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DonnaScultura. VIII edizione
L’arte al femminile. Quattro scultrici internazionali si raccontano, tra esperienze di vita e percorsi creativi, in un comune progetto espositivo.
Comunicato stampa
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L’arte al femminile. Quattro scultrici internazionali si raccontano, tra esperienze di vita e percorsi creativi, in un comune progetto espositivo. DonnaScultura è un’iniziativa degli Assessorati alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Pietrasanta, a cura di Valentina Fogher e Chiara Celli. Protagoniste di questa VIII edizione saranno l’italiana Elena Bianchini, l’americana Jaya Schuerch, la rumeno-canadese Editt Davidovici e l’argentina Virginia Tentindò.
DonnaScultura racconta la storia di quattro scultrici che hanno stabilito a Pietrasanta il centro della loro creatività. Quattro donne di diversa provenienza. Quattro diversi percorsi e linguaggi espressivi. Quattro profili d’artista. La sacralità e la riservatezza dei loro mondi, il loro universo di pensiero e di emozioni si rivelano al pubblico consentendo di leggere l’opera da un privilegiato punto di osservazione, di partecipare, fase dopo fase, al processo creativo da cui nasce la loro scultura. In questo nuovo viaggio nella scultura al femminile emergono le personalità di Elena Bianchini (Italia, Lucca 1935), Jaya Schuerch (Usa, Santa Barbara – California 1958), Editt Davidovici (Romania, Iasi 1946), Virginia Tentindò (Argentina, Buenos Aires 1931). Ciascuna ha privilegiato una tecnica, un tema, forme e materia. La mostra, attraverso le opere esposte, oltre quaranta, consentirà di ripercorrerne il cammino artistico. In particolare sarà illustrata con fotografie, disegni e bozzetti, la genesi di una scultura che ciascuna considera particolarmente significativa nel proprio percorso creativo.
Sin dagli anni ’60 Elena Bianchini si dedica alla pittura e proprio quando la sua carriera sembra avviata in un susseguirsi di esposizioni e positivi riscontri, una pausa di riflessione la conduce, ad inizio anni ’90, alla scultura. Una scultura figurativa, calda e materna, in bronzo o terracotta, tutta incentrata sull’uomo e la sua complessità esistenziale.
Da sempre legata alla scultura, Jaya Schuerch, dopo un percorso formativo compiuto tra la Svizzera e gli Stati uniti, approda a Pietrasanta una prima volta nel 1986, quindi nell’88, fino alla decisione di fondare alle porte della città un suo spazio personale, lo Studio Pescarella (2001), insieme a Neal Barab e Lotte Thuenker. Una personalità forte che si rivela anche nelle sue opere, il cui fermo astrattismo è fortemente pervaso di energia, d’impeti divergenti o armonici incontri che sembrano traspirare dalla materia stessa.
Editt Davidovici, benché nata in Romania, trascorre la sua infanzia in Israele, ma, poco più che ventenne, si trasferisce in Canada, che diventa la sua patria d’adozione, dove inizia a dedicarsi alla pittura e alla scultura, coltivando la propria formazione artistica. Docente di scultura alla Koffler Gallery School di Toronto, negli anni Ottanta giunge in Italia, a Carrara, per affinare la conoscenza della pietra e da allora stringe un fecondo rapporto creativo con Pietrasanta. Un pulito astrattismo ne caratterizza le opere, quasi simboli di una vera e propria libertà espressiva.
Da giovanissima Virginia Tentindò scopre la sua passione per la scultura. A tredici anni inizia a frequentare la scuola di Belle Arti, a quindici tiene la sua prima personale, a diciotto inaugura la sua galleria. Un percorso fulmineo che passa da significative esperienze in Francia e in Svezia, prima di approdare in Versilia negli anni Settanta. Qui perfeziona le sue tecniche di lavorazione dedicandosi soprattutto alla terracotta, ma anche al bronzo e al marmo. Il suo mondo creativo è popolato di antiche creature dalle forme sinuose. Idoli di una lontana cultura che affonda solide radici nella fertilità della terra, generatrice di ogni forma di vita.
DonnaScultura racconta la storia di quattro scultrici che hanno stabilito a Pietrasanta il centro della loro creatività. Quattro donne di diversa provenienza. Quattro diversi percorsi e linguaggi espressivi. Quattro profili d’artista. La sacralità e la riservatezza dei loro mondi, il loro universo di pensiero e di emozioni si rivelano al pubblico consentendo di leggere l’opera da un privilegiato punto di osservazione, di partecipare, fase dopo fase, al processo creativo da cui nasce la loro scultura. In questo nuovo viaggio nella scultura al femminile emergono le personalità di Elena Bianchini (Italia, Lucca 1935), Jaya Schuerch (Usa, Santa Barbara – California 1958), Editt Davidovici (Romania, Iasi 1946), Virginia Tentindò (Argentina, Buenos Aires 1931). Ciascuna ha privilegiato una tecnica, un tema, forme e materia. La mostra, attraverso le opere esposte, oltre quaranta, consentirà di ripercorrerne il cammino artistico. In particolare sarà illustrata con fotografie, disegni e bozzetti, la genesi di una scultura che ciascuna considera particolarmente significativa nel proprio percorso creativo.
Sin dagli anni ’60 Elena Bianchini si dedica alla pittura e proprio quando la sua carriera sembra avviata in un susseguirsi di esposizioni e positivi riscontri, una pausa di riflessione la conduce, ad inizio anni ’90, alla scultura. Una scultura figurativa, calda e materna, in bronzo o terracotta, tutta incentrata sull’uomo e la sua complessità esistenziale.
Da sempre legata alla scultura, Jaya Schuerch, dopo un percorso formativo compiuto tra la Svizzera e gli Stati uniti, approda a Pietrasanta una prima volta nel 1986, quindi nell’88, fino alla decisione di fondare alle porte della città un suo spazio personale, lo Studio Pescarella (2001), insieme a Neal Barab e Lotte Thuenker. Una personalità forte che si rivela anche nelle sue opere, il cui fermo astrattismo è fortemente pervaso di energia, d’impeti divergenti o armonici incontri che sembrano traspirare dalla materia stessa.
Editt Davidovici, benché nata in Romania, trascorre la sua infanzia in Israele, ma, poco più che ventenne, si trasferisce in Canada, che diventa la sua patria d’adozione, dove inizia a dedicarsi alla pittura e alla scultura, coltivando la propria formazione artistica. Docente di scultura alla Koffler Gallery School di Toronto, negli anni Ottanta giunge in Italia, a Carrara, per affinare la conoscenza della pietra e da allora stringe un fecondo rapporto creativo con Pietrasanta. Un pulito astrattismo ne caratterizza le opere, quasi simboli di una vera e propria libertà espressiva.
Da giovanissima Virginia Tentindò scopre la sua passione per la scultura. A tredici anni inizia a frequentare la scuola di Belle Arti, a quindici tiene la sua prima personale, a diciotto inaugura la sua galleria. Un percorso fulmineo che passa da significative esperienze in Francia e in Svezia, prima di approdare in Versilia negli anni Settanta. Qui perfeziona le sue tecniche di lavorazione dedicandosi soprattutto alla terracotta, ma anche al bronzo e al marmo. Il suo mondo creativo è popolato di antiche creature dalle forme sinuose. Idoli di una lontana cultura che affonda solide radici nella fertilità della terra, generatrice di ogni forma di vita.
14
febbraio 2010
DonnaScultura. VIII edizione
Dal 14 febbraio al 14 marzo 2010
arte contemporanea
Location
CHIESA E CHIOSTRO DI SANT’AGOSTINO
Pietrasanta, Via Sant'agostino, 1, (Lucca)
Pietrasanta, Via Sant'agostino, 1, (Lucca)
Orario di apertura
ore 16-19, chiuso il lunedì
Vernissage
14 Febbraio 2010, ore 10.30
Autore