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Dori Karam – Eclipse Vision.
L’artista di origine libanese vive n Australia ed è presente da due mesi presso la nostra residenza d’artista inaugurata nel 2012. Avendo esplorato il nostro territorio ha effettuato una serie di opere fotografiche focalizzando l’attenzione sui luoghi della massificazione e del consumismo
Comunicato stampa
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SINCRESIS Associazione culturale per le arti contemporanee propone una esposizione di lavori fotografici realizzati dall’artista di origine libanese Dori Karam che vive in Australia e presente nella nostra residenza per artisti dagli inizi del mese di novembre 2013 per lavorare alla realizzazione di un’installazione che ha proposto alla IX edizione della Biennale di Firenze dal 28 novembre all’8 dicembre.
In questo caso Dori presenta una serie di opere che derivano da scatti gratuiti realizzati mentre stava camminando lungo le strade del centro empolese, concentrando la sua attenzione sulla struttura metallica del centro commerciale a poca distanza dalla nostra sede.
Per l’artista tale costruzione creata nel 2007 in base ad un progetto congiunto dell’Inres e degli architetti Adolfo Natalini e Renzo Funaro come prima esperienza di centro commerciale polivalente aperto a molteplici attività che si estende in un ampio parco, diventa il simbolo dell’universo globale, nei termini di un mondo economico che uniformando genera massificazione. Espressione perfetta di ordinary life nel suo ripetersi sempre uguale attenua o limita le capacità di giudizio e l’assunzione di consapevolezza riguardo alla situazione che stiamo vivendo da spettatori passivi, come numeri in una progressione seriale, continua e ciclica che non permette deragliamenti e che non promette vie d’uscita come divergenze nei confronti di un sistema costituito in cui viene meno la capacità di scelta e di produrre inferenze.
Dori ha modificato la resa verosimigliante delle immagini prediligendo gli effetti al negativo semplicemente cliccando sul medium digitale per modificare i colori che si alternano nei contrasti simultanei, così che le sezioni fotografate dell’edificio diventano completamente altro, percepibili come soluzioni semiastratte.
L’effetto pittorico è accentuato dalla stampa su carta da ingegneri, mentre le parti architettoniche si compongono in piani di luce e campiture a plat privilegiando le gamme cromatiche calde che testimoniano un background riferibile all’environment di origine e di esistenza, con esiti prossimi alla Gestalt, stimolando l’osservatore a percezioni cognitive senza manifestare alcun interesse verso l’identificazione dei luoghi, ma anzi giungendo pressoché ad annullarli.
Sembra un gioco visivo che cancella i riferimenti di un monotono vissuto quotidiano per avanzare su altri spazi del pensiero, dell’immaginazione nell’atto di una trasformazione sublimante che convive a petto della manipolazione digitale.
In questo caso Dori presenta una serie di opere che derivano da scatti gratuiti realizzati mentre stava camminando lungo le strade del centro empolese, concentrando la sua attenzione sulla struttura metallica del centro commerciale a poca distanza dalla nostra sede.
Per l’artista tale costruzione creata nel 2007 in base ad un progetto congiunto dell’Inres e degli architetti Adolfo Natalini e Renzo Funaro come prima esperienza di centro commerciale polivalente aperto a molteplici attività che si estende in un ampio parco, diventa il simbolo dell’universo globale, nei termini di un mondo economico che uniformando genera massificazione. Espressione perfetta di ordinary life nel suo ripetersi sempre uguale attenua o limita le capacità di giudizio e l’assunzione di consapevolezza riguardo alla situazione che stiamo vivendo da spettatori passivi, come numeri in una progressione seriale, continua e ciclica che non permette deragliamenti e che non promette vie d’uscita come divergenze nei confronti di un sistema costituito in cui viene meno la capacità di scelta e di produrre inferenze.
Dori ha modificato la resa verosimigliante delle immagini prediligendo gli effetti al negativo semplicemente cliccando sul medium digitale per modificare i colori che si alternano nei contrasti simultanei, così che le sezioni fotografate dell’edificio diventano completamente altro, percepibili come soluzioni semiastratte.
L’effetto pittorico è accentuato dalla stampa su carta da ingegneri, mentre le parti architettoniche si compongono in piani di luce e campiture a plat privilegiando le gamme cromatiche calde che testimoniano un background riferibile all’environment di origine e di esistenza, con esiti prossimi alla Gestalt, stimolando l’osservatore a percezioni cognitive senza manifestare alcun interesse verso l’identificazione dei luoghi, ma anzi giungendo pressoché ad annullarli.
Sembra un gioco visivo che cancella i riferimenti di un monotono vissuto quotidiano per avanzare su altri spazi del pensiero, dell’immaginazione nell’atto di una trasformazione sublimante che convive a petto della manipolazione digitale.
20
dicembre 2013
Dori Karam – Eclipse Vision.
Dal 20 al 31 dicembre 2013
arte contemporanea
Location
D’A SPAZIO D’ARTE
Empoli, Via Della Repubblica, 52, (Firenze)
Empoli, Via Della Repubblica, 52, (Firenze)
Orario di apertura
da venerdì a sabato ore 18 - 21 e domenica ore 16 - 20.
Vernissage
20 Dicembre 2013, h 18.00
Autore