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Domenico Asmone – Se il colore dice
Una trentina di opere, fra le ultime realizzate dal maestro Asmone, incentrate nella combinazione complice ed avvertitamente manifesta tra cromatismo e materia, in un’ideale simbiosi che fa della sua ricerca artistica un nuovo approdo stilistico-creativo di questi nostri tempi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
DOMENICO ASMONE, DIALETTICO PITTORE DELLA PASSIONE
di Pier Francesco Listri
Asmone muove i suoi arnesi figurali secondo la coerenza di
un'idea. I suoi fondali monocromi non sono solo uno
scenario, ma già si coniugano con quanto sopra vi sarà
costruito, sono un paesaggio di colore cantante. E le sue
tessere mosaiche, che certo partono da quell'idea moderna
che solo il molteplice riesce a dare la sostanza e la figura
dell'unitario (si pensi al divisionismo e via
parcellizzando), in realtà sono minuscoli specchi colorati
che ora rifrangono uno smagliante riverbero di colore, ora
suonano un pedale di dense profondità dove la luce finisce
per spegnersi oscurata. Esse possiedono le suggestioni di
un'idea costruttiva che si potrebbe ritrovare in un antico
selciato romano o nelle celle di un alveare.Sono punti di
energia il cui volume è dato dal colore, sono le singole
lettere di un alfabeto che non balbetta ma costruisce un suo
discorso.Asmone dunque è un colorista che costruisce, un
pittore di scene mai puramente scenografiche, un dialettico
pittore della passione. Con questo ultimo duplice carattere
la sua pittura fa i conti. Osservando a lungo ogni suo
quadro, specie di questi anni recenti, si coglie sottesa una
lucida e invisibile trama di razionalità costruttiva, la
messa in opera di un progetto coerente, un'asciutta
necessità di sintesi. Eppure a muovere la spatola di
Domenico è una forte passione dell'anima, un'energia
cantante che si fa, o tende a farsi, inno alla forza.
Nell'immobilità di questo musealismo pittorico c'è
come un vento che sommuove, un invito, un avvio che
appartengono alle ragioni e alle regioni dello spirito e
dell'etica.Nella confusione inetta di tante prove
pittoriche contemporanee, la pittura di Asmone ha trovato un
suo centro, un perno originale, che certo potrà in futuro
avviare movenze inedite, arricchimenti, messaggi ancora
più ricchi, ma, crediamo, resterà l'avvio sicuro e
irrecusabile di un intendere e fare pittura, fuori da ogni
pura decorazione, oltre ogni arzigogolo della mente e del
pennello.
di Pier Francesco Listri
Asmone muove i suoi arnesi figurali secondo la coerenza di
un'idea. I suoi fondali monocromi non sono solo uno
scenario, ma già si coniugano con quanto sopra vi sarà
costruito, sono un paesaggio di colore cantante. E le sue
tessere mosaiche, che certo partono da quell'idea moderna
che solo il molteplice riesce a dare la sostanza e la figura
dell'unitario (si pensi al divisionismo e via
parcellizzando), in realtà sono minuscoli specchi colorati
che ora rifrangono uno smagliante riverbero di colore, ora
suonano un pedale di dense profondità dove la luce finisce
per spegnersi oscurata. Esse possiedono le suggestioni di
un'idea costruttiva che si potrebbe ritrovare in un antico
selciato romano o nelle celle di un alveare.Sono punti di
energia il cui volume è dato dal colore, sono le singole
lettere di un alfabeto che non balbetta ma costruisce un suo
discorso.Asmone dunque è un colorista che costruisce, un
pittore di scene mai puramente scenografiche, un dialettico
pittore della passione. Con questo ultimo duplice carattere
la sua pittura fa i conti. Osservando a lungo ogni suo
quadro, specie di questi anni recenti, si coglie sottesa una
lucida e invisibile trama di razionalità costruttiva, la
messa in opera di un progetto coerente, un'asciutta
necessità di sintesi. Eppure a muovere la spatola di
Domenico è una forte passione dell'anima, un'energia
cantante che si fa, o tende a farsi, inno alla forza.
Nell'immobilità di questo musealismo pittorico c'è
come un vento che sommuove, un invito, un avvio che
appartengono alle ragioni e alle regioni dello spirito e
dell'etica.Nella confusione inetta di tante prove
pittoriche contemporanee, la pittura di Asmone ha trovato un
suo centro, un perno originale, che certo potrà in futuro
avviare movenze inedite, arricchimenti, messaggi ancora
più ricchi, ma, crediamo, resterà l'avvio sicuro e
irrecusabile di un intendere e fare pittura, fuori da ogni
pura decorazione, oltre ogni arzigogolo della mente e del
pennello.
24
ottobre 2008
Domenico Asmone – Se il colore dice
Dal 24 al 31 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
ANTICA COMPAGNIA DEL PAIOLO
Firenze, Piazza Della Signoria, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Della Signoria, 1, (Firenze)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 16.00 - 19.00
Vernissage
24 Ottobre 2008, ore 17
Autore
Curatore