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Donne nell’arte: Le vrai et le faux chic nella Belle Époque
Immagini femminili da album e periodici illustrati dell’Archiginnasio
Comunicato stampa
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Un fil rougericollega idealmente il soggetto dell’esposizione a quello della mostra già realizzata in Archiginnasio nel marzo 2008: «Donne nell'arte: Robes et femmes nella Belle Époque. Mostra di opere grafiche dalle raccolte dell'Archiginnasio».
La nuova mostra punta maggiormente l’attenzione sull’evoluzione epocale dell’immagine della donna, quale viene delineandosi fra il secondo Impero e la prima Guerra Mondiale, e appare documentata nelle illustrazioni proposte sia dalle riviste specializzate per un pubblico femminile da quelle di carattere più generale, di informazione, letterarie, artistiche, satiriche ..., che nascono e si diffondono proprio in quel periodo. Non è un caso, infatti, che la moltiplicazione delle testate sia uno dei fenomeni più tipici dell’età delle rivoluzioni. A sostenere lo sviluppo della stampa periodica è, da un lato, la crescita del livello di istruzione che favorisce la corrispondente crescita del numero dei lettori e delle lettrici, dall’altro alcune innovazioni tecniche che riducono i costi editoriali: il passaggio alla fabbricazione meccanica della carta, la stereotipia, la rotativa a vapore, la litografia e, alla fine del secolo XIX, la stampa delle immagini fotografiche.
Dai figurini di moda, rigorosamente parigina, ai periodici italiani, inizialmente di imitazione francese, dedicati alla donna sotto i due aspetti – conflittuali – della tradizionale dimensione domestica e della nuova vita sociale, è un fiorire di rappresentazioni solo apparentemente frivole e oleografiche, ma spesso ironiche e qualche volta sarcastiche, opera, fra l’altro, di artisti e illustratori di vaglia: accanto ai ricordati Dudovich e Kirchner, troviamo Baruffi (Barfredo), Augusto Majani (Nasìca), Eugenio Colmo (Golia), Duilio Cambellotti, Luigi Bompard, Aleandro Terzi ...
Chiave di volta per comprendere i due secoli che si fronteggiano, ‘il buon gusto’ che il francese Georges Goursat (alias Sem) rivendica nel proprio album Le faux et le vrai Chic, contraltare visivo del mondo messo in scena da Proust, dove si delineano alcuni personaggi di donne anziane assurde e appariscenti che aspirano ad essere eleganti ma riescono solo parodie degli stili esagerati del periodo, e, all’opposto, signore giovani e aggraziate che comunicano anche attraverso l’abbigliamento i caratteri di forza, agilità, moto e rapidità, icone del Novecento.
Entrambe le esposizioni ricollegano al tema «Donna e Arte» con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali intende di anno in anno valorizzare – attraverso una serie di manifestazioni organizzate a livello nazionale – la figura femminile, sia nelle sue diverse rappresentazioni nel tempo e nelle varie forme di arte, sia nella sua partecipazione alla produzione artistica attuale, ed esaltare connubio ispiratore per pittori, scultori, musicisti e tutti coloro che nei secoli hanno individuato nella donna una musa per la loro opera.
La nuova mostra punta maggiormente l’attenzione sull’evoluzione epocale dell’immagine della donna, quale viene delineandosi fra il secondo Impero e la prima Guerra Mondiale, e appare documentata nelle illustrazioni proposte sia dalle riviste specializzate per un pubblico femminile da quelle di carattere più generale, di informazione, letterarie, artistiche, satiriche ..., che nascono e si diffondono proprio in quel periodo. Non è un caso, infatti, che la moltiplicazione delle testate sia uno dei fenomeni più tipici dell’età delle rivoluzioni. A sostenere lo sviluppo della stampa periodica è, da un lato, la crescita del livello di istruzione che favorisce la corrispondente crescita del numero dei lettori e delle lettrici, dall’altro alcune innovazioni tecniche che riducono i costi editoriali: il passaggio alla fabbricazione meccanica della carta, la stereotipia, la rotativa a vapore, la litografia e, alla fine del secolo XIX, la stampa delle immagini fotografiche.
Dai figurini di moda, rigorosamente parigina, ai periodici italiani, inizialmente di imitazione francese, dedicati alla donna sotto i due aspetti – conflittuali – della tradizionale dimensione domestica e della nuova vita sociale, è un fiorire di rappresentazioni solo apparentemente frivole e oleografiche, ma spesso ironiche e qualche volta sarcastiche, opera, fra l’altro, di artisti e illustratori di vaglia: accanto ai ricordati Dudovich e Kirchner, troviamo Baruffi (Barfredo), Augusto Majani (Nasìca), Eugenio Colmo (Golia), Duilio Cambellotti, Luigi Bompard, Aleandro Terzi ...
Chiave di volta per comprendere i due secoli che si fronteggiano, ‘il buon gusto’ che il francese Georges Goursat (alias Sem) rivendica nel proprio album Le faux et le vrai Chic, contraltare visivo del mondo messo in scena da Proust, dove si delineano alcuni personaggi di donne anziane assurde e appariscenti che aspirano ad essere eleganti ma riescono solo parodie degli stili esagerati del periodo, e, all’opposto, signore giovani e aggraziate che comunicano anche attraverso l’abbigliamento i caratteri di forza, agilità, moto e rapidità, icone del Novecento.
Entrambe le esposizioni ricollegano al tema «Donna e Arte» con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali intende di anno in anno valorizzare – attraverso una serie di manifestazioni organizzate a livello nazionale – la figura femminile, sia nelle sue diverse rappresentazioni nel tempo e nelle varie forme di arte, sia nella sua partecipazione alla produzione artistica attuale, ed esaltare connubio ispiratore per pittori, scultori, musicisti e tutti coloro che nei secoli hanno individuato nella donna una musa per la loro opera.
01
marzo 2010
Donne nell’arte: Le vrai et le faux chic nella Belle Époque
Dal primo marzo al 30 aprile 2010
Location
BIBLIOTECA COMUNALE DELL’ARCHIGINNASIO
Bologna, Piazza Galvani, 1, (Bologna)
Bologna, Piazza Galvani, 1, (Bologna)
Orario di apertura
Lunedì-venerdì 9-19; sabato e prefestivi 9-14; chiuso domenica e festivi
Curatore