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Dramatis Personae II
Secondo capitolo della mostra che ha presentato la parata di personaggi drammatici, ilari, grotteschi, evanescenti figure poetiche e solide presenze carnali, in una ridda di stili teatrali mischiati tra loro, che forse assomiglia alla tragicomica varietà di questi nostri tempi confusi.
Comunicato stampa
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A prima vista l’unica cosa che accomuna le opere selezionate per questa mostra e’ la presenza della figura umana poiché c’e’ sempre una presenza antropomorfa (o piu’ di una) che abita lo spazio o la superficie dipinta.
Tuttavia ad una piu’ accorta disanima si potra’ ben notare come ci sia dell’altro che affratella le opere qui presentate: ciascuna di queste umane presenze evoca un mondo, richiama alla memoria o alla immaginazione una storia. Non e’ solo figura, dunque, ma anche e soprattutto ‘personaggio’. “Dramatis personae” in latino significa, semplicemente, “personaggi”.
I colori, le forme, le espressioni, i gesti, i contesti che caratterizzano le figure ritratte hanno la forza, di volta in volta, di alludere a intrecci, situazioni, vicende, di cui quello che vediamo immortalato sulla tela o nello spazio e’ solo un istante, un fotogramma, un momento forte in cui si condensano, in potenza, i momenti futuri e si concentrano, come in una sorta di ‘precipitato’, i momenti passati. “Carpe diem”, insegna Orazio: cogli l’attimo. Anzi, non ‘cogli’, ma ‘afferra’, ‘ghermisci’, per fare una traduzione piu’ corretta.
Poi certo le modalita’ con cui questi tredici artisti ‘strappano l’attimo’ sono molto diverse tra loro: diverse le poetiche, diversi gli stili. Ma comune la capacita’ (e la volonta’, piu’ o meno consapevole) di condensare storie, emozioni, vicende nello spazio circoscritto di una singola opera. E fare di un quadro o una scultura un crocevia di situazioni. Un crogiolo.
Ci sono poi punti di contatto per cosi’ dire ‘trasversali’ che consentono di accostare tra loro alcuni dei pittori e degli scultori qui radunati e di raggrupparli per affinita’ stilistiche e compositive.
Dal che si evince, in conclusione, che la ‘parata’ di personaggi che attraversa questa mostra e’ decisamente variegata: personaggi drammatici accanto ad altri ilari o grotteschi, evanescenti figure poetiche accanto a solide presenze carnali, in una ridda di stili ‘teatrali’ mischiati tra loro che forse assomiglia alla tragicomica varieta’ di questi nostri tempi confusi. Tempi in cui facilmente la tragedia si risolve in farsa. E viceversa.
Virgilio Patarini
Tuttavia ad una piu’ accorta disanima si potra’ ben notare come ci sia dell’altro che affratella le opere qui presentate: ciascuna di queste umane presenze evoca un mondo, richiama alla memoria o alla immaginazione una storia. Non e’ solo figura, dunque, ma anche e soprattutto ‘personaggio’. “Dramatis personae” in latino significa, semplicemente, “personaggi”.
I colori, le forme, le espressioni, i gesti, i contesti che caratterizzano le figure ritratte hanno la forza, di volta in volta, di alludere a intrecci, situazioni, vicende, di cui quello che vediamo immortalato sulla tela o nello spazio e’ solo un istante, un fotogramma, un momento forte in cui si condensano, in potenza, i momenti futuri e si concentrano, come in una sorta di ‘precipitato’, i momenti passati. “Carpe diem”, insegna Orazio: cogli l’attimo. Anzi, non ‘cogli’, ma ‘afferra’, ‘ghermisci’, per fare una traduzione piu’ corretta.
Poi certo le modalita’ con cui questi tredici artisti ‘strappano l’attimo’ sono molto diverse tra loro: diverse le poetiche, diversi gli stili. Ma comune la capacita’ (e la volonta’, piu’ o meno consapevole) di condensare storie, emozioni, vicende nello spazio circoscritto di una singola opera. E fare di un quadro o una scultura un crocevia di situazioni. Un crogiolo.
Ci sono poi punti di contatto per cosi’ dire ‘trasversali’ che consentono di accostare tra loro alcuni dei pittori e degli scultori qui radunati e di raggrupparli per affinita’ stilistiche e compositive.
Dal che si evince, in conclusione, che la ‘parata’ di personaggi che attraversa questa mostra e’ decisamente variegata: personaggi drammatici accanto ad altri ilari o grotteschi, evanescenti figure poetiche accanto a solide presenze carnali, in una ridda di stili ‘teatrali’ mischiati tra loro che forse assomiglia alla tragicomica varieta’ di questi nostri tempi confusi. Tempi in cui facilmente la tragedia si risolve in farsa. E viceversa.
Virgilio Patarini
25
febbraio 2009
Dramatis Personae II
Dal 25 febbraio al 15 marzo 2009
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 15-19
Vernissage
25 Febbraio 2009, ore 18.30
Autore
Curatore