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Divine creature. Raffigurazioni femminili nell’arte contemporanea.
Le opere in esposizione nella mostra “Divine creature” a cura di Roberto Borra, appaiono un degno tributo all’universo femminile contemporaneo, sia nelle sue accezioni puramente formali ed estetiche, sia nei suoi valori e contenuti più profondi.
Comunicato stampa
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Il meraviglioso è sempre bello, anzi
solo il meraviglioso è bello.
Dal “Manifesto del surrealismo”
Le opere in esposizione nella mostra “Divine creature” a cura di Roberto Borra, che si svolge nelle sale del Palazzo Antonelliano della galleria Artgallery37 a Torino dal 17 luglio al 13 settembre appaiono un degno tributo all’universo femminile contemporaneo, sia nelle sue accezioni puramente formali ed estetiche, sia nei suoi valori e contenuti più profondi. Nell’intento del curatore della mostra, l’esposizione suggerisce ai visitatori un allontanamento netto da quella sorta di incasellamento iconico nel quale la figura femminile troppo spesso giace. L’obiettivo è quello di immergere il visitatore in un percorso espositivo volutamente “disomogeneo”, intollerante ai vizi della forma e lontano dalle ansie indotte da più o meno visibili cordoni ombelicali politici o religiosi. La libertà espressiva è un patrimonio che gli artisti presenti in questa esposizione rivendicano con forza e che qui traspare con energia e determinazione.
Tra gli altri artisti che si possono ammirare nell’esposizione torinese spiccano le figure di due maestri dell’arte contemporanea: Ezio Gribaudo che ci presenta un raffinatissimo acquerello e tecnica mista, tratto da una serie di sei nudi del 1970 e Carmelo Candiano artista sciclitano che presenta “L’annunciata velata di Antonello da Messina” pregiato olio su cartoncino del 2019 che già nell’esposizione internazionale appena conclusa a Palazzo Birago di Torino ha ottenuto grande ammirazione e unanimi consensi. Due splendide opere di grandi maestri dell’arte che in un arco temporale di mezzo secolo sviscerano e celebrano con ardore e sensualità, il fascino misterioso ed ineguagliabile della donna. Va detto che le opere degli artisti emergenti selezionati dal Comitato artistico di galleria, sono degne di comparire al cospetto dei grandi maestri. Dapprima osserviamo donne che raccontano le donne. Con un originale tratto ironico e una sapiente e personalissima vena pittorica, l’artista inglese Rosalind Keith ci proietta in un mondo di raffinate fumatrici intente ad oziare contemplando i silenzi del sé in un clima di apparente leggerezza. Una pittura capace di incantare per la raffinatezza di uno stile unico e inconfondibile. Di notevole spessore artistico e simbolico anche l'opera dal titolo “Nucleo”, terza classificata al Concorso Internazionale indetto dalla Artgallery37 presso Palazzo Birago a Torino. La pittrice Silvia Rege Cambrin ci racconta di un universo pittorico affascinante capace di raggiungere un notevole livello di perfezione formale al limite dell’iperrealismo e al contempo di innescare surreali connessioni simboliche in grado di restituirci appieno la complessità ed il mistero del mondo femminile. Amelia Alba Argenziano, insegnante di tecniche pittoriche, propone alcune opere su carta di grande intensità espressiva dove la donna è rappresentata senza volto a sottolineare i pericolosi effetti dell'omologazione e della conseguente perdita di identità. Una pittura istintiva e sapiente la sua dove acrilico olio e acquerello si fondono per lasciar affiorare la sua particolare sensibilità artistica. Antonella Guarneri offre uno spaccato della sua visione del mondo femminile attraverso l'esplorazione di volti enigmatici dove permeati da un fascinoso distacco dalle cose terrene e intrisi di intensi e sapienti cromatismi tesi a sottolineare la prorompente energia femminile. Le donne del giovane artista Matteo Roetto appartengono alla dimensione deformante dell’inconscio e ci raccontano eventi minimalisti del quotidiano in grado però di stimolare quel senso inquieto di meraviglia che il visitatore più evoluto non potrà non apprezzare. Un giovane pittore di grandi potenzialità che ancora una volta dà una tangibile dimostrazione che nell’arte la libertà espressiva unita ad una spiccata personalità possano essere elementi fondamentali insieme ad una tecnica da affinare con costanza. Emanuele Tozzoli, giovane artista reduce da una straordinaria mostra personale in Sud Africa, presenta una serie di visioni femminili che appartengono al suo mondo introspettivo onirico e archetipale capace di catturare le sensibilità piu’ aperte attraverso una commistione pittorica che parte dalle prime avanguardie dell’arte moderna fino a giungere alle nuove tendenze dell’arte contemporanea internazionale. Yu Jin, l’artista di Pechino che ha vinto il primo premio nel Concorso "International Contemporary Artprize 2019” ottenendo un grande successo di pubblico e di critica, nelle quattro opere esposte, ci offre il senso della atemporalità delle figure ritratte, sospese tra il “realismo" della loro esistenza pragmatica e il mondo surreale ed onirico della dimensione spirituale. La sua arte è surreale e piena di forti suggestioni sensoriali, capace di incantare e di restituirci appieno quel senso di stupore che ci riconduce ad un concetto di arte universalmente riconosciuto. Come sottolineato dalla critica Cinzia Tesio, Alessandro Merlo dipinge delicati incantesimi, descrizione che ben rappresenta la meraviglia con la quale ci si approssima alle opere di nudo da lui esposte. Alessandro Merlo interpreta il corpo femminile con una tecnica pittorica e un livello espressivo che oserei dire è straordinario.
Una mostra all’insegna dell'emozione, della meraviglia, della volontà degli artisti cogliere e di rappresentare ognuno ognuno con la propria sensibilità, l’essenza stessa dell’universo femminile.
Un grazie a tutti gli artisti.
Roberto Borra
solo il meraviglioso è bello.
Dal “Manifesto del surrealismo”
Le opere in esposizione nella mostra “Divine creature” a cura di Roberto Borra, che si svolge nelle sale del Palazzo Antonelliano della galleria Artgallery37 a Torino dal 17 luglio al 13 settembre appaiono un degno tributo all’universo femminile contemporaneo, sia nelle sue accezioni puramente formali ed estetiche, sia nei suoi valori e contenuti più profondi. Nell’intento del curatore della mostra, l’esposizione suggerisce ai visitatori un allontanamento netto da quella sorta di incasellamento iconico nel quale la figura femminile troppo spesso giace. L’obiettivo è quello di immergere il visitatore in un percorso espositivo volutamente “disomogeneo”, intollerante ai vizi della forma e lontano dalle ansie indotte da più o meno visibili cordoni ombelicali politici o religiosi. La libertà espressiva è un patrimonio che gli artisti presenti in questa esposizione rivendicano con forza e che qui traspare con energia e determinazione.
Tra gli altri artisti che si possono ammirare nell’esposizione torinese spiccano le figure di due maestri dell’arte contemporanea: Ezio Gribaudo che ci presenta un raffinatissimo acquerello e tecnica mista, tratto da una serie di sei nudi del 1970 e Carmelo Candiano artista sciclitano che presenta “L’annunciata velata di Antonello da Messina” pregiato olio su cartoncino del 2019 che già nell’esposizione internazionale appena conclusa a Palazzo Birago di Torino ha ottenuto grande ammirazione e unanimi consensi. Due splendide opere di grandi maestri dell’arte che in un arco temporale di mezzo secolo sviscerano e celebrano con ardore e sensualità, il fascino misterioso ed ineguagliabile della donna. Va detto che le opere degli artisti emergenti selezionati dal Comitato artistico di galleria, sono degne di comparire al cospetto dei grandi maestri. Dapprima osserviamo donne che raccontano le donne. Con un originale tratto ironico e una sapiente e personalissima vena pittorica, l’artista inglese Rosalind Keith ci proietta in un mondo di raffinate fumatrici intente ad oziare contemplando i silenzi del sé in un clima di apparente leggerezza. Una pittura capace di incantare per la raffinatezza di uno stile unico e inconfondibile. Di notevole spessore artistico e simbolico anche l'opera dal titolo “Nucleo”, terza classificata al Concorso Internazionale indetto dalla Artgallery37 presso Palazzo Birago a Torino. La pittrice Silvia Rege Cambrin ci racconta di un universo pittorico affascinante capace di raggiungere un notevole livello di perfezione formale al limite dell’iperrealismo e al contempo di innescare surreali connessioni simboliche in grado di restituirci appieno la complessità ed il mistero del mondo femminile. Amelia Alba Argenziano, insegnante di tecniche pittoriche, propone alcune opere su carta di grande intensità espressiva dove la donna è rappresentata senza volto a sottolineare i pericolosi effetti dell'omologazione e della conseguente perdita di identità. Una pittura istintiva e sapiente la sua dove acrilico olio e acquerello si fondono per lasciar affiorare la sua particolare sensibilità artistica. Antonella Guarneri offre uno spaccato della sua visione del mondo femminile attraverso l'esplorazione di volti enigmatici dove permeati da un fascinoso distacco dalle cose terrene e intrisi di intensi e sapienti cromatismi tesi a sottolineare la prorompente energia femminile. Le donne del giovane artista Matteo Roetto appartengono alla dimensione deformante dell’inconscio e ci raccontano eventi minimalisti del quotidiano in grado però di stimolare quel senso inquieto di meraviglia che il visitatore più evoluto non potrà non apprezzare. Un giovane pittore di grandi potenzialità che ancora una volta dà una tangibile dimostrazione che nell’arte la libertà espressiva unita ad una spiccata personalità possano essere elementi fondamentali insieme ad una tecnica da affinare con costanza. Emanuele Tozzoli, giovane artista reduce da una straordinaria mostra personale in Sud Africa, presenta una serie di visioni femminili che appartengono al suo mondo introspettivo onirico e archetipale capace di catturare le sensibilità piu’ aperte attraverso una commistione pittorica che parte dalle prime avanguardie dell’arte moderna fino a giungere alle nuove tendenze dell’arte contemporanea internazionale. Yu Jin, l’artista di Pechino che ha vinto il primo premio nel Concorso "International Contemporary Artprize 2019” ottenendo un grande successo di pubblico e di critica, nelle quattro opere esposte, ci offre il senso della atemporalità delle figure ritratte, sospese tra il “realismo" della loro esistenza pragmatica e il mondo surreale ed onirico della dimensione spirituale. La sua arte è surreale e piena di forti suggestioni sensoriali, capace di incantare e di restituirci appieno quel senso di stupore che ci riconduce ad un concetto di arte universalmente riconosciuto. Come sottolineato dalla critica Cinzia Tesio, Alessandro Merlo dipinge delicati incantesimi, descrizione che ben rappresenta la meraviglia con la quale ci si approssima alle opere di nudo da lui esposte. Alessandro Merlo interpreta il corpo femminile con una tecnica pittorica e un livello espressivo che oserei dire è straordinario.
Una mostra all’insegna dell'emozione, della meraviglia, della volontà degli artisti cogliere e di rappresentare ognuno ognuno con la propria sensibilità, l’essenza stessa dell’universo femminile.
Un grazie a tutti gli artisti.
Roberto Borra
17
luglio 2019
Divine creature. Raffigurazioni femminili nell’arte contemporanea.
Dal 17 luglio al 13 settembre 2019
arte contemporanea
Location
ART GALLERY 37
Torino, Via Michele Buniva, 9/ter/f, (Torino)
Torino, Via Michele Buniva, 9/ter/f, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle ore 15,30 alle 18,30
Domenica e Lunedì chiuso
Vernissage
17 Luglio 2019, ore 19
Autore
Curatore