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Dominik Lejman – Con/sequenze
Dominik Lejman trasforma il parco in un campo da gioco col tempo al cui centro pone la condizone dell’uomo contemporaneo, spesso condannato ad agire in un ambiente artificiale, da lui stesso creato.
Comunicato stampa
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Lo spettatore presente nel parco di Villa Celimontana potrà ritrovare la propria immagine in un contesto sorprendente. L’artista creerà uno spazio in cui la moltidudine perde il suo carattere omogeneo. Toglierà la persona singola dal contesto della folla e la condurrà in un percorso in cui ognuno avrà l’occasione di confrontarsi con se stesso, un percorso intimo, ma nello spazio pubblico e comune. La questione della folla e dei singoli nel contesto del gruppo interessa Lejman da alcuni anni. Nel 2003, durante il soggiorno come borsista al Centro d’Arte Location 1 di New York, Lejman ha raccolto i material per una serie di opere sul tema della folla, realizzando quindi il progetto VIDEO MURALS - SOCIAL SURFACES, dove le immagini registrate della folla e i singoli individui sono stati rielaborati in forma di motivi ornamentali astratti e presentati come video-affresco su una parete. Nel progetto romano la rielaborazione non
consisterà nel trasformare il soggetto umano, bensì nel privarlo del contesto reale e ritardare l’emissione dell’immagine rispetto al tempo reale. L’artista continuerà questo tema nell’ambito della presentazione nel padiglione polacco per La 9. Mostra di Archittetura a Venezia a settembre quest’anno.
Dominik Lejman (n. 1969 a Danzica) ha compiuto gli studi di pittura e grafica all’Accademia di Belle Arti di Danzica e al Royal College of Art di Londra, dove il suo saggio di diploma è stato premiato dalla casa d’aste Christie’s. E’ stato borsista, tra gli altri, della Fondazione Kosciuszko, del Royal College of Art,del Trust for Mutual Understanding, di Location 1 a New York e del Ministero della Cultura polacco. Alla fine degli anni 90 ha introdotto nella propria arte il movimento mediante l’impiego del video creando video-affreschi e fototappezzerie di grande formato. In questo modo ha allargato i limiti della pittura, ed ha aggiornato il mezzo tradizionale con l’ausilio delle nuove tecniche visive. Il corpo umano, proiettato su immagini astratte, diventa un motivo ricorrente dei suoi lavori. Successivamente Lejman ha cominciato a realizzare i suoi lavori impiegando solo il video. Al 2001 risale IL PAVIMENTO: sulla parete di una galleria di Sopot apparve il pavimento ritagliato e di molto ingrandito dal quadro “La flagellazione di Cristo” di Piero della Francesca, che visto così faceva pensare alla pop-art degli anni 60. Lo spettatore intento a guardare il pavimento vi vedeva passare sopra qualcuno – solo dopo un istante capiva che era lui stesso: la sua immagine registrata era stata ritrasmessa su quella alla parete. Il coinvolgimento dello spettatore attraverso l’immissione della sua immagine nello spazio dell’opera è fin dall’inizio un elemento caratteristico delle opere di Lejman. Grazie a tale operazione, le sue opere riguardano lo spettatore direttamente, facendogli provare con maggiore forza l’inquietudine o l’eccitazione. Negli ultimi anni Lejman è stato anche coinvolto in progetti negli spazi publici. Due anni fa ha cominciato un ciclo di progetti intitolati L’OSPEDALE COME PAESAGGIO DI PICCOLI SPETTACOLI, nell’ambito del quale ha installato negli ospedali pediatrici proiezioni-affreschi che hanno per protagonisti gli animali: i piccoli pazienti venivano colti di sorpresa da immagini di animali che passeggiavano lungo la parete o sul pavimento. (Varsavia 2002, Białystok 2003). L’ultima di queste opere risale all’anno scorso ed è stata realizzata all’ospedale di Long Island di New York come installazione permanente.
consisterà nel trasformare il soggetto umano, bensì nel privarlo del contesto reale e ritardare l’emissione dell’immagine rispetto al tempo reale. L’artista continuerà questo tema nell’ambito della presentazione nel padiglione polacco per La 9. Mostra di Archittetura a Venezia a settembre quest’anno.
Dominik Lejman (n. 1969 a Danzica) ha compiuto gli studi di pittura e grafica all’Accademia di Belle Arti di Danzica e al Royal College of Art di Londra, dove il suo saggio di diploma è stato premiato dalla casa d’aste Christie’s. E’ stato borsista, tra gli altri, della Fondazione Kosciuszko, del Royal College of Art,del Trust for Mutual Understanding, di Location 1 a New York e del Ministero della Cultura polacco. Alla fine degli anni 90 ha introdotto nella propria arte il movimento mediante l’impiego del video creando video-affreschi e fototappezzerie di grande formato. In questo modo ha allargato i limiti della pittura, ed ha aggiornato il mezzo tradizionale con l’ausilio delle nuove tecniche visive. Il corpo umano, proiettato su immagini astratte, diventa un motivo ricorrente dei suoi lavori. Successivamente Lejman ha cominciato a realizzare i suoi lavori impiegando solo il video. Al 2001 risale IL PAVIMENTO: sulla parete di una galleria di Sopot apparve il pavimento ritagliato e di molto ingrandito dal quadro “La flagellazione di Cristo” di Piero della Francesca, che visto così faceva pensare alla pop-art degli anni 60. Lo spettatore intento a guardare il pavimento vi vedeva passare sopra qualcuno – solo dopo un istante capiva che era lui stesso: la sua immagine registrata era stata ritrasmessa su quella alla parete. Il coinvolgimento dello spettatore attraverso l’immissione della sua immagine nello spazio dell’opera è fin dall’inizio un elemento caratteristico delle opere di Lejman. Grazie a tale operazione, le sue opere riguardano lo spettatore direttamente, facendogli provare con maggiore forza l’inquietudine o l’eccitazione. Negli ultimi anni Lejman è stato anche coinvolto in progetti negli spazi publici. Due anni fa ha cominciato un ciclo di progetti intitolati L’OSPEDALE COME PAESAGGIO DI PICCOLI SPETTACOLI, nell’ambito del quale ha installato negli ospedali pediatrici proiezioni-affreschi che hanno per protagonisti gli animali: i piccoli pazienti venivano colti di sorpresa da immagini di animali che passeggiavano lungo la parete o sul pavimento. (Varsavia 2002, Białystok 2003). L’ultima di queste opere risale all’anno scorso ed è stata realizzata all’ospedale di Long Island di New York come installazione permanente.
21
luglio 2004
Dominik Lejman – Con/sequenze
Dal 21 al 25 luglio 2004
arte contemporanea
Location
VILLA CELIMONTANA
Roma, Via Della Navicella, 12, (Roma)
Roma, Via Della Navicella, 12, (Roma)
Vernissage
21 Luglio 2004, a partire dalle ore 22.00
Autore