Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Domenick Di Pietrantonio – Looming Extinction
Una riflessione sul concetto di estinzione, ordita attraverso i fili di un telaio che riproduce un arazzo fiammingo del ‘400, in cui alla figura mitica dell’unicorno viene sostituita quella di un rinoceronte: tra realtà e leggenda, una visione che accomuna i due animali in un unico destino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Galleria Magenta Nuova Dimensione è lieta di presentare “Looming Extinction”, una nuova installazione artistica di Domenick Di Pietrantonio (New York, 1978).
“Looming Extinction” prende vita dalla grande tela “Rhinoceros Reminiscence” realizzata nel 2012 da Domenick Di Pietrantonio e raffigurante una lotta immaginaria tra due animali: l’Unicorno e il Rinoceronte. Il paesaggio visionario su cui si svolge il duello, è volutamente interpretato dall’artista come un luogo leggendario. Dal terreno brullo e quasi desertico “fiorisce” un corno, composto da piccoli tasselli di resina colorata, inserita dall’artista per creare una contrapposizione tra l’elemento artificiale e la grezza naturalità del supporto in lino e per donare un effetto di preziosità al corno stesso, il vero oggetto conteso, risaltato anche dalle luci che, filtrando attraverso la resina, contribuiscono a creare un gioco cromatico e scenografico nello spazio circostante.
I due animali non sono scelti casualmente, ma sono posti in relazione dal fatto di possedere un unico corno: già Marco Polo, nei suoi diari asiatici, li assimilava per questa caratteristica, tanto da sovrapporli. Nell’installazione di Domenick Di Pietrantonio, il legame si fa ancora più stretto, perché i due animali, in una prospettiva immaginaria, potrebbero essere accomunati anche dallo stesso destino: quello di passare alla storia come un ricordo mitologico, una presenza leggendaria. Il corno, oggetto dal valore magico e fantastico per l’unicorno, rappresenta oggi per il rinoceronte della specie Javan una fonte di reale pericolo: la posta in gioco è l’estinzione. Infatti, in un tempo non così lontano, i soli 40 esemplari Javan rimasti sulla Terra probabilmente scompariranno per mano dell’uomo, per motivi puramente e tristemente economici, in quanto il corno del rinoceronte vale molto più del suo peso in oro.
Vittima della scellerata società odierna - che troppo spesso e volentieri si oppone alla natura - il rinoceronte diventa nell’installazione di Di Pietrantonio un “nuovo” unicorno. Le due figure, infatti, si sovrappongono, fino a coincidere. Nel telaio (in inglese Loom, termine presente anche nel titolo dell’installazione, sottoforma di un gioco di parole creato dall’artista), lunghi fili colorati vanno simbolicamente a ricomporre un arazzo fiammingo del ciclo “The Unicorn Tapestries”, databile alla fine del ‘400. Al posto dell’animale mitologico, l’artista sostituisce il rinoceronte che, in cattività nel recinto, sembra sia in attesa di soccombere al tragico destino che l’uomo, nella sua miopia materialistica, gli ha riservato.
La simbologia di questa installazione si compone di diversi elementi che creano un effetto di sospensione: i fili, tirati sul telaio, sono in una fase di lavorazione ancora incompiuta e le forme geometriche dorate poste sul fondo controbilanciano il peso del filato. Tutto però è in bilico, in una situazione precaria che oscilla tra l’insita forza che la natura ha di ordire le trame della vita e l’arroganza propria di certi atteggiamenti contemporanei che invece tendono a contrastarla. Infine, le foglie di melograno – simbolo per eccellenza di prosperità – dalla pianta riprodotta sull’arazzo vengono realizzate in resina dall’artista, invadendo tutto l’ambiente circostante e inducendo lo spettatore a riflettere su come sarebbe il mondo se la natura dovesse perdere la sua spontanea fertilità.
“Looming Extinction” prende vita dalla grande tela “Rhinoceros Reminiscence” realizzata nel 2012 da Domenick Di Pietrantonio e raffigurante una lotta immaginaria tra due animali: l’Unicorno e il Rinoceronte. Il paesaggio visionario su cui si svolge il duello, è volutamente interpretato dall’artista come un luogo leggendario. Dal terreno brullo e quasi desertico “fiorisce” un corno, composto da piccoli tasselli di resina colorata, inserita dall’artista per creare una contrapposizione tra l’elemento artificiale e la grezza naturalità del supporto in lino e per donare un effetto di preziosità al corno stesso, il vero oggetto conteso, risaltato anche dalle luci che, filtrando attraverso la resina, contribuiscono a creare un gioco cromatico e scenografico nello spazio circostante.
I due animali non sono scelti casualmente, ma sono posti in relazione dal fatto di possedere un unico corno: già Marco Polo, nei suoi diari asiatici, li assimilava per questa caratteristica, tanto da sovrapporli. Nell’installazione di Domenick Di Pietrantonio, il legame si fa ancora più stretto, perché i due animali, in una prospettiva immaginaria, potrebbero essere accomunati anche dallo stesso destino: quello di passare alla storia come un ricordo mitologico, una presenza leggendaria. Il corno, oggetto dal valore magico e fantastico per l’unicorno, rappresenta oggi per il rinoceronte della specie Javan una fonte di reale pericolo: la posta in gioco è l’estinzione. Infatti, in un tempo non così lontano, i soli 40 esemplari Javan rimasti sulla Terra probabilmente scompariranno per mano dell’uomo, per motivi puramente e tristemente economici, in quanto il corno del rinoceronte vale molto più del suo peso in oro.
Vittima della scellerata società odierna - che troppo spesso e volentieri si oppone alla natura - il rinoceronte diventa nell’installazione di Di Pietrantonio un “nuovo” unicorno. Le due figure, infatti, si sovrappongono, fino a coincidere. Nel telaio (in inglese Loom, termine presente anche nel titolo dell’installazione, sottoforma di un gioco di parole creato dall’artista), lunghi fili colorati vanno simbolicamente a ricomporre un arazzo fiammingo del ciclo “The Unicorn Tapestries”, databile alla fine del ‘400. Al posto dell’animale mitologico, l’artista sostituisce il rinoceronte che, in cattività nel recinto, sembra sia in attesa di soccombere al tragico destino che l’uomo, nella sua miopia materialistica, gli ha riservato.
La simbologia di questa installazione si compone di diversi elementi che creano un effetto di sospensione: i fili, tirati sul telaio, sono in una fase di lavorazione ancora incompiuta e le forme geometriche dorate poste sul fondo controbilanciano il peso del filato. Tutto però è in bilico, in una situazione precaria che oscilla tra l’insita forza che la natura ha di ordire le trame della vita e l’arroganza propria di certi atteggiamenti contemporanei che invece tendono a contrastarla. Infine, le foglie di melograno – simbolo per eccellenza di prosperità – dalla pianta riprodotta sull’arazzo vengono realizzate in resina dall’artista, invadendo tutto l’ambiente circostante e inducendo lo spettatore a riflettere su come sarebbe il mondo se la natura dovesse perdere la sua spontanea fertilità.
22
febbraio 2014
Domenick Di Pietrantonio – Looming Extinction
Dal 22 febbraio al 23 marzo 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA MAGENTA
Magenta, Via Roma, 45, (Milano)
Magenta, Via Roma, 45, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a domenica 09.30-12.30 e 15.30-19.30
Vernissage
22 Febbraio 2014, ore 17.00
Autore