(Rub'N'Tug, Tim Sweeney, Neon Indian).
Assessorato alle Politiche Culturali
e della Comunicazione
Sullo sfondo di tutto questo la bellezza e l'unicità delle location (il Palazzo dei Congressi all'Eur,
il Chiostro del Bramante, l'Ara Pacis e il Room 26) così come a rifinire il tutto l'approccio
multidisciplinare e coraggiosamente sperimentale che è quest'anno affidato a Ben Frost (già
stretto collaboratore di Björk), Edwin van der Heide, United Visual Artists, Black Fanfare
(aka Demetrio Castellucci), Nico Vascellari, Assume Vivid Astro & La Chatte, Quayola e
Nexus Productions. Nulla sia lasciato al caso, tutto sia prezioso, anche grazie al sostegno
dell'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma e degli altri
partner: Dissonanze arriva a dieci, ed è onorato di portarne la responsabilità.
anni, dieci edizioni – e lo fa offrendo una line up che è davvero la migliore delle mappe
geografiche per orientarsi nei tempi e negli stili che hanno disegnato l'immaginario culturale
della contemporaneità. Non è questione di dj di fama mondiale (che ci sono), di live set di
culto assoluto (che non mancano), di produttori emergenti (che sono una presenza
fondamentale), di coraggiosi sperimentatori (che al solito sono nel dna del festival): nel 2010 il
festival romano celebra se stesso regalandosi e regalando un viaggio che disegna come mai
prima coordinate assolutamente fondamentali.
Per un Jeff Mills che, lontano da ogni commercializzazione ma con un seguito a dir poco
imponente, è senza dubbio l'esponente più adorato del pianeta per quanto riguarda la techno
nella sua essenza più pura, sublime, estrema e visionaria, c'è d'altro canto l'intensissima forza
emotiva e poetica di un Gil Scott-Heron: carisma enorme e sofferto, una vita
complicatissima, ma anche una serie infinita di pietre miliari soul fin dagli anni '70, dove
musica, suggestione letteraria e sofferta coscienza sociale si sprigionano con classe e intensità
devastante. Ecco, basterebbe questa accoppiata a descrivere il passato, il presente e il futuro
di molti dei nostri universi di riferimento estetici (ed etici). Così come basterebbe poi dire
semplicemente: Plastikman. Richie Hawtin resuscita il suo alias più carismatico, e nel farlo
appronta un live monumentale, che avrà pochissime apparizioni al mondo – e una di queste
sarà a Dissonanze 10, in esclusiva per l'Italia.
Impossibile però non citare pure l'inventiva prodigiosa di Jamie Lidell, l'artista che è riuscito a
mettere insieme elettronica, sperimentazione dadaista e melodie senza tempo (capaci di
sedurre a suo tempo un Elton John, giusto per dire), o le scoppiettanti divagazioni disco-funk
di The Phenomenal Handclap Band (gruppo che i Franz Ferdinand hanno voluto con sé ad
apertura di alcune date dell'ultimo tour europeo); così come una parte fondamentale della line
up 2010 è l'avventura in mezzo alle nuove sonorità dubstep o lì dove la techno si fa essere
mutante innervato di suggestioni astratte e al tempo stesso carnali, profondamente fisiche:
Shackleton, Martyn, King Midas Sound, Darkstar, ma anche le derive più folli e
psichedeliche come quelle di Gonjasufi e Nosaj Thing o la classe infinita in chiave electro
dell'eroe di casa Marco Passarani.
Se invece si vuole concentrare l'attenzione più prettamente sul dancefloor e sulle cadenze
techno-house, il criterio-guida parla comunque prima di tutto di qualità, di eleganza: Joris
Voorn, Seth Troxler, Pantha Du Prince (il produttore elettronico che è stato fortemente
voluto dalla Rough Trade, l'etichetta degli Smiths e di mille altri progetti indie rock
fondamentali), Mass_Prod, l'immenso carisma del Moritz Von Oswald Trio. Senza
ovviamente dimenticarsi di chi negli anni recenti ha cesellato il flirt fra la cassa in quattro ipercontemporanea
e le sonorità più funk e irregolari della New York “maledetta” dei primi anni '80
(Rub'N'Tug, Tim Sweeney, Neon Indian).
Assessorato alle Politiche Culturali
e della Comunicazione
Sullo sfondo di tutto questo la bellezza e l'unicità delle location (il Palazzo dei Congressi all'Eur,
il Chiostro del Bramante, l'Ara Pacis e il Room 26) così come a rifinire il tutto l'approccio
multidisciplinare e coraggiosamente sperimentale che è quest'anno affidato a Ben Frost (già
stretto collaboratore di Björk), Edwin van der Heide, United Visual Artists, Black Fanfare
(aka Demetrio Castellucci), Nico Vascellari, Assume Vivid Astro & La Chatte, Quayola e
Nexus Productions. Nulla sia lasciato al caso, tutto sia prezioso, anche grazie al sostegno
dell'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma e degli altri
partner: Dissonanze arriva a dieci, ed è onorato di portarne la responsabilità.
21
maggio 2010
Dissonanze 10
Dal 21 al 23 maggio 2010
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
PALAZZO DEGLI UFFICI DI EUR SPA
Roma, Via Ciro Il Grande, 16, (Roma)
Roma, Via Ciro Il Grande, 16, (Roma)
Biglietti
BIGLIETTI PALAZZO DEI CONGRESSI:
- Venerdì 21 o Sabato 22: 39 euro + d.p.
- Abbonamento due giorni: 65 euro
Sito web
www.dissonanze.it
Autore