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Donne
La mostra si articola in una selezione di opere di artisti francesi, italiani e russi il cui filo conduttore è la figura femminile. Questo percorso iconografico consente una riflessione tra le differenze di approccio ad un soggetto che, per il pittore, è il simbolo in assoluto della figurazione.
Comunicato stampa
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La mostra si articola in una selezione di opere di artisti francesi, italiani e russi il cui filo conduttore è la figura femminile. Questo percorso iconografico consente una riflessione tra le differenze di approccio ad un soggetto che, per il pittore, è il simbolo in assoluto della figurazione, l’archetipo della dimensione umana.
Accanto ad artisti per i quali la donna è soprattutto figura al femminile, la forma madre per eccellenza in cui si coniugano perfettamente segno e contenuto, troviamo i post-impressionisti russi, che difficilmente concepiscono la figura femminile isolata da un ambito narrativo e la inseriscono nel quotidiano domestico o in un contesto di lavoro, sottolineandone la dolcezza o la solidità. Esempi dei primi artisti sono le donne intimiste e pensose, quasi drammatiche del fiorentino Enzo Faraoni (1920), quelle languide di Giulio Da Milano (1895-1990) e quelle intense e fiere di Edgardo Corbelli (1918-1989), che della donna ha fatto il punto focale del suo linguaggio espressivo. Ben rappresentative dei secondi sono, invece, le opere di Gleb Savinov (1915-2000), ad esempio La donna russa del 1958, di Boris Lavrenko (1920-2001) e di Georgij Moroz (1937). Russo, ma di una generazione cronologicamente e culturalmente distante dai suoi colleghi, è Igor Smekalov (1965), le cui donne acerbe sembrano evitare lo sguardo dello spettatore, chiuse in un apparentemente malinconico e consapevole isolamento.
In mostra anche il francese Marcel Rieder (1862-1942), con una romantica scena notturna, la canadese Kate Reinecken (1895-1956) con un dolcissimo ritratto di ragazza in un campo di fiori e un’opera di scuola nordica di fine Ottocento, che ritrae una donna mentre cuce, in un interno domestico borghese ricco di dettagli.
Accanto ad artisti per i quali la donna è soprattutto figura al femminile, la forma madre per eccellenza in cui si coniugano perfettamente segno e contenuto, troviamo i post-impressionisti russi, che difficilmente concepiscono la figura femminile isolata da un ambito narrativo e la inseriscono nel quotidiano domestico o in un contesto di lavoro, sottolineandone la dolcezza o la solidità. Esempi dei primi artisti sono le donne intimiste e pensose, quasi drammatiche del fiorentino Enzo Faraoni (1920), quelle languide di Giulio Da Milano (1895-1990) e quelle intense e fiere di Edgardo Corbelli (1918-1989), che della donna ha fatto il punto focale del suo linguaggio espressivo. Ben rappresentative dei secondi sono, invece, le opere di Gleb Savinov (1915-2000), ad esempio La donna russa del 1958, di Boris Lavrenko (1920-2001) e di Georgij Moroz (1937). Russo, ma di una generazione cronologicamente e culturalmente distante dai suoi colleghi, è Igor Smekalov (1965), le cui donne acerbe sembrano evitare lo sguardo dello spettatore, chiuse in un apparentemente malinconico e consapevole isolamento.
In mostra anche il francese Marcel Rieder (1862-1942), con una romantica scena notturna, la canadese Kate Reinecken (1895-1956) con un dolcissimo ritratto di ragazza in un campo di fiori e un’opera di scuola nordica di fine Ottocento, che ritrae una donna mentre cuce, in un interno domestico borghese ricco di dettagli.
30
maggio 2014
Donne
Dal 30 maggio al 15 luglio 2014
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE PIRRA
Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 82, (Torino)
Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 82, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 9,30-12,30; 15,30-19,30
Vernissage
30 Maggio 2014, ore 17,30
Autore