Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Domenico D’Aria – Gli attimi fuggenti
In mostra l’artista propone opere su carta definite dal magma di pigmento puro, carta, sabbie, ceneri e gli ultimi lavori a olio dominati dal colore, sempre più essenziale e primario, al limite della monocromia in contrapposizione al nero, che impetuosamente solca lo spazio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La ricerca artistica di Domenico D’Aria sviluppa una poetica dove la spontaneità del gesto, che si fa segno grazie alla materia, si trasforma in energia pura.
Vicina all’arte informale la sua pittura non rifiuta la forma, ma definisce l’immagine attraverso un’azione carica di furore drammatico.
Artista legato alla sua terra - il Salento – D’Aria contrappone la solidità della materia all’energia della luce, in una dialettica tra gli opposti che fissa lo spazio pittorico nella costante ricerca dell’origine.
Nelle sue opere sembra prevalere il caos generato dall’esplosione di materia e colore sotto la sferzata di segni costanti, che si ripetono come ferite profonde impossibili da rimarginare. Eppure proprio quelle ferite, come descrive Mimmo Di Marzio nel suo saggio di presentazione della mostra, diventano:”alfabeti ancestrali che segnano indelebilmente il centro della tela, paiono risucchiare come buchi neri l’idillio cosmico e la sua luce, evocando antiche memorie di spazi, più mentali che fisici”.
In mostra l’artista propone opere su carta definite dal magma di pigmento puro, carta, sabbie, ceneri e gli ultimi lavori a olio dominati dal colore, sempre più essenziale e primario, al limite della monocromia in contrapposizione al nero, che impetuosamente solca lo spazio.
Opere nelle quali si sperimenta il momento deflagrante della creazione, quello primigenio della formazione dell’universo. Nel rievocare il legame ancestrale alla terra madre si manifesta, per analogia, il furore del gesto artistico che si confina e trasfigura nel cuore dell’opera.
“Tensione pulsante vitale con cui D’Aria fa rinascere, attraverso la distruzione, la fiamma necessaria per una nuova creazione”.
___
Domenico D’Aria nasce a Guagnano in provincia di Lecce, vive e lavora a Milano. Studia all’Accademia di Belle Arti di Brera e inizia a esporre negli anni Settanta. Tra i riconoscimenti da segnalare il primo premio al Museo della Scienza e della Tecnica per le arti figurative.
Numerose le personali in sedi istituzionali come Palazzo Lanfranchi di Matera, a Palazzo Dei Teatini di Lecce, alle Officine Creative Ansaldo a Milano, al Grattacielo Pirelli di Milano e al Museo Civico di Arte contemporanea di San Cesario di Lecce nel 2017.
Vicina all’arte informale la sua pittura non rifiuta la forma, ma definisce l’immagine attraverso un’azione carica di furore drammatico.
Artista legato alla sua terra - il Salento – D’Aria contrappone la solidità della materia all’energia della luce, in una dialettica tra gli opposti che fissa lo spazio pittorico nella costante ricerca dell’origine.
Nelle sue opere sembra prevalere il caos generato dall’esplosione di materia e colore sotto la sferzata di segni costanti, che si ripetono come ferite profonde impossibili da rimarginare. Eppure proprio quelle ferite, come descrive Mimmo Di Marzio nel suo saggio di presentazione della mostra, diventano:”alfabeti ancestrali che segnano indelebilmente il centro della tela, paiono risucchiare come buchi neri l’idillio cosmico e la sua luce, evocando antiche memorie di spazi, più mentali che fisici”.
In mostra l’artista propone opere su carta definite dal magma di pigmento puro, carta, sabbie, ceneri e gli ultimi lavori a olio dominati dal colore, sempre più essenziale e primario, al limite della monocromia in contrapposizione al nero, che impetuosamente solca lo spazio.
Opere nelle quali si sperimenta il momento deflagrante della creazione, quello primigenio della formazione dell’universo. Nel rievocare il legame ancestrale alla terra madre si manifesta, per analogia, il furore del gesto artistico che si confina e trasfigura nel cuore dell’opera.
“Tensione pulsante vitale con cui D’Aria fa rinascere, attraverso la distruzione, la fiamma necessaria per una nuova creazione”.
___
Domenico D’Aria nasce a Guagnano in provincia di Lecce, vive e lavora a Milano. Studia all’Accademia di Belle Arti di Brera e inizia a esporre negli anni Settanta. Tra i riconoscimenti da segnalare il primo premio al Museo della Scienza e della Tecnica per le arti figurative.
Numerose le personali in sedi istituzionali come Palazzo Lanfranchi di Matera, a Palazzo Dei Teatini di Lecce, alle Officine Creative Ansaldo a Milano, al Grattacielo Pirelli di Milano e al Museo Civico di Arte contemporanea di San Cesario di Lecce nel 2017.
06
febbraio 2020
Domenico D’Aria – Gli attimi fuggenti
Dal 06 al 21 febbraio 2020
arte contemporanea
Location
SBLU_SPAZIOALBELLO
Milano, Via Antonio Cecchi, 8, (Milano)
Milano, Via Antonio Cecchi, 8, (Milano)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì, solo su appuntamento
Vernissage
6 Febbraio 2020, h 18:00
Sito web
Editore
Edizioni Esseblu
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione