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Doppio legame. Double Bind
L’arte albanese contemporanea sta diventando uno dei punti di riferimento in Europa grazie a numerosi giovani artisti impegnati nella ricerca di nuovi contenuti e forme espressive.
Comunicato stampa
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L’arte albanese contemporanea sta diventando uno dei punti di riferimento in Europa
grazie a numerosi giovani artisti impegnati nella ricerca di nuovi contenuti e forme espressive.
Molti degli artisti nati negli anni ottanta della nazione mediterranea si sono costruiti un’immagine
dell’Occidente attraverso le visite in Italia o le trasmissioni televisive delle reti italiane.
Gli scambi Italia-Albania sono stati certamente privilegiati e si è creato un rapporto profondo
tra le due culture. Inoltre molti giovani artisti hanno studiato presso le Accademie di belle arti
del nostro paese e per questo si è creato un doppio legame cioè uno scambio comunicativo
stretto e intimo tra le due culture. Questo rapporto è così stretto che viene privilegiato
nella lettura del mondo sociale ed economico occidentale. Da un lato è vero che molti artisti
hanno preso le distanze dal vecchio mondo comunista che hanno trovato nel proprio paese,
dall’altro sono estremamente critici rispetto all’immissione violenta del capitalismo nella propria cultura.
Nelle loro opere viene fuori una critica del potere che è contro ogni ideologia, lo svelamento
di rapporti sociali e di potere che vengono denunciati con intelligenza nelle loro opere.
Quindi l’esposizione mette in evidenza questo doppio sguardo tra chi vive una realtà diversa
da quella che gli è stata consegnata dalla tradizione o dalla propria storia, e la difficoltà di vivere
una nuova condizione e stile di vita. L’arte giovane albanese vive in una doppia dimensione
che consente una lettura critica del mondo attuale ma senza nessuna nostalgia per il passato.
Per questo emergono spesso critiche al potere esclusivamente economico e l’esigenza di creare
una coscienza critica nei cittadini , senza accettare acriticamente lo stile di vita europeo e occidentale.
A differenza della scena artistica albanese precedente negli artisti albanesi della rassegna
non c’è nessuna volontà di rivendicare un contesto di appartenenza locale.
Emerge piuttosto quello di sottolineare su scala globale il confine tra poteri economici differenti e disparità
sociali. Temi come quello della xenofobia, rispetto ai processi di esclusione o integrazione,
e la presentazione di una sorta di archivio mainstream del dissenso permanente.
L’arte conserva memoria delle origini ma è soprattutto sguardo critico, doppio legame che stabilisce
una sorta d’intesa tra lo spettatore e l’artista. Ogni superamento etnico-culturale è visto non in chiave
di un’ acritica accettazione dell’esistente, ma quello del confronto tra l’utopia del mondo seguente
al crollo del comunismo e la realtà effettiva dei rapporti di potere sempre più economici piuttosto che
ideologici o di alternative visioni del mondo.
grazie a numerosi giovani artisti impegnati nella ricerca di nuovi contenuti e forme espressive.
Molti degli artisti nati negli anni ottanta della nazione mediterranea si sono costruiti un’immagine
dell’Occidente attraverso le visite in Italia o le trasmissioni televisive delle reti italiane.
Gli scambi Italia-Albania sono stati certamente privilegiati e si è creato un rapporto profondo
tra le due culture. Inoltre molti giovani artisti hanno studiato presso le Accademie di belle arti
del nostro paese e per questo si è creato un doppio legame cioè uno scambio comunicativo
stretto e intimo tra le due culture. Questo rapporto è così stretto che viene privilegiato
nella lettura del mondo sociale ed economico occidentale. Da un lato è vero che molti artisti
hanno preso le distanze dal vecchio mondo comunista che hanno trovato nel proprio paese,
dall’altro sono estremamente critici rispetto all’immissione violenta del capitalismo nella propria cultura.
Nelle loro opere viene fuori una critica del potere che è contro ogni ideologia, lo svelamento
di rapporti sociali e di potere che vengono denunciati con intelligenza nelle loro opere.
Quindi l’esposizione mette in evidenza questo doppio sguardo tra chi vive una realtà diversa
da quella che gli è stata consegnata dalla tradizione o dalla propria storia, e la difficoltà di vivere
una nuova condizione e stile di vita. L’arte giovane albanese vive in una doppia dimensione
che consente una lettura critica del mondo attuale ma senza nessuna nostalgia per il passato.
Per questo emergono spesso critiche al potere esclusivamente economico e l’esigenza di creare
una coscienza critica nei cittadini , senza accettare acriticamente lo stile di vita europeo e occidentale.
A differenza della scena artistica albanese precedente negli artisti albanesi della rassegna
non c’è nessuna volontà di rivendicare un contesto di appartenenza locale.
Emerge piuttosto quello di sottolineare su scala globale il confine tra poteri economici differenti e disparità
sociali. Temi come quello della xenofobia, rispetto ai processi di esclusione o integrazione,
e la presentazione di una sorta di archivio mainstream del dissenso permanente.
L’arte conserva memoria delle origini ma è soprattutto sguardo critico, doppio legame che stabilisce
una sorta d’intesa tra lo spettatore e l’artista. Ogni superamento etnico-culturale è visto non in chiave
di un’ acritica accettazione dell’esistente, ma quello del confronto tra l’utopia del mondo seguente
al crollo del comunismo e la realtà effettiva dei rapporti di potere sempre più economici piuttosto che
ideologici o di alternative visioni del mondo.
13
novembre 2010
Doppio legame. Double Bind
Dal 13 novembre 2010 al 09 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
CASA MASACCIO
San Giovanni Valdarno, Corso Italia, 83, (Arezzo)
San Giovanni Valdarno, Corso Italia, 83, (Arezzo)
Orario di apertura
ore 16:00/19:00 - Festivi -10: 00 -12:00/16: 00 -19:00 - lun. - chiuso
Vernissage
13 Novembre 2010, ore 18:30
Autore
Curatore