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Donne d’arte
Pittura a Roma da Antonietta Raphaël Mafai a Giosetta Fioroni
Comunicato stampa
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Donne, ma soprattutto straordinarie testimoni del mondo colto nelle forme dell’arte, sono le trentacinque artiste in mostra dal prossimo 8 marzo alla Galleria Cortese & Lisanti, nella retrospettiva dal titolo “DONNE D’ARTE. Pittura a Roma da Antonietta Raphaël Mafai a Giosetta Fioroni”.
Non facendo ricorso a un teorema concettuale dominante e non volendo porsi come una lettura esaustiva della storia dell’arte “al femminile” del ventesimo secolo sino ai giorni nostri, la mostra offre, attraverso le opere di trentacinque artiste, un panorama non puramente cronologico ma sincronico, non perché esse siano riconducibili a comuni aree di orientamento poetico e di sperimentazione, ma, piuttosto, per essere capaci, nel segno della loro comune espressività femminile, di focalizzare nel linguaggio pittorico la matrice culturale romana in cui le opere hanno visto il proprio riconoscimento artistico.
Come la definì il critico Roberto Longhi, la Scuola romana di via Cavour si pone come uno dei momenti di maggiore determinazione espressiva della giovane arte italiana della fine degli anni venti del secolo scorso. Non una scuola in senso stretto, non essendo gli artisti legati a un principio programmatico, ma al valore personalissimo delle loro ricerche. Ad essa sono riconducibili le esperienze artistiche di Antonietta Raphaël Mafai, Adriana Pincherle, Edita Broglio, Pasquarosa Bertoletti Marcelli, che la mostra annovera tra le proprie presenze. Ma non è solo nell’esperienza della Scuola romana, pur estremamente significativa nel senso di rinnovamento che investì l’arte italiana di quegli anni, tesa alla ricerca di una maggiore libertà espressiva, che si realizza la rassegna.
Alcune tra le principali presenze femminili nell'arte del XX e XXI secolo in Italia sono riunite in questa mostra che si contraddistingue per la predilezione, accordata dagli ideatori Paolo Cortese e Massimo Lisanti, di opere fortemente significative per essere state testimoni della presenza a Roma delle artiste, rimandando così alla dominante funzione culturale della Capitale. Tuttavia, l’arco cronologico nel quale sono state raccolte le opere in mostra non si pone come luogo storico identificativo di una determinata poetica o di un movimento artistico in particolare, ma, piuttosto, l’allestimento è approntato ad esaltare le possibili affinità e gli eventuali punti di relazione esistenti tra le varie individualità convocate, diverse per appartenenze culturali e linguistiche, ma accomunate certamente dall’impegno e dall’ispirazione creativa, sempre vivi ed autentici. Donne d’arte, testimoni con la propria sensibilità dei fermenti culturali e delle trasformazioni del tempo, protagoniste della delicata vicenda dell’emergere della loro personalità artistica nel Novecento, da quando, nel passaggio alla società moderna, è cambiato il loro ruolo, non più confinato alla figura dell’aristocratica pittrice dilettante, ma emergente come professionista di una ricerca autonoma. Con un linguaggio rubato alla vicenda politica del movimento femminista, si potrebbe dire “militanza femminile”, non come tappa emancipatrice, ma come esplorazione di sé.
In esposizione saranno: Carla Accardi, Camilla Ancillotto, Niki Berlinguer, Pasquarosa Bertoletti Marcelli, Wanda Biagini, Elita Boari, Emma Bonazzi, Edita Broglio, Elena Casali Ricchi, Anna Maria Cesarini Sforza, Lidia de Francisci, Stefania Di Carlantonio, Lia Drei, Marilù Eustacchio, Bice Ferrari, Giosetta Fioroni, Jole Fossati, Paola Gandolfi, Cesarina Gualino, Nedda Guidi, Marina Haas, Antonietta Raphaël Mafai, Titina Maselli, Costanza Mennyey Capogrossi, Clara Mingoli, Corinna Modigliani, Elisa Montessori, Adriana Pincherle, Mimì Quilici Buzzacchi, Liliana Radicevic, Anna Maria Sacconi, Anna Salvatori, Lili Salvo, Simona Weller, Sabina Mirri, Bice Lazzari, Fausta Beer, Liana Sotgiu.
Non facendo ricorso a un teorema concettuale dominante e non volendo porsi come una lettura esaustiva della storia dell’arte “al femminile” del ventesimo secolo sino ai giorni nostri, la mostra offre, attraverso le opere di trentacinque artiste, un panorama non puramente cronologico ma sincronico, non perché esse siano riconducibili a comuni aree di orientamento poetico e di sperimentazione, ma, piuttosto, per essere capaci, nel segno della loro comune espressività femminile, di focalizzare nel linguaggio pittorico la matrice culturale romana in cui le opere hanno visto il proprio riconoscimento artistico.
Come la definì il critico Roberto Longhi, la Scuola romana di via Cavour si pone come uno dei momenti di maggiore determinazione espressiva della giovane arte italiana della fine degli anni venti del secolo scorso. Non una scuola in senso stretto, non essendo gli artisti legati a un principio programmatico, ma al valore personalissimo delle loro ricerche. Ad essa sono riconducibili le esperienze artistiche di Antonietta Raphaël Mafai, Adriana Pincherle, Edita Broglio, Pasquarosa Bertoletti Marcelli, che la mostra annovera tra le proprie presenze. Ma non è solo nell’esperienza della Scuola romana, pur estremamente significativa nel senso di rinnovamento che investì l’arte italiana di quegli anni, tesa alla ricerca di una maggiore libertà espressiva, che si realizza la rassegna.
Alcune tra le principali presenze femminili nell'arte del XX e XXI secolo in Italia sono riunite in questa mostra che si contraddistingue per la predilezione, accordata dagli ideatori Paolo Cortese e Massimo Lisanti, di opere fortemente significative per essere state testimoni della presenza a Roma delle artiste, rimandando così alla dominante funzione culturale della Capitale. Tuttavia, l’arco cronologico nel quale sono state raccolte le opere in mostra non si pone come luogo storico identificativo di una determinata poetica o di un movimento artistico in particolare, ma, piuttosto, l’allestimento è approntato ad esaltare le possibili affinità e gli eventuali punti di relazione esistenti tra le varie individualità convocate, diverse per appartenenze culturali e linguistiche, ma accomunate certamente dall’impegno e dall’ispirazione creativa, sempre vivi ed autentici. Donne d’arte, testimoni con la propria sensibilità dei fermenti culturali e delle trasformazioni del tempo, protagoniste della delicata vicenda dell’emergere della loro personalità artistica nel Novecento, da quando, nel passaggio alla società moderna, è cambiato il loro ruolo, non più confinato alla figura dell’aristocratica pittrice dilettante, ma emergente come professionista di una ricerca autonoma. Con un linguaggio rubato alla vicenda politica del movimento femminista, si potrebbe dire “militanza femminile”, non come tappa emancipatrice, ma come esplorazione di sé.
In esposizione saranno: Carla Accardi, Camilla Ancillotto, Niki Berlinguer, Pasquarosa Bertoletti Marcelli, Wanda Biagini, Elita Boari, Emma Bonazzi, Edita Broglio, Elena Casali Ricchi, Anna Maria Cesarini Sforza, Lidia de Francisci, Stefania Di Carlantonio, Lia Drei, Marilù Eustacchio, Bice Ferrari, Giosetta Fioroni, Jole Fossati, Paola Gandolfi, Cesarina Gualino, Nedda Guidi, Marina Haas, Antonietta Raphaël Mafai, Titina Maselli, Costanza Mennyey Capogrossi, Clara Mingoli, Corinna Modigliani, Elisa Montessori, Adriana Pincherle, Mimì Quilici Buzzacchi, Liliana Radicevic, Anna Maria Sacconi, Anna Salvatori, Lili Salvo, Simona Weller, Sabina Mirri, Bice Lazzari, Fausta Beer, Liana Sotgiu.
08
marzo 2006
Donne d’arte
Dall'otto marzo all'otto aprile 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA CORTESE & LISANTI
Roma, Via Garigliano, 29, (Roma)
Roma, Via Garigliano, 29, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10-13 e 16.30-19.30
Vernissage
8 Marzo 2006, ore 18
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