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Dove Allouche
Nomas Foundation ospita la prima personale in Italia dell’artista francese Dove Allouche. Il percorso espositivo presenta una serie di lavori realizzati da Dove Allouche durante la sua residenza all’Accademia di Francia Villa Medici (2011-12), assieme ad alcuni disegni e fotografie precedenti, andando a comporre una sorta di viaggio nella memoria.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nomas Foundation presenta la prima personale in Italia dell’artista francese Dove Allouche, a cura di
Pier Paolo Pancotto.
Dove Allouche, pensionnaire all’Accademia di Francia, durante il soggiorno a Villa Medici (2011-12) ha
realizzato una serie di lavori che, al suo rientro a Parigi, ha portato con sé, completandoli o
rielaborandoli. Parte di loro, assieme ad altri cronologicamente precedenti o successivi, tornano a Roma
in occasione della sua prima mostra personale in Italia.
L’esposizione si compone di quattro grandi lavori su carta, due dal titolo Nos lignes sous les obus toxiques
(2011-12), due Chausse-trape (2011-12), entrambe inediti, e di nove scatti fotografici, otto appartenenti al
ciclo Zenith (2011) e una prima prova della serie ispirata al Vesuvio in corso d’opera, e costituisce una sorta
di viaggio nella memoria poiché, idealmente, registra l’esperienza dell’artista in città aggiornandola agli
esiti ultimi della sua ricerca.
La mostra ha luogo in concomitanza con la partecipazione di Dove Allouche alla mostra di apertura del
Palais de Tokyo di Parigi e anticipa la rassegna monografica che, sempre a Parigi, il Centre Pompidou gli
dedicherà nel 2013.
La ricerca di Dove Allouche riflette sul concetto di tempo e le diverse manifestazioni naturali, sociali ed
intellettuali attraverso le quali esso si esplicita. I cicli biologici, la scienza, la fisica sono tra i soggetti
privilegiati delle sue esplorazioni, tuttavia attraverso i suoi lavori vengono declinati sotto questo aspetto
lo spazio urbano, la storia, la politica, la letteratura, il cinema, il teatro la danza, in particolare. A tale
scopo ha sviluppato un vocabolario articolato, alla base del quale risiedono sistemi tecnici differenti –
fotografia, disegno, incisione - che, posti tra loro in comunicazione reciproca, si traducono in un
linguaggio essenzialmente figurativo. Interamente declinato sugli sviluppi tonali del bianco e nero, il
soggetto non è rappresentato con finalità narrative o documentarie ma diventa il pretesto per esaminare
gli effetti che gli eventi atmosferici e quelli prodotti artificialmente dall’uomo, nel corso del tempo,
producono su di esso, mutandone l’assetto strutturale e la percezione visiva ed emotiva.
Bio
Dove Allouche (Sarcelles, 1972) vive e lavora a Parigi.
Mostre personali: Project room, Paris, Galerie Yvon Lambert (2006); L’ennemi déclaré, Ivry-sur-Seine, Le
Crédac, Centre d’Art Contemporain (2008); Surplombs, Parigi, Galerie Gaudel de Stampa (2008); L’ennemi
déclaré, Middelburg, De Vleeshal (2009); Les déversoirs d’orage, Izmir, Centre Culturel Française (2009); Salon
du Dessin, Parigi, Palais de la Bourse (sélectionné pour Le Prix de Dessin 2010, Daniel et Florence
Guerlain) (2010); Zénith, Berlino, Galerie Kamm (2010); Black Smokers, Parigi, Galerie Gaudel de Stampa
(2010); Le diamant d’une étoile a rayé le fond du ciel (partie I), Villeneuve d’Ascq, LaM, Musée d’Art moderne,
d’Art contemporain et d’Art brut, a cura di Marc Donnadieu (2011); Le diamant d’une étoile a rayé le fond du
ciel (partie II), Clermont Ferrand, Frac Auvergne, a cura di Jean-Charles Vergne (2011); Nos lignes sous les
obus toxiques, Lausanne, Circuit, a cura di Didier Rittener (2012); a seguire: Dove Allouche, Parigi, Musée
National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Galerie d'art graphique, a cura di Jonas Storsve (26
giugno-9 settembre 2013)
Mostre collettive (selezione): Pyrotechnies, Parigi, Auditorium du Louvre, a cura di Philippe-Alain
Michaud (2003); Time out of joint, Bordeaux, FRAC Aquitaine (2007); Spy numbers, Parigi, Palais de Tokyo,
a cura di Marc-Olivier Walher (2009); L’esthétique des pôles, Metz, FRAC Lorraine (2009); Les roses pourpres du Caire. Oeuvres de la collection du FRAC Auvergne, Aurillac Musée d’Art et d’Archéologie
(2009); Les Matériaux du possible, du pragmatisme au romantisme, Parigi, Fondation Ricard, a cura di Anne
Bonnin (2009); Green, white, red, a parfume of Italy in the collection of Frac Aquitaine, Reggio Emilia, Collezione
Maramotti (2011); Teatro delle esposizioni #2, Roma, Accademia di Francia, Villa Medici, a cura di Marcello
Smarrelli (2011); Lumière noire, Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle, a cura di Alexander Eiling (2011); L’Idée
de nature, Mulhouse La Kunthalle Centre d’Art Contemporain, a cura di Bettina Steinbrügge (2011); Les
Prairies. Biennale d’art contemporain, Rennes (2012); La commande contemporaine de la chalcographie du Louvre,
Parigi, Musée du Louvre, a cura di Pascal Torres Guardiola (2012); Le silence, une fiction, Principauté de
Monaco, Nouveau Musée National, a cura di Simone Menegoi (2012); Irmavep club, livrets IV et V,
Rochechouart, Musée départemental d’art contemporain (2012); Coup double, Bordeaux FRAC Aquitaine,
a cura di Claire Jacquet (2012); Imaginez l’imaginaire. Les dérives de l’imaginaire, Parigi, Palais de Tokyo, a cura
di Julien Fronsacq, (28 settembre 2012-7 gennaio 2013).
Pier Paolo Pancotto.
Dove Allouche, pensionnaire all’Accademia di Francia, durante il soggiorno a Villa Medici (2011-12) ha
realizzato una serie di lavori che, al suo rientro a Parigi, ha portato con sé, completandoli o
rielaborandoli. Parte di loro, assieme ad altri cronologicamente precedenti o successivi, tornano a Roma
in occasione della sua prima mostra personale in Italia.
L’esposizione si compone di quattro grandi lavori su carta, due dal titolo Nos lignes sous les obus toxiques
(2011-12), due Chausse-trape (2011-12), entrambe inediti, e di nove scatti fotografici, otto appartenenti al
ciclo Zenith (2011) e una prima prova della serie ispirata al Vesuvio in corso d’opera, e costituisce una sorta
di viaggio nella memoria poiché, idealmente, registra l’esperienza dell’artista in città aggiornandola agli
esiti ultimi della sua ricerca.
La mostra ha luogo in concomitanza con la partecipazione di Dove Allouche alla mostra di apertura del
Palais de Tokyo di Parigi e anticipa la rassegna monografica che, sempre a Parigi, il Centre Pompidou gli
dedicherà nel 2013.
La ricerca di Dove Allouche riflette sul concetto di tempo e le diverse manifestazioni naturali, sociali ed
intellettuali attraverso le quali esso si esplicita. I cicli biologici, la scienza, la fisica sono tra i soggetti
privilegiati delle sue esplorazioni, tuttavia attraverso i suoi lavori vengono declinati sotto questo aspetto
lo spazio urbano, la storia, la politica, la letteratura, il cinema, il teatro la danza, in particolare. A tale
scopo ha sviluppato un vocabolario articolato, alla base del quale risiedono sistemi tecnici differenti –
fotografia, disegno, incisione - che, posti tra loro in comunicazione reciproca, si traducono in un
linguaggio essenzialmente figurativo. Interamente declinato sugli sviluppi tonali del bianco e nero, il
soggetto non è rappresentato con finalità narrative o documentarie ma diventa il pretesto per esaminare
gli effetti che gli eventi atmosferici e quelli prodotti artificialmente dall’uomo, nel corso del tempo,
producono su di esso, mutandone l’assetto strutturale e la percezione visiva ed emotiva.
Bio
Dove Allouche (Sarcelles, 1972) vive e lavora a Parigi.
Mostre personali: Project room, Paris, Galerie Yvon Lambert (2006); L’ennemi déclaré, Ivry-sur-Seine, Le
Crédac, Centre d’Art Contemporain (2008); Surplombs, Parigi, Galerie Gaudel de Stampa (2008); L’ennemi
déclaré, Middelburg, De Vleeshal (2009); Les déversoirs d’orage, Izmir, Centre Culturel Française (2009); Salon
du Dessin, Parigi, Palais de la Bourse (sélectionné pour Le Prix de Dessin 2010, Daniel et Florence
Guerlain) (2010); Zénith, Berlino, Galerie Kamm (2010); Black Smokers, Parigi, Galerie Gaudel de Stampa
(2010); Le diamant d’une étoile a rayé le fond du ciel (partie I), Villeneuve d’Ascq, LaM, Musée d’Art moderne,
d’Art contemporain et d’Art brut, a cura di Marc Donnadieu (2011); Le diamant d’une étoile a rayé le fond du
ciel (partie II), Clermont Ferrand, Frac Auvergne, a cura di Jean-Charles Vergne (2011); Nos lignes sous les
obus toxiques, Lausanne, Circuit, a cura di Didier Rittener (2012); a seguire: Dove Allouche, Parigi, Musée
National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Galerie d'art graphique, a cura di Jonas Storsve (26
giugno-9 settembre 2013)
Mostre collettive (selezione): Pyrotechnies, Parigi, Auditorium du Louvre, a cura di Philippe-Alain
Michaud (2003); Time out of joint, Bordeaux, FRAC Aquitaine (2007); Spy numbers, Parigi, Palais de Tokyo,
a cura di Marc-Olivier Walher (2009); L’esthétique des pôles, Metz, FRAC Lorraine (2009); Les roses pourpres du Caire. Oeuvres de la collection du FRAC Auvergne, Aurillac Musée d’Art et d’Archéologie
(2009); Les Matériaux du possible, du pragmatisme au romantisme, Parigi, Fondation Ricard, a cura di Anne
Bonnin (2009); Green, white, red, a parfume of Italy in the collection of Frac Aquitaine, Reggio Emilia, Collezione
Maramotti (2011); Teatro delle esposizioni #2, Roma, Accademia di Francia, Villa Medici, a cura di Marcello
Smarrelli (2011); Lumière noire, Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle, a cura di Alexander Eiling (2011); L’Idée
de nature, Mulhouse La Kunthalle Centre d’Art Contemporain, a cura di Bettina Steinbrügge (2011); Les
Prairies. Biennale d’art contemporain, Rennes (2012); La commande contemporaine de la chalcographie du Louvre,
Parigi, Musée du Louvre, a cura di Pascal Torres Guardiola (2012); Le silence, une fiction, Principauté de
Monaco, Nouveau Musée National, a cura di Simone Menegoi (2012); Irmavep club, livrets IV et V,
Rochechouart, Musée départemental d’art contemporain (2012); Coup double, Bordeaux FRAC Aquitaine,
a cura di Claire Jacquet (2012); Imaginez l’imaginaire. Les dérives de l’imaginaire, Parigi, Palais de Tokyo, a cura
di Julien Fronsacq, (28 settembre 2012-7 gennaio 2013).
06
ottobre 2012
Dove Allouche
Dal 06 ottobre 2012 al 10 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
NOMAS FOUNDATION
Roma, Viale Somalia, 33, (Roma)
Roma, Viale Somalia, 33, (Roma)
Orario di apertura
martedì – venerdì 14,30 -19,00
Vernissage
6 Ottobre 2012, ore 12.00 - 16.30
Autore
Curatore