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Douglas Gordon / Philippe Parreno – You an me. Me and you
la mostra vedrà protagonista l’opera “List of Names” di Douglas Gordon
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Douglas Gordon – Philippe Parreno
Due installazioni differenti all’interno della Fondazione Davide Halevim. Due artisti che diverse volte hanno collaborato tra loro e legati attualmente ad un progetto video su Zinedine Zidane. Da dicembre a gennaio potremmo gustare un assaggio della loro straordinaria arte, con opera per la prima volta in Italia in sede museale.
Curata da Edoardo Gnemmi e Douglas Gordon
Douglas Gordon
Considerato uno degli artisti contemporanei più importanti degli ultimi anni, Douglas Gordon (1966, Glasgow) esplora attraverso la sua arte quelle che sono le prerogative dell’animo umano. Tra timore e tentazione, vita e morte, divino e diabolico, peccato e innocenza, i suoi lavori vogliono essere mezzo inquisitorio sulla percezione dell’umana esistenza in tutti i suoi aspetti mutabili e contradditori.
Gordon è noto come l’iniziatore di una nuova sinergia tra video installazioni e pellicole cinematografiche come testimoniato dall’opera “24 Hour Psycho” (nella quale la pellicola di A.Hitchcock viene rallentata fino a durare un giorno intero) grazie alla quale l’artista ha conquistato il consenso e la fama a livello internazionale. Il western “The Searchers” (1956) di John Ford viene rallentato in modo tale che la visione della pellicola necessiti più di cinque anni, tempo corrispondente alla durata effettiva della trama del film. Basilari fonti d’ispirazione per il suo lavoro sono “The Private Memories and Confessions of a Justified Sinner” (1824) di James Hogg e “The Strange Case of Dr. Jekill and Mr. Hyde” (1886) di Robert Louis Stevenson, che rivelano aspetti fondamentali dell’arte di Gordon: doppia identità e possessione demoniaca.
In mostra verrà presentata una delle opere più importanti della sua intera produzione, l’ormai celeberrima “List of Names”.
“List of Names” è un documento, un omaggio, un ricordo, forse anche un inno alla vita, certamente un diario autobiografico in continuo aggiornamento composto da nomi e cognomi. Migliaia di individui elencati dall’artista pur senza aver commesso alcun crimine o azione particolare, “colpevoli” solamente di aver incontrato l’artista almeno una volta nella loro vita, dal 1990 ad oggi.
“List of Names” è uno sforzo mnemonico titanico, un momento eterno, una clessidra, una sfida tra l’artista e la memoria stessa, una lapide sul tempo, un simbolo della continuità delle cose oltre al limite temporale, una testimonianza dell’esistenza delle persone nominate ed al contempo un ritratto dell’artista stesso.
BIOGRAFIA
Douglas Gordon nasce a Glasgow in Scozia, nel 1966. Frequenta la Glasgow School of Art e successivamente la Slade School of Art di Londra.
Comincia ad esporre le sue opere alla fine degli anni ‘80. Presto si trova ad esporre negli spazi espositivi più rinomati al mondo, tra cui il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Centro Culturale Belém in Portogallo, l’Hayward Gallery di Londra, il DIA Center of the Arts a New York la Tate Gallery a Liverpool. Nel settembre 2001 la sua retrospettiva al Museum of Contemporary Art di Los Angeles viene in seguito accolta dal Guggenheim Museum di New York e dall’Hirshorn Museum di Washington, D.C,.
Nel luglio 2005 ha curato l’esposizione “The Vanity of Allegory” al Deutsche Guggenheim di Berlino.
Philippe Parreno
Philippe Parreno (1964, Oran, Algeria), da anni esponente di punta del panorama artistico francese, più che all’oggetto in se stesso, rivolge la sua attenzione sui sistemi e i metodi di raffigurazione potenziali e possibili. Modelli “aperti” e non convenzionali di presentazione di un lavoro e di interpretazione dello stesso permettono di ridiscutere il concetto di mostra e opera d’arte ed i meccanismi di produzione e comunicazione delle stesse.
Nei suoi lavori l’artista sovverte, modifica o dissolve la relazione fra produttore e consumatore, fra creatore e spettatore con quest’ultimo che diventa il protagonista indiscusso. Già nel 1995, in occasione di una mostra a Colonia, invita le persone a lavorare sui propri hobbies.
Insieme a Pierre Huyghe acquista i diritti di un personaggio manga giapponese sull’orlo del fallimento. Ad Annlee, protagonista sfortunata di questa favola che sa di essere semplicemente un prodotto, viene restituita una possibilità ed una vita grazie al progetto “No Ghost, Just a Shell” alla quale hanno preso parte di volta in volta artisti differenti.
A questo proposito, i suoi processi collaborativi hanno coinvolto, in quella che Parreno definisce “l’estetica dell’alleanza”, artisti come Pierre Huyghe, Liam Gillick, Dominique Gonzalez-Foerster, Angela Bulloch, Carsten Holler, Rirkrit Tiravanija, Inez van Lamsweerde e il duo di designers parigini M/M.
I suoi scenari fra realtà e fantasia, presentati sotto forma di video, installazioni o sculture, narrano di quanto sia sottile e malleabile il confine fra le stesse, e del fondamentale ruolo politico e sociale che l’arte può svolgere oggigiorno.
La Fondazione Davide Halevim sarà lieta di introdurre lo spettatore in questo magico mondo ricostruito dall’autore attraverso una sua video installazione.
BIOGRAFIA
Philippe Parreno nasce in Algeria a Oran nel 1964. Attualmente vive tra Parigi e Madrid.
Ha esposto in importanti musei d’arte contemporanea come il Centre Pompidou di Parigi, il Kunstverein di Monaco, la Kunsthalle di Zurigo, il Center of Contemporary Art a Kitakyushu, Portikus a Francoforte, il Kustverein di Amburgo, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Le Consortium a Dijon ed ha partecipato a numerose edizioni della Biennale di Venezia, Biennale di Lione, Biennale di Dakar e Biennale di Sydney.
Due installazioni differenti all’interno della Fondazione Davide Halevim. Due artisti che diverse volte hanno collaborato tra loro e legati attualmente ad un progetto video su Zinedine Zidane. Da dicembre a gennaio potremmo gustare un assaggio della loro straordinaria arte, con opera per la prima volta in Italia in sede museale.
Curata da Edoardo Gnemmi e Douglas Gordon
Douglas Gordon
Considerato uno degli artisti contemporanei più importanti degli ultimi anni, Douglas Gordon (1966, Glasgow) esplora attraverso la sua arte quelle che sono le prerogative dell’animo umano. Tra timore e tentazione, vita e morte, divino e diabolico, peccato e innocenza, i suoi lavori vogliono essere mezzo inquisitorio sulla percezione dell’umana esistenza in tutti i suoi aspetti mutabili e contradditori.
Gordon è noto come l’iniziatore di una nuova sinergia tra video installazioni e pellicole cinematografiche come testimoniato dall’opera “24 Hour Psycho” (nella quale la pellicola di A.Hitchcock viene rallentata fino a durare un giorno intero) grazie alla quale l’artista ha conquistato il consenso e la fama a livello internazionale. Il western “The Searchers” (1956) di John Ford viene rallentato in modo tale che la visione della pellicola necessiti più di cinque anni, tempo corrispondente alla durata effettiva della trama del film. Basilari fonti d’ispirazione per il suo lavoro sono “The Private Memories and Confessions of a Justified Sinner” (1824) di James Hogg e “The Strange Case of Dr. Jekill and Mr. Hyde” (1886) di Robert Louis Stevenson, che rivelano aspetti fondamentali dell’arte di Gordon: doppia identità e possessione demoniaca.
In mostra verrà presentata una delle opere più importanti della sua intera produzione, l’ormai celeberrima “List of Names”.
“List of Names” è un documento, un omaggio, un ricordo, forse anche un inno alla vita, certamente un diario autobiografico in continuo aggiornamento composto da nomi e cognomi. Migliaia di individui elencati dall’artista pur senza aver commesso alcun crimine o azione particolare, “colpevoli” solamente di aver incontrato l’artista almeno una volta nella loro vita, dal 1990 ad oggi.
“List of Names” è uno sforzo mnemonico titanico, un momento eterno, una clessidra, una sfida tra l’artista e la memoria stessa, una lapide sul tempo, un simbolo della continuità delle cose oltre al limite temporale, una testimonianza dell’esistenza delle persone nominate ed al contempo un ritratto dell’artista stesso.
BIOGRAFIA
Douglas Gordon nasce a Glasgow in Scozia, nel 1966. Frequenta la Glasgow School of Art e successivamente la Slade School of Art di Londra.
Comincia ad esporre le sue opere alla fine degli anni ‘80. Presto si trova ad esporre negli spazi espositivi più rinomati al mondo, tra cui il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Centro Culturale Belém in Portogallo, l’Hayward Gallery di Londra, il DIA Center of the Arts a New York la Tate Gallery a Liverpool. Nel settembre 2001 la sua retrospettiva al Museum of Contemporary Art di Los Angeles viene in seguito accolta dal Guggenheim Museum di New York e dall’Hirshorn Museum di Washington, D.C,.
Nel luglio 2005 ha curato l’esposizione “The Vanity of Allegory” al Deutsche Guggenheim di Berlino.
Philippe Parreno
Philippe Parreno (1964, Oran, Algeria), da anni esponente di punta del panorama artistico francese, più che all’oggetto in se stesso, rivolge la sua attenzione sui sistemi e i metodi di raffigurazione potenziali e possibili. Modelli “aperti” e non convenzionali di presentazione di un lavoro e di interpretazione dello stesso permettono di ridiscutere il concetto di mostra e opera d’arte ed i meccanismi di produzione e comunicazione delle stesse.
Nei suoi lavori l’artista sovverte, modifica o dissolve la relazione fra produttore e consumatore, fra creatore e spettatore con quest’ultimo che diventa il protagonista indiscusso. Già nel 1995, in occasione di una mostra a Colonia, invita le persone a lavorare sui propri hobbies.
Insieme a Pierre Huyghe acquista i diritti di un personaggio manga giapponese sull’orlo del fallimento. Ad Annlee, protagonista sfortunata di questa favola che sa di essere semplicemente un prodotto, viene restituita una possibilità ed una vita grazie al progetto “No Ghost, Just a Shell” alla quale hanno preso parte di volta in volta artisti differenti.
A questo proposito, i suoi processi collaborativi hanno coinvolto, in quella che Parreno definisce “l’estetica dell’alleanza”, artisti come Pierre Huyghe, Liam Gillick, Dominique Gonzalez-Foerster, Angela Bulloch, Carsten Holler, Rirkrit Tiravanija, Inez van Lamsweerde e il duo di designers parigini M/M.
I suoi scenari fra realtà e fantasia, presentati sotto forma di video, installazioni o sculture, narrano di quanto sia sottile e malleabile il confine fra le stesse, e del fondamentale ruolo politico e sociale che l’arte può svolgere oggigiorno.
La Fondazione Davide Halevim sarà lieta di introdurre lo spettatore in questo magico mondo ricostruito dall’autore attraverso una sua video installazione.
BIOGRAFIA
Philippe Parreno nasce in Algeria a Oran nel 1964. Attualmente vive tra Parigi e Madrid.
Ha esposto in importanti musei d’arte contemporanea come il Centre Pompidou di Parigi, il Kunstverein di Monaco, la Kunsthalle di Zurigo, il Center of Contemporary Art a Kitakyushu, Portikus a Francoforte, il Kustverein di Amburgo, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Le Consortium a Dijon ed ha partecipato a numerose edizioni della Biennale di Venezia, Biennale di Lione, Biennale di Dakar e Biennale di Sydney.
13
dicembre 2005
Douglas Gordon / Philippe Parreno – You an me. Me and you
Dal 13 dicembre 2005 al 28 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE DAVID HALEVIM
Milano, Via Paolo Lomazzo, 28, (Milano)
Milano, Via Paolo Lomazzo, 28, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 11-19
Vernissage
13 Dicembre 2005, ore 18.30
Autore
Curatore