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Donata Carelli – Un barattolo pieno di lucciole
Nell’ambito delle iniziative promosse da MAD a cura di Fabio D’Achille sull’incontro tra arte e letteratura, sarà presentato il primo romanzo di Donata Carelli, “Un barattolo pieno di lucciole”. L’evento costituirà un’ulteriore occasione per visitare la mostra di Aldamaria Gnaccarini.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell’ambito delle iniziative promosse da MAD a cura di Fabio D’Achille sull’incontro tra arte e letteratura, mercoledì 26 novembre, alle ore 18,30, presso La Feltrinelli di Latina (via A.Diaz, 10) , sarà presentato il primo romanzo di Donata Carelli, “Un barattolo pieno di lucciole”, con l’intervento della giornalista Licia Pastore.
L’evento s’inserisce nella rassegna d’Arte Contemporanea targata Mad on Paper e costituirà un’ulteriore occasione per visitare la mostra di Aldamaria Gnaccarini, in esposizione fino al 6 dicembre.
Il romanzo di Donata Carelli, sotto forma di intervista a due tra l’autrice e Mariarosa Carreri Man, ripercorre la storia d’amore lunga una vita tra il celebre cronista di guerra ed orientalista Igor Man, prestigiosa firma de La Stampa, e sua moglie Mariarosa Carreri, sullo sfondo di cinquant’anni di storia italiana ed internazionale, tra aspri conflitti come quello in Vietnam ed incontri con figure del calibro di Gheddafi, , Marilyn Monroe e molti altri.
Nella prefazione Andrea Riccardi afferma che "Igor Man portava con sé, di ritorno a casa, le ferite di un popolo, come nel caso del Vietnam negli anni ‘60, esperienza che segnò la sua vita in modo profondo e che forse contribuì alla crescita della sua attenzione ai deboli: "Il più debole, in quanto tale, va sempre rispettato e trattato con maggiore attenzione" -insegnava al figlio Federico. I viaggi di Igor sono lo sfondo in queste pagine, così come gli incontri con grandi personaggi, le interviste celebri -da quella a Che Guevara nel 1961, a quelle con Khomeini, Kruscev, Arafat e tanti altri- e le realtà di guerra al centro dei suoi reportage giornalistici. Al cuore di questo libro c'è una storia di affetto, per alcuni versi intima, raccontata sempre con grazia, pudore, senza infingimenti. Raccontare questa storia di amore vuol dire anche narrare la scoperta del mondo, ma anche la vita di Roma in quegli anni. E' uno dei motivi di interesse per questo volume"
“Nelle Superfici Sensibili di Aldamaria Gnaccarini il supporto cartaceo consente al colore di esprimersi più liberamente, attraverso una ricerca in cui la matrice estetica s’interseca con un’esternazione di natura sensibile. Dalle opere meno recenti, permeate di una componente lirica, con segni leggeri e colori tenui e sfumati che rivelano una concezione eterea dell’arte e una manualità molto controllata, l’artista passa gradualmente a un linguaggio più materico. Quest’ultimo è ottenuto con l’utilizzo di tele di sacco sgranate spesso incollate su carta, dove l’effetto finale è una sorta di collage; con un lavoro in cui supporti più leggeri vengono sovrapposti ad altri di maggiore spessore; con grovigli di segni in rilievo lasciati scorrere liberamente sulla superficie.
Scorgiamo una casualità che interagisce con una ricerca progettuale quasi architettonica –memore, probabilmente, degli studi di Aldamaria presso la Facoltà di Architettura-; un connubio tra intenzione voluta e ispirazione improvvisa, dove la casualità, paradossalmente, è figlia del progetto stesso. Non a caso l’artista parla di “rigore anarchico” e afferma che “nessuno è più rigoroso con se stesso di una persona libera”: grazie agli spazi bianchi, al bilanciamento tra i vuoti e i pieni, all’uso del non finito, al sodalizio tra la componente tattile e materica del segno e la leggerezza di colori delicati nella tonalità e nella modalità di stesura, Aldamaria vuole comunicare che il suo discorso artistico è continuamente aperto, libero appunto, che la ricerca, per sua stessa natura, continua e continuerà all’infinito e, infine, che dalle direttive iniziali, frutto di un’indagine intellettiva e di un’analisi interiore, scaturiscono opere che vivono di vita propria”.
(Laura Cianfarani)
L’evento s’inserisce nella rassegna d’Arte Contemporanea targata Mad on Paper e costituirà un’ulteriore occasione per visitare la mostra di Aldamaria Gnaccarini, in esposizione fino al 6 dicembre.
Il romanzo di Donata Carelli, sotto forma di intervista a due tra l’autrice e Mariarosa Carreri Man, ripercorre la storia d’amore lunga una vita tra il celebre cronista di guerra ed orientalista Igor Man, prestigiosa firma de La Stampa, e sua moglie Mariarosa Carreri, sullo sfondo di cinquant’anni di storia italiana ed internazionale, tra aspri conflitti come quello in Vietnam ed incontri con figure del calibro di Gheddafi, , Marilyn Monroe e molti altri.
Nella prefazione Andrea Riccardi afferma che "Igor Man portava con sé, di ritorno a casa, le ferite di un popolo, come nel caso del Vietnam negli anni ‘60, esperienza che segnò la sua vita in modo profondo e che forse contribuì alla crescita della sua attenzione ai deboli: "Il più debole, in quanto tale, va sempre rispettato e trattato con maggiore attenzione" -insegnava al figlio Federico. I viaggi di Igor sono lo sfondo in queste pagine, così come gli incontri con grandi personaggi, le interviste celebri -da quella a Che Guevara nel 1961, a quelle con Khomeini, Kruscev, Arafat e tanti altri- e le realtà di guerra al centro dei suoi reportage giornalistici. Al cuore di questo libro c'è una storia di affetto, per alcuni versi intima, raccontata sempre con grazia, pudore, senza infingimenti. Raccontare questa storia di amore vuol dire anche narrare la scoperta del mondo, ma anche la vita di Roma in quegli anni. E' uno dei motivi di interesse per questo volume"
“Nelle Superfici Sensibili di Aldamaria Gnaccarini il supporto cartaceo consente al colore di esprimersi più liberamente, attraverso una ricerca in cui la matrice estetica s’interseca con un’esternazione di natura sensibile. Dalle opere meno recenti, permeate di una componente lirica, con segni leggeri e colori tenui e sfumati che rivelano una concezione eterea dell’arte e una manualità molto controllata, l’artista passa gradualmente a un linguaggio più materico. Quest’ultimo è ottenuto con l’utilizzo di tele di sacco sgranate spesso incollate su carta, dove l’effetto finale è una sorta di collage; con un lavoro in cui supporti più leggeri vengono sovrapposti ad altri di maggiore spessore; con grovigli di segni in rilievo lasciati scorrere liberamente sulla superficie.
Scorgiamo una casualità che interagisce con una ricerca progettuale quasi architettonica –memore, probabilmente, degli studi di Aldamaria presso la Facoltà di Architettura-; un connubio tra intenzione voluta e ispirazione improvvisa, dove la casualità, paradossalmente, è figlia del progetto stesso. Non a caso l’artista parla di “rigore anarchico” e afferma che “nessuno è più rigoroso con se stesso di una persona libera”: grazie agli spazi bianchi, al bilanciamento tra i vuoti e i pieni, all’uso del non finito, al sodalizio tra la componente tattile e materica del segno e la leggerezza di colori delicati nella tonalità e nella modalità di stesura, Aldamaria vuole comunicare che il suo discorso artistico è continuamente aperto, libero appunto, che la ricerca, per sua stessa natura, continua e continuerà all’infinito e, infine, che dalle direttive iniziali, frutto di un’indagine intellettiva e di un’analisi interiore, scaturiscono opere che vivono di vita propria”.
(Laura Cianfarani)
26
novembre 2014
Donata Carelli – Un barattolo pieno di lucciole
26 novembre 2014
presentazione
Location
LIBRERIA FELTRINELLI
Latina, Via Armando Diaz, 10, (Latina)
Latina, Via Armando Diaz, 10, (Latina)
Orario di apertura
18,00 - 20,00
Vernissage
26 Novembre 2014, ore 18,00
Autore
Curatore