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Dorothea Lange – The Camera is a Great Teacher
Per la prima volta in Italia, due mostre offrono un ampio spaccato del lavoro di Dorothea Lange, pioniera della fotografia documentaristica e di denuncia sociale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 11 giugno 2016, alle ore 17.30 a Castello di Postignano (Sellano, PG) si inaugurerà la mostra "DOROTHEA LANGE. The Camera is a Great Teacher" con 51 fotografie.
L'esposizione è l'evento clou della 5a edizione di "Un Castello all'Orizzonte", manifestazione culturale che si svolge dal 28 maggio 2016 al 9 gennaio 2017 presso il borgo medioevale restaurato in Umbria.
Tale mostra è preceduta da un'altra retrospettiva sulla Lange, "A Visual Life", con fotografie scattate fra il 1930 e il 1940: l'inaugurazione si terrà giovedì 9 giugno, a Napoli, presso lo Studio Trisorio.
Per la prima volta in Italia, due mostre offrono un ampio spaccato del lavoro di Dorothea Lange, pioniera della fotografia documentaristica e di denuncia sociale.
Dorothea Lange è soprattutto nota per aver documentato per la Farm Security Administration la Grande depressione americana: le condizioni di vita nelle zone rurali degli Stati Uniti, la dolorosa povertà degli agricoltori e delle loro famiglie che si spostano di luogo in luogo in cerca di lavoro, l’abbandono delle campagne a causa delle tempeste di sabbia che avevano desertificato 400.000 km² di terreni agricoli. La sua foto "Migrant Mother", scattata in California nel 1936, è diventata un’icona di quel periodo storico: una madre “senza patria” che protegge i suoi figli incarna la sofferenza di un’intera nazione.
L’umanità dei soggetti che ritrae non è mai secondaria all’esigenza di documentare la realtà. Nelle sue immagini non mette a fuoco solo la disperazione e la miseria delle persone, ma anche l’orgoglio e la dignità con cui affrontano il proprio destino. È forse questo il motivo che le rende sempre attuali.
La macchina fotografica è stata per la Lange “una grande maestra”, lo strumento attraverso il quale osservare profondamente il mondo, provando a “vivere una vita visiva”. “Bisognerebbe utilizzarla come se il giorno dopo si dovesse essere colpiti da improvvisa cecità”, usava dire.
Sarà pubblicato un catalogo dedicato alle due mostre.
Biografia
Dorothea Lange nasce a Hoboken in New Jersey nel 1895. Dopo aver frequentato la Columbia University di New York con Clarence H.White, dal 1917 al 1919 lavora come fotografa freelance a San Francisco dove apre uno studio. Nell’estate del 1923 con il primo marito, il pittore Maynard Dixon, compie un lungo viaggio in Arizona, dove fotografa gli indiani Hopi; nel 1931 insieme a Maynard e ai due figli si trasferisce a Taos nel New Mexico. Qualche anno più tardi inizierà a collaborare con l’economista Paul Taylor che la introdurrà nel programma della Farm Security Administration. I due si sposeranno nel 1935 e lavoreranno insieme al libro American Exodus che documenta, con testi di Taylor e foto della Lange, l'esodo di più di 300.000 immigrati in California alla ricerca di lavori agricoli. Nel 1942, in seguito all’attacco giapponese di Pearl Harbor, la WRA (War Relocation Authority) incaricherà la Lange di fotografare la deportazione forzata dei nippo-americani isolati nei campi di internamento perché considerati possibili nemici. Negli anni cinquanta realizzerà diversi servizi per LIFE magazine e prenderà parte all’ambizioso progetto The Family of Man curato da Edward Steichen direttore del dipartimento di fotografia del MOMA. Continuerà a lavorare e viaggiare insieme a Paul Taylor visitando diversi paesi del mondo: Giappone, Korea, Hong Kong, Filippine, Tailandia, Indonesia, Burma, India, Nepal, Pakistan, Afghanistan, Egitto. Morirà l’11 ottobre 1965. Qualche mese più tardi, nel gennaio 1966, sarà inaugurata al MOMA una vasta retrospettiva delle sue fotografie, la prima dedicata a una fotografa donna.
*******************************************************************
La 5a edizione di un "Un Castello all'Orizzonte" offre agli spettatori che vengono al borgo un cartellone di eventi composto da: incontri con autori, concerti di musica classica, contemporanea, jazz – teatro - conferenze - mostre di fotografia, di arte contemporanea.
Il borgo Castello di Postignano, frazione del Comune di Sellano (PG), in Umbria, fu abbandonato negli anni ’60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata molti anni, a cura dei proprietari, Architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella.
Il “Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani”, così è stato definito dall’architetto americano Norman F. Carver Jr, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns” pubblicato nel 1979.
Di Postignano tutti apprezzano:
il restauro che è stato realizzato, un “sogno diventato realtà”, a detta di tutti;
l’atmosfera che si respira in questo “rifugio di serenità”, nel paesaggio che si “vive”;
le prelibatezze che si possono gustare a km.0 del ristorante/trattoria La Casa Rosa;
la qualità delle proposte culturali della manifestazione estiva “Un Castello all’orizzonte”.
Il Castello di Postignano offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna - un albergo “diffuso” - un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l'attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia – un wine bar “Vini e Oli dell'Umbria” - un centro servizi - l’antica Chiesa della SS. Annunziata, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento; qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane - un centro benessere, la piscina, l'area all'aperto “Il giardino delle rose”.
Ed ancora, l’8 novembre 2014, i Club Unesco d'Europa hanno conferito l’Attestato di Merito alla Mirto srl – Castello di Postignano, “come efficace interprete dei valori unescani per la salvaguardia e tutela del paesaggio e dell’ambiente ”.
NOTIZIE UTILI MOSTRA A CASTELLO DI POSTIGNANO
06030 Sellano (PG)
sede: Il Torchio, app. Sabbioneta
durata: 11 giugno 2016 - 9 gennaio 2017
orari: tutti i giorni, 10 – 22
ingresso: gratuito
tel: +39 0743 788911 info@castellodipostignano.it
www.castellodipostignano.it
ufficio stampa e promozione Postignano
Patrizia Cavalletti Comunicazione
+39 075 5990443
+39 348 3386855 (cell.)
info@patriziacavalletticomunicazione.it
MOSTRA LANGE A NAPOLI
Studio Trisorio
Riviera di Chiaia 215
80121 Napoli
tel/fax +39 081 414306
durata: 9 giugno - 15 settembre 2016
orari:
lun-sab 10.30-13.30
lun-ven 16-19.30
info@studiotrisorio.com
www.studiotrisorio.com
L'esposizione è l'evento clou della 5a edizione di "Un Castello all'Orizzonte", manifestazione culturale che si svolge dal 28 maggio 2016 al 9 gennaio 2017 presso il borgo medioevale restaurato in Umbria.
Tale mostra è preceduta da un'altra retrospettiva sulla Lange, "A Visual Life", con fotografie scattate fra il 1930 e il 1940: l'inaugurazione si terrà giovedì 9 giugno, a Napoli, presso lo Studio Trisorio.
Per la prima volta in Italia, due mostre offrono un ampio spaccato del lavoro di Dorothea Lange, pioniera della fotografia documentaristica e di denuncia sociale.
Dorothea Lange è soprattutto nota per aver documentato per la Farm Security Administration la Grande depressione americana: le condizioni di vita nelle zone rurali degli Stati Uniti, la dolorosa povertà degli agricoltori e delle loro famiglie che si spostano di luogo in luogo in cerca di lavoro, l’abbandono delle campagne a causa delle tempeste di sabbia che avevano desertificato 400.000 km² di terreni agricoli. La sua foto "Migrant Mother", scattata in California nel 1936, è diventata un’icona di quel periodo storico: una madre “senza patria” che protegge i suoi figli incarna la sofferenza di un’intera nazione.
L’umanità dei soggetti che ritrae non è mai secondaria all’esigenza di documentare la realtà. Nelle sue immagini non mette a fuoco solo la disperazione e la miseria delle persone, ma anche l’orgoglio e la dignità con cui affrontano il proprio destino. È forse questo il motivo che le rende sempre attuali.
La macchina fotografica è stata per la Lange “una grande maestra”, lo strumento attraverso il quale osservare profondamente il mondo, provando a “vivere una vita visiva”. “Bisognerebbe utilizzarla come se il giorno dopo si dovesse essere colpiti da improvvisa cecità”, usava dire.
Sarà pubblicato un catalogo dedicato alle due mostre.
Biografia
Dorothea Lange nasce a Hoboken in New Jersey nel 1895. Dopo aver frequentato la Columbia University di New York con Clarence H.White, dal 1917 al 1919 lavora come fotografa freelance a San Francisco dove apre uno studio. Nell’estate del 1923 con il primo marito, il pittore Maynard Dixon, compie un lungo viaggio in Arizona, dove fotografa gli indiani Hopi; nel 1931 insieme a Maynard e ai due figli si trasferisce a Taos nel New Mexico. Qualche anno più tardi inizierà a collaborare con l’economista Paul Taylor che la introdurrà nel programma della Farm Security Administration. I due si sposeranno nel 1935 e lavoreranno insieme al libro American Exodus che documenta, con testi di Taylor e foto della Lange, l'esodo di più di 300.000 immigrati in California alla ricerca di lavori agricoli. Nel 1942, in seguito all’attacco giapponese di Pearl Harbor, la WRA (War Relocation Authority) incaricherà la Lange di fotografare la deportazione forzata dei nippo-americani isolati nei campi di internamento perché considerati possibili nemici. Negli anni cinquanta realizzerà diversi servizi per LIFE magazine e prenderà parte all’ambizioso progetto The Family of Man curato da Edward Steichen direttore del dipartimento di fotografia del MOMA. Continuerà a lavorare e viaggiare insieme a Paul Taylor visitando diversi paesi del mondo: Giappone, Korea, Hong Kong, Filippine, Tailandia, Indonesia, Burma, India, Nepal, Pakistan, Afghanistan, Egitto. Morirà l’11 ottobre 1965. Qualche mese più tardi, nel gennaio 1966, sarà inaugurata al MOMA una vasta retrospettiva delle sue fotografie, la prima dedicata a una fotografa donna.
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La 5a edizione di un "Un Castello all'Orizzonte" offre agli spettatori che vengono al borgo un cartellone di eventi composto da: incontri con autori, concerti di musica classica, contemporanea, jazz – teatro - conferenze - mostre di fotografia, di arte contemporanea.
Il borgo Castello di Postignano, frazione del Comune di Sellano (PG), in Umbria, fu abbandonato negli anni ’60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata molti anni, a cura dei proprietari, Architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella.
Il “Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani”, così è stato definito dall’architetto americano Norman F. Carver Jr, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns” pubblicato nel 1979.
Di Postignano tutti apprezzano:
il restauro che è stato realizzato, un “sogno diventato realtà”, a detta di tutti;
l’atmosfera che si respira in questo “rifugio di serenità”, nel paesaggio che si “vive”;
le prelibatezze che si possono gustare a km.0 del ristorante/trattoria La Casa Rosa;
la qualità delle proposte culturali della manifestazione estiva “Un Castello all’orizzonte”.
Il Castello di Postignano offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna - un albergo “diffuso” - un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l'attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia – un wine bar “Vini e Oli dell'Umbria” - un centro servizi - l’antica Chiesa della SS. Annunziata, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento; qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane - un centro benessere, la piscina, l'area all'aperto “Il giardino delle rose”.
Ed ancora, l’8 novembre 2014, i Club Unesco d'Europa hanno conferito l’Attestato di Merito alla Mirto srl – Castello di Postignano, “come efficace interprete dei valori unescani per la salvaguardia e tutela del paesaggio e dell’ambiente ”.
NOTIZIE UTILI MOSTRA A CASTELLO DI POSTIGNANO
06030 Sellano (PG)
sede: Il Torchio, app. Sabbioneta
durata: 11 giugno 2016 - 9 gennaio 2017
orari: tutti i giorni, 10 – 22
ingresso: gratuito
tel: +39 0743 788911 info@castellodipostignano.it
www.castellodipostignano.it
ufficio stampa e promozione Postignano
Patrizia Cavalletti Comunicazione
+39 075 5990443
+39 348 3386855 (cell.)
info@patriziacavalletticomunicazione.it
MOSTRA LANGE A NAPOLI
Studio Trisorio
Riviera di Chiaia 215
80121 Napoli
tel/fax +39 081 414306
durata: 9 giugno - 15 settembre 2016
orari:
lun-sab 10.30-13.30
lun-ven 16-19.30
info@studiotrisorio.com
www.studiotrisorio.com
11
giugno 2016
Dorothea Lange – The Camera is a Great Teacher
Dall'undici giugno 2016 al 07 gennaio 2018
fotografia
Location
CASTELLO DI POSTIGNANO
Sellano, (Perugia)
Sellano, (Perugia)
Orario di apertura
tutti i giorni, 10 – 22
Vernissage
11 Giugno 2016, ore 17.30
Autore