Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Donato Amstutz – Public privacy
L’artista espone le due nuove serie di lavori Vanishing Woman e Senza Titolo, alcune grandi scatole che riproducono medicinali ed un materasso, tutti realizzati nella pratica artigianale che è propria del suo fare artistico, il ricamo a mano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria VALENTINA MONCADA inaugura il 27 febbraio 2008 la seconda mostra personale del giovane artista svizzero Donato Amstutz, intitolata Public Privacy. Già presentato in galleria nel 2002 con la sua prima personale Homesick, l’artista espone le due nuove serie di lavori Vanishing Woman e Senza Titolo, alcune grandi scatole che riproducono medicinali ed un materasso, tutti realizzati nella pratica artigianale che è propria del suo fare artistico, il ricamo a mano.
L’artista lavora a partire da frammenti di immagini che attirano la sua attenzione nel nostro universo quotidiano, e procede con la loro “traduzione” in qualcosa di altro da ciò che esse significano universalmente, attuata per mezzo di un tradizionalissimo punto-croce. Nella serie Vanishing Woman, Amstutz seleziona e ritaglia il volto dalle immagini di donne che popolano giornali pornografici fuori moda, e lo ingrandisce ripetutamente alla fotocopiatrice imprimendo l’immagine finale sulla tela bianca. Comincia allora quel folle, paziente lavoro di appropriazione del visibile consistente nel ricamare scrupolosamente ogni pixel dell’immagine ingrandita, punto per punto, che restituisce ritratti “estatici” di madonne evanescenti di cui la trama vacilla e svanisce nella tessitura bianca e nera del ricamo, una sorta di Ex-voto caricati di una nuova, insospettabile valenza religiosa, e trasferiti da una dimensione di pubblico dominio ad un contesto più intimistico e privato. Sono ancora le stampe fotografiche di in un qualsiasi opuscolo per l’educazione dei bambini a suggerire a Donato l’idea di ricamare su di un Materasso l’immagine di un bambino che galleggia in acqua. Se la scelta puramente tecnica di tale supporto incontra la ricercata sensazione di morbidezza e flessuosità, propria del modo in cui il materasso accoglierebbe realmente il corpo di un bambino, la scelta espositiva di collocarlo verticalmente a parete trasforma l’oggetto di uso comune in una scultura. Continua, nient’affatto innocente e passiva, la caccia dell’artista, ed investe scatole e confezioni di medicinali o psicofarmaci di largo consumo, che l’artista riproduce su scala ingrandita ricalcando col ricamo tutte le scritte e gli elementi grafici nello strenuotentativo di rendere unica, ed opera d’arte, l’immagine di un prodotto industriale riprodotta all’infinito.Il procedimento è vicinissimo al trattamento riservato dalla Pop-Art alle icone consumistiche.
Nella raffinata serie Senza Titolo l’artista impiega la sua straordinaria abilità manuale nel ricalcare, questa volta con un filo di rame, diverse varianti di mani incatenate che richiamano simboli di schiavitù o prigionia o addirittura giochi erotici, ma che si scoprono essere liberamente ispirate alla locandina di uno spettacolo di Harry Houdini, celebre artista circense abile nel riuscire a slegarsi le mani incatenate.(Testo a cura di Francesca Foti)
Donato Amstutz (Stans, 1969) vive e lavora tra Zurigo e Parigi. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche. Di seguito le mostre personali tenute dell’artista negli ultimi anni:
2007, “Temps morts”, Galerie Eric Mircher, Parigi
2006, “Objets Brodés”, Galerie Eric Mircher, Parigi
2005, “Stich nach Stich”, Galerie Evelyne Canus, Basilea
2003, “Homesick”, Galleria Valentina Moncada, Roma
2002, “Donato ist Sticker”, Fondation BINZ39, Zurigo.
14
febbraio 2008
Donato Amstutz – Public privacy
Dal 14 febbraio al 27 marzo 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA VALENTINA MONCADA
Roma, Via Margutta, 54, (Roma)
Roma, Via Margutta, 54, (Roma)
Orario di apertura
Lunedì/venerdì 12/18
Vernissage
14 Febbraio 2008, ore 19
Autore