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Donato Amstutz
Una installazione “site specific” dell’artista svizzero che, nato nel 1969, attualmente vive e lavora a Parigi.
Comunicato stampa
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L’iniziativa ha avuto il patrocinio della Fondazione Ado Furlan, del Comune di Pordenone e dell’Ordine degli ArchitettiPPC della Provincia di Pordenone, della Prohelvetia e della Swisslos.
La Fondazione Ado Furlan presenta l’opera recente di Donato Amstutz, artista svizzero (1969) che vive e lavora a Parigi e Zurigo.
L’accrochage proposto da Donato Amstutz per questa esposizione nello spazio di Pordenone accosta immagini di visi femminili in posizioni d’estasi o agonia, di veglia o di sonno, parti di membra ritagliate come ex voto, poste in piano ravvicinato. Simili a sinopie esse sono tuttavia il risultano di un iniziale processo riproduttivo e d’ingrandimento che le altera e pixelizza fin quasi a farle svanire.
La successiva paziente azione del ricamo - medium tipico attraverso il quale l’artista elabora il proprio linguaggio -, nell’alterno gioco dell’affondare e fare riemergere miriadi di punti di grandezza e spaziatura diversi, dà rilievo e porta in luce il motivo impresso sulla tela.
E’ una tecnica che consente d’ottenere una immagine che non traduce lo spunto originario in sé concluso, ma che è l’accidentale prodotto di una serie di alterazioni: quello “stesso” che riproduce diventa “altro”, con l’effetto di restituire agli oggetti fissati una carica auratica di valenza poetica e il tempo precario d’una emergente presenza, pronta a dissolversi. Il tono d’austerità che traspira dalle opere in bianco nero e la vena sottilmente erotica circoscrivono uno spazio raccolto ed intimo. Amstutz coglie occasionalmente i motivi tematici da ritagli di giornali e fotografie senza valore, destinati alla disattenzione e alla dimenticanza, e li eleva a una “durata” che è l’essenza stessa della bellezza.
La Fondazione Ado Furlan presenta l’opera recente di Donato Amstutz, artista svizzero (1969) che vive e lavora a Parigi e Zurigo.
L’accrochage proposto da Donato Amstutz per questa esposizione nello spazio di Pordenone accosta immagini di visi femminili in posizioni d’estasi o agonia, di veglia o di sonno, parti di membra ritagliate come ex voto, poste in piano ravvicinato. Simili a sinopie esse sono tuttavia il risultano di un iniziale processo riproduttivo e d’ingrandimento che le altera e pixelizza fin quasi a farle svanire.
La successiva paziente azione del ricamo - medium tipico attraverso il quale l’artista elabora il proprio linguaggio -, nell’alterno gioco dell’affondare e fare riemergere miriadi di punti di grandezza e spaziatura diversi, dà rilievo e porta in luce il motivo impresso sulla tela.
E’ una tecnica che consente d’ottenere una immagine che non traduce lo spunto originario in sé concluso, ma che è l’accidentale prodotto di una serie di alterazioni: quello “stesso” che riproduce diventa “altro”, con l’effetto di restituire agli oggetti fissati una carica auratica di valenza poetica e il tempo precario d’una emergente presenza, pronta a dissolversi. Il tono d’austerità che traspira dalle opere in bianco nero e la vena sottilmente erotica circoscrivono uno spazio raccolto ed intimo. Amstutz coglie occasionalmente i motivi tematici da ritagli di giornali e fotografie senza valore, destinati alla disattenzione e alla dimenticanza, e li eleva a una “durata” che è l’essenza stessa della bellezza.
23
aprile 2009
Donato Amstutz
Dal 23 aprile al 12 giugno 2009
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ADO FURLAN
Pordenone, Via Giuseppe Mazzini, 49, (Pordenone)
Pordenone, Via Giuseppe Mazzini, 49, (Pordenone)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 17.00 - 19.30
Vernissage
23 Aprile 2009, ore 18.30
Autore