Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
disUmanesimi
La Fondazione Biagiotti Progetto Arte presenta disUmanesimi una mostra concepita dagli studenti del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali della NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Biagiotti Progetto Arte presenta disUmanesimi una mostra concepita dagli studenti del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali durante il secondo anno del corso nella Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
disUmanesimi palesa le dinamiche secondo cui la storia costruisce e ricostruisce il senso dell'Umanesimo e la sua negazione, superando la dialettica che due termini opposti strutturano. Attualizzare un discorso, filosofico per sua natura e formazione, non significa infatti negarlo quanto piuttosto contestualizzarlo e connetterlo ad una pratica, quella artistica.
Volendo sviluppare un'esposizione prettamente legata al luogo che la ospita, i curatori e gli artisti, durante la fase embrionale del percorso di ricerca, si sono interessati al lavoro di Lara-Vinca Masini, in particolare alla mostra da lei organizzata e inaugurata nel capoluogo toscano il 20 settembre del 1980, intitolata Umanesimo, Disumanesimo nell'Arte Europea 1890/1980. Integrando una prospettiva storica ad interventi contemporanei installati nel tessuto urbano, l'esposizione si proponeva di "essere allo stesso tempo un test, un'ipotesi di lettura per componenti multiple di una storia che ritrova, nel presente, termini di confronto indiretti e ambigui, ma capaci, credo, a loro volta, di provocare e stimolare reazioni e far emergere relazioni".
Lara-Vinca Masini approccia la rappresentazione del disumanesimo in maniera onnicomprensiva, oltrepassando l'ambito della produzione artistica, includendo nel catalogo un'ampia rosa di estratti di testi filosofici in grado di fornire un'ulteriore chiave di lettura a questo concetto difficilmente semplificabile ad un unico punto di vista. Leggendoli, traspare anzi come questa stessa irriducibilità sia un dato costitutivo del discorso sul disumanesimo.
"Si è talmente pieni di logicità, che, tutto ciò ch'è contro l'abituale poltroneria dell'opinare, vien subito riguardato come il contrario da rigettare. Si butta tutto ciò che non è conforme a quel positivo noto e amato, nella fossa già preparata della semplice negazione, nella quale tutto è negato, e però tutto finisce nel niente, e conchiude così nel nichilismo: tutto finisce in un nichilismo che essi stessi hanno inventato con l'aiuto della logica". Queste parole di Martin Heidegger (citate nel catalogo) potrebbero non di meno aiutarci a comprendere una frazione fondamentale della pulsione che sottende la necessità di collocarsi al di fuori del discorso umanista, la critica ad una metafisica che appare sempre più disonesta e fallace.
La mostra fiorentina della Masini ha colpito l'attenzione degli studenti non solo per la portata e l'estensione del progetto (una settantina d'artisti che coprono quattro generazioni, dislocati in undici luoghi della città) quanto più per l'assenza di una compiuta documentazione visiva, posteriore all'evento, al di là di quella ufficiale del catalogo. Di, qui, la volontà di svelare la mancanza di una memoria storica.
Dopo trentatré anni, la mostra realizzata dai curatori, deriva da quest'assenza e con essa interagisce, inserendosi nella prospettiva delle possibili reazioni e relazioni auspicate da Lara- Vinca Masini.
Le tematiche che scaturiscono da queste logiche vengono incorporate nelle riflessioni dei diciotto artisti in mostra: vi è un superamento dell'uomo al centro del terreno culturale, tradotto ora in un territorio di spazio vissuto. Qui, le gerarchie estetiche e il controllo razionale dell'uomo sulle sue manifestazioni vengono sovvertiti e annullati, a favore della creazione e ricostruzione di immaginari e nuove immagini, attraverso gli strumenti della memoria e della decodificazione di linguaggi costituiti.
Presentano le loro opere: Claudia Antelli, Emre Baloglu, Chiara Balsamo, Ruth Berah, Filippo Bisagni, Claudia Caldara, Marco Ceroni, Irene Coppola, Gaetano Cunsolo, David Michel Fauyek, Roberta Garieri/Marco Ornella/Gaia Valentino, Cecile Hjelvik Andersen, John Quintana, Daniele Marzorati, Orestis Mavroudis, Jacopo Rinaldi, Stefano Serretta, Camilla Topuntoli
disUmanesimi palesa le dinamiche secondo cui la storia costruisce e ricostruisce il senso dell'Umanesimo e la sua negazione, superando la dialettica che due termini opposti strutturano. Attualizzare un discorso, filosofico per sua natura e formazione, non significa infatti negarlo quanto piuttosto contestualizzarlo e connetterlo ad una pratica, quella artistica.
Volendo sviluppare un'esposizione prettamente legata al luogo che la ospita, i curatori e gli artisti, durante la fase embrionale del percorso di ricerca, si sono interessati al lavoro di Lara-Vinca Masini, in particolare alla mostra da lei organizzata e inaugurata nel capoluogo toscano il 20 settembre del 1980, intitolata Umanesimo, Disumanesimo nell'Arte Europea 1890/1980. Integrando una prospettiva storica ad interventi contemporanei installati nel tessuto urbano, l'esposizione si proponeva di "essere allo stesso tempo un test, un'ipotesi di lettura per componenti multiple di una storia che ritrova, nel presente, termini di confronto indiretti e ambigui, ma capaci, credo, a loro volta, di provocare e stimolare reazioni e far emergere relazioni".
Lara-Vinca Masini approccia la rappresentazione del disumanesimo in maniera onnicomprensiva, oltrepassando l'ambito della produzione artistica, includendo nel catalogo un'ampia rosa di estratti di testi filosofici in grado di fornire un'ulteriore chiave di lettura a questo concetto difficilmente semplificabile ad un unico punto di vista. Leggendoli, traspare anzi come questa stessa irriducibilità sia un dato costitutivo del discorso sul disumanesimo.
"Si è talmente pieni di logicità, che, tutto ciò ch'è contro l'abituale poltroneria dell'opinare, vien subito riguardato come il contrario da rigettare. Si butta tutto ciò che non è conforme a quel positivo noto e amato, nella fossa già preparata della semplice negazione, nella quale tutto è negato, e però tutto finisce nel niente, e conchiude così nel nichilismo: tutto finisce in un nichilismo che essi stessi hanno inventato con l'aiuto della logica". Queste parole di Martin Heidegger (citate nel catalogo) potrebbero non di meno aiutarci a comprendere una frazione fondamentale della pulsione che sottende la necessità di collocarsi al di fuori del discorso umanista, la critica ad una metafisica che appare sempre più disonesta e fallace.
La mostra fiorentina della Masini ha colpito l'attenzione degli studenti non solo per la portata e l'estensione del progetto (una settantina d'artisti che coprono quattro generazioni, dislocati in undici luoghi della città) quanto più per l'assenza di una compiuta documentazione visiva, posteriore all'evento, al di là di quella ufficiale del catalogo. Di, qui, la volontà di svelare la mancanza di una memoria storica.
Dopo trentatré anni, la mostra realizzata dai curatori, deriva da quest'assenza e con essa interagisce, inserendosi nella prospettiva delle possibili reazioni e relazioni auspicate da Lara- Vinca Masini.
Le tematiche che scaturiscono da queste logiche vengono incorporate nelle riflessioni dei diciotto artisti in mostra: vi è un superamento dell'uomo al centro del terreno culturale, tradotto ora in un territorio di spazio vissuto. Qui, le gerarchie estetiche e il controllo razionale dell'uomo sulle sue manifestazioni vengono sovvertiti e annullati, a favore della creazione e ricostruzione di immaginari e nuove immagini, attraverso gli strumenti della memoria e della decodificazione di linguaggi costituiti.
Presentano le loro opere: Claudia Antelli, Emre Baloglu, Chiara Balsamo, Ruth Berah, Filippo Bisagni, Claudia Caldara, Marco Ceroni, Irene Coppola, Gaetano Cunsolo, David Michel Fauyek, Roberta Garieri/Marco Ornella/Gaia Valentino, Cecile Hjelvik Andersen, John Quintana, Daniele Marzorati, Orestis Mavroudis, Jacopo Rinaldi, Stefano Serretta, Camilla Topuntoli
30
ottobre 2013
disUmanesimi
Dal 30 ottobre 2013 all'undici gennaio 2014
arte contemporanea
performance - happening
giovane arte
performance - happening
giovane arte
Location
FONDAZIONE BIAGIOTTI PROGETTO ARTE
Firenze, Via Delle Belle Donne, 39r, (Firenze)
Firenze, Via Delle Belle Donne, 39r, (Firenze)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 14-19
Vernissage
30 Ottobre 2013, ore 18
Autore
Curatore