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Dopo Antonello. Il capolavoro nascosto di Mandralisca
Sarà presentata al pubblico nelle sale del museo mandralisca un’opera straordinaria mai esposta, ritrovata nei depositi e adesso restaurata: un dipinto su tavola in cui è raffigurato un San Giovanni Battista, autentico capolavoro della pittura fiorentina dei primi decenni del cinquecento.
Comunicato stampa
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da venerdì 5 giugno 2009 sarà presentata al pubblico nelle sale del museo mandralisca un’opera straordinaria mai esposta, ritrovata nei depositi e adesso restaurata: un dipinto su tavola in cui è raffigurato un San Giovanni Battista, autentico capolavoro della pittura fiorentina dei primi decenni del cinquecento.
è il primo importante risultato del progetto di valorizzazione delle collezioni che la Fondazione Mandralisca ha affidato al nuovo Curatore Vincenzo Abbate, per molti anni Direttore della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis.
Il dipinto “ritrovato”, del tutto inedito, rappresenta per qualità e bellezza il secondo capolavoro del museo dopo il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina. Appartenuto alla collezione di quadri del Barone Mandralisca esso è cronologicamente collocabile in quel momento cruciale della pittura fiorentina degli inizi del Cinquecento che evolvendosi verso la “Maniera”, al seguito dei grandi pittori del Rinascimento, passa dalle colte sperimentazioni atmosferiche di Leonardo alle preziose elaborazioni pittoriche di Raffaello. I nomi più rappresentativi di questa cultura pittorica, per lo più a soggetto devoto, sono Fra Bartolomeo della Porta, Mariotto Albertinelli e Giovanni Antonio Sogliani. Proprio a quest’ultimo, a noi noto – come d’altronde gli altri suoi contemporanei- dalle Vite Vasariane e conosciuto per il lungo sodalizio con Lorenzo di Credi, va attribuito il San Giovanni Battista, che per qualità materica e raffinatezza cromatica, può ben considerarsi il capolavoro dell’artista.
L’esposizione è curata da Vincenzo Abbate ed è accompagnata da un catalogo di Silvana Editoriale con contributi dello stesso curatore, di Alessandro Cecchi, direttore della Galleria Palatina a Firenze, e di altri collaboratori.
Un’occasione davvero fortunata per celebrare il bicentenario della nascita del Barone Enrico Pirajno di Mandralisca, personalità complessa e di vasta cultura, studioso dagli ampi ed eclettici interessi, patriota impregnato degli ideali risorgimentali, uno degli ultimi rappresentanti di quella erudizione che è caratteristica della cultura europea tra il Sette e l’Ottocento, consapevole che le conquiste liberali del suo tempo a poco sarebbero servite se non accompagnate da un profondo rinnovamento sociale. Destinò l’intero suo patrimonio insieme alla biblioteca, alle collezioni artistiche e scientifiche e alla sua dimora che le custodiva, ad una fondazione scolastica da cui nacque l’attuale Fondazione Mandralisca.
Il MUSEO, che storicamente rappresenta il cuore della Fondazione, ha sede nel centro storico della città di Cefalù, a duecento metri dal Duomo normanno, ed è costituito da due importanti collezioni formatesi nel corso dell’Ottocento: quella del Barone Mandralisca suddivisa in tre branche fondamentali (storico-artistica, archeologica e malacologico-naturalistica) e la quadreria con dipinti di scuole varie – soprattutto siciliani e in buona parte provenienti dall’area madonita – che l’Avvocato Vincenzo Cirincione, “unitamente ai mobili antichi, oggetti d’arte, collezione geologica ed altro di antico” destinò per volontà testamentaria (1874) al Comune di Cefalù, sua città natale, che a sua volta nel 1933 la cedette per motivi conservativi e a titolo di deposito permanente al Museo Mandralisca.
Dal nuovo ordinamento scientifico del Museo curato da Vincenzo Abbate e da un nuovo modello di gestione affidato a Civita Sicilia si avvia oggi il nuovo progetto della Fondazione finalizzato alla qualificazione e alla innovazione dell’offerta culturale di Cefalù, che al ruolo turistico internazionale che giustamente le compete, vuole affiancare quello di polo di eccellenza culturale all’altezza della sua storia.
è il primo importante risultato del progetto di valorizzazione delle collezioni che la Fondazione Mandralisca ha affidato al nuovo Curatore Vincenzo Abbate, per molti anni Direttore della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis.
Il dipinto “ritrovato”, del tutto inedito, rappresenta per qualità e bellezza il secondo capolavoro del museo dopo il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina. Appartenuto alla collezione di quadri del Barone Mandralisca esso è cronologicamente collocabile in quel momento cruciale della pittura fiorentina degli inizi del Cinquecento che evolvendosi verso la “Maniera”, al seguito dei grandi pittori del Rinascimento, passa dalle colte sperimentazioni atmosferiche di Leonardo alle preziose elaborazioni pittoriche di Raffaello. I nomi più rappresentativi di questa cultura pittorica, per lo più a soggetto devoto, sono Fra Bartolomeo della Porta, Mariotto Albertinelli e Giovanni Antonio Sogliani. Proprio a quest’ultimo, a noi noto – come d’altronde gli altri suoi contemporanei- dalle Vite Vasariane e conosciuto per il lungo sodalizio con Lorenzo di Credi, va attribuito il San Giovanni Battista, che per qualità materica e raffinatezza cromatica, può ben considerarsi il capolavoro dell’artista.
L’esposizione è curata da Vincenzo Abbate ed è accompagnata da un catalogo di Silvana Editoriale con contributi dello stesso curatore, di Alessandro Cecchi, direttore della Galleria Palatina a Firenze, e di altri collaboratori.
Un’occasione davvero fortunata per celebrare il bicentenario della nascita del Barone Enrico Pirajno di Mandralisca, personalità complessa e di vasta cultura, studioso dagli ampi ed eclettici interessi, patriota impregnato degli ideali risorgimentali, uno degli ultimi rappresentanti di quella erudizione che è caratteristica della cultura europea tra il Sette e l’Ottocento, consapevole che le conquiste liberali del suo tempo a poco sarebbero servite se non accompagnate da un profondo rinnovamento sociale. Destinò l’intero suo patrimonio insieme alla biblioteca, alle collezioni artistiche e scientifiche e alla sua dimora che le custodiva, ad una fondazione scolastica da cui nacque l’attuale Fondazione Mandralisca.
Il MUSEO, che storicamente rappresenta il cuore della Fondazione, ha sede nel centro storico della città di Cefalù, a duecento metri dal Duomo normanno, ed è costituito da due importanti collezioni formatesi nel corso dell’Ottocento: quella del Barone Mandralisca suddivisa in tre branche fondamentali (storico-artistica, archeologica e malacologico-naturalistica) e la quadreria con dipinti di scuole varie – soprattutto siciliani e in buona parte provenienti dall’area madonita – che l’Avvocato Vincenzo Cirincione, “unitamente ai mobili antichi, oggetti d’arte, collezione geologica ed altro di antico” destinò per volontà testamentaria (1874) al Comune di Cefalù, sua città natale, che a sua volta nel 1933 la cedette per motivi conservativi e a titolo di deposito permanente al Museo Mandralisca.
Dal nuovo ordinamento scientifico del Museo curato da Vincenzo Abbate e da un nuovo modello di gestione affidato a Civita Sicilia si avvia oggi il nuovo progetto della Fondazione finalizzato alla qualificazione e alla innovazione dell’offerta culturale di Cefalù, che al ruolo turistico internazionale che giustamente le compete, vuole affiancare quello di polo di eccellenza culturale all’altezza della sua storia.
04
giugno 2009
Dopo Antonello. Il capolavoro nascosto di Mandralisca
Dal 04 giugno al 13 dicembre 2009
arte antica
serata - evento
serata - evento
Location
MUSEO MANDRALISCA
Cefalù, Via Mandralisca, 13, (Palermo)
Cefalù, Via Mandralisca, 13, (Palermo)
Biglietti
Intero euro 5,00
Ridotto euro 3,00 (gruppi min.5 adulti, giovani da 11 a 15 anni)
Ridotto euro 1,00 (scolaresche e bambini da 6 a 10 anni)
Orario di apertura
01 ottobre - 31 maggio tutti i giorni ore 9,00 - 13,00 /15,00 – 19,00
01 giugno – 31 luglio tutti i giorni ore 9,00 – 19,00 01 - 31 agosto tutti i giorni ore 9,00 - 23,00 01 - 30 settembre tutti i giorni ore 9,00 - 19,00
Vernissage
4 Giugno 2009, ore 18.00
Sito web
press@fondazionemandralisca.it
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore