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Distanze… di sicurezza
Una grande rassegna di opere dedicate da sessanta artisti al tema della sicurezza stradale
Comunicato stampa
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Venerdì 4 aprile alle ore 19.00 si inaugura a Roma, presso il Museo delle Auto della Polizia in Via dell’Arcadia 20, “Distanze di Sicurezza”, una grande rassegna di opere dedicate da sessanta artisti al tema della sicurezza stradale.
L’esposizione, a cura di Antonietta Campilongo e Giuseppe Salerno, sarà visitabile sino al 3 maggio.
Apparteniamo ad un sistema che sempre più tutto seziona, analizza, classifica, e a tutto si propone di offrire “giuste” risposte. Una società nella quale siamo noi stessi, in ogni nostra specificità, ad essere oggetto di continua attenzione. Variamente catalogati in base a razza, sesso, costituzione, età e reddito, per noi si aprono le porte ora di un recinto, ora di un altro. Ambiti in cui siamo “indotti a comportamenti e consumi che variano a seconda del ruolo, dell’ora, del giorno o della stagione della nostra vita. Costrizioni queste proprie di ogni società “civile”. Regole “asettiche” che talvolta non si addicono ad esseri globali, complessi, in evoluzione senza fine.
Regole imposte, destinate a non esistere come tali soltanto in una società formata da esseri sempre coscienti di sé e dei propri comportamenti, massimamente rispettosi della propria e dell’altrui libertà, capaci di autogestirsi con equilibrio in una società dove la regola è interiore.
Una società chiaramente utopica, resa però ancor più lontana dalla pressoché totale disattenzione che la collettività presta all’essere umano nella sua interezza.
Disattenzione di fronte alla quale il pensiero nostalgico torna a quei portafoto calamitati che mai mancavano un tempo sul cruscotto metallico di ogni auto. “Non correre papà! Pensa a noi!” Un messaggio che, in tempi in cui le poche donne alla guida venivano considerate un pericolo, sapeva ricondurti a responsabilità ampie senza lasciarti da solo nello spoglio ruolo di “automobilista”.
Con “Distanze di Sicurezza” è il mondo dell’arte ad interrogarsi sul tema specifico della sicurezza stradale.
La giusta distanza da chi ci precede, ma anche dall’alcool, dalle droghe, dalle sigarette, dal telefonino, dalle musiche che trasformano l’auto in una assordante discoteca, dai miti della Formula Uno, sono tutte prese di distanza da ciò che allontanandoci da noi stessi ci fa perdere la visione cosciente della realtà che ci circonda, la sola di fronte alla quale abbiamo il dovere di mantenere la nostra individualità a difesa di noi stessi e degli altri.
Dimenticata la categoria “temporanea” di conducente gli artisti riportano così la propria riflessione sull’individuo tout court il quale, ora sulle proprie gambe ora su due o più ruote, resta il solo ed unico titolare del sacrosanto diritto ad una vita certamente in movimento, ma, prima d’ogni altra cosa, a misura d’uomo.
Giuseppe Salerno
L’esposizione, a cura di Antonietta Campilongo e Giuseppe Salerno, sarà visitabile sino al 3 maggio.
Apparteniamo ad un sistema che sempre più tutto seziona, analizza, classifica, e a tutto si propone di offrire “giuste” risposte. Una società nella quale siamo noi stessi, in ogni nostra specificità, ad essere oggetto di continua attenzione. Variamente catalogati in base a razza, sesso, costituzione, età e reddito, per noi si aprono le porte ora di un recinto, ora di un altro. Ambiti in cui siamo “indotti a comportamenti e consumi che variano a seconda del ruolo, dell’ora, del giorno o della stagione della nostra vita. Costrizioni queste proprie di ogni società “civile”. Regole “asettiche” che talvolta non si addicono ad esseri globali, complessi, in evoluzione senza fine.
Regole imposte, destinate a non esistere come tali soltanto in una società formata da esseri sempre coscienti di sé e dei propri comportamenti, massimamente rispettosi della propria e dell’altrui libertà, capaci di autogestirsi con equilibrio in una società dove la regola è interiore.
Una società chiaramente utopica, resa però ancor più lontana dalla pressoché totale disattenzione che la collettività presta all’essere umano nella sua interezza.
Disattenzione di fronte alla quale il pensiero nostalgico torna a quei portafoto calamitati che mai mancavano un tempo sul cruscotto metallico di ogni auto. “Non correre papà! Pensa a noi!” Un messaggio che, in tempi in cui le poche donne alla guida venivano considerate un pericolo, sapeva ricondurti a responsabilità ampie senza lasciarti da solo nello spoglio ruolo di “automobilista”.
Con “Distanze di Sicurezza” è il mondo dell’arte ad interrogarsi sul tema specifico della sicurezza stradale.
La giusta distanza da chi ci precede, ma anche dall’alcool, dalle droghe, dalle sigarette, dal telefonino, dalle musiche che trasformano l’auto in una assordante discoteca, dai miti della Formula Uno, sono tutte prese di distanza da ciò che allontanandoci da noi stessi ci fa perdere la visione cosciente della realtà che ci circonda, la sola di fronte alla quale abbiamo il dovere di mantenere la nostra individualità a difesa di noi stessi e degli altri.
Dimenticata la categoria “temporanea” di conducente gli artisti riportano così la propria riflessione sull’individuo tout court il quale, ora sulle proprie gambe ora su due o più ruote, resta il solo ed unico titolare del sacrosanto diritto ad una vita certamente in movimento, ma, prima d’ogni altra cosa, a misura d’uomo.
Giuseppe Salerno
04
aprile 2008
Distanze… di sicurezza
Dal 04 aprile al 03 maggio 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLE AUTO DELLA POLIZIA DI STATO
Roma, Via Dell'arcadia, 20, (Roma)
Roma, Via Dell'arcadia, 20, (Roma)
Orario di apertura
lunedì/venerdì 09.30/17.30, sabato 09.30/18.30
Vernissage
4 Aprile 2008, ore 19
Autore
Curatore