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Drunkenrabbit – The Good Girl
Spesso si ha la convinzione, purtroppo dettata da facili e superficiali pregiudizi, che gli artisti vivano in un mondo a parte, estraniati, addirittura per scelta, da quella che è la realtà tangibile di ogni giorno.
Comunicato stampa
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Al contrario è proprio la condizione precaria dell’artista a imporgli di fare esperienza del mondo contemporaneo, che diventa quindi fonte di ispirazione e soggetto delle opere che ciascun artista crea.
Drunkenrabbit (pseudonimo di Linda Ferrari, Brescia, 1986) è una di queste: vive e corre nel mondo futuristico della metropoli che sale, osservandone e captandone i paradossi e le incongruenze, trasformandoli in una sorta di mondo delle fiabe parallelo, in cui l’agognato lieto fine non è mai scontato.
Nelle opere proposte per The Good Girl questa ricerca prende vita attraverso delicate figure femminili, costrette a camminare sul sottile limes tra l’essere e l’apparire, tra individuo e persona.
Nella cultura greca, la persona era la maschera che gli attori di teatro usavano per trasformarsi in un determinato personaggio, ovvero impersonarlo.
Le efebiche fanciulle, create dall’artista, indossano una maschera: celano deliberatamente la loro vera ed essenziale identità nel disperato tentativo di essere finalmente considerate brave ragazze, di non mostrare “scandalo” comportandosi secondo la loro natura. Non si tratta di femmes fatales, ma di giovani donne che per sopravvivere scendono a compromessi che minano la loro stessa singolare individualità. Talvolta, guardandosi allo specchio, non si riconoscono più e sembrano lasciarsi cadere in vortice di grigia e plumbea neutralità.
Per The Good Girl l’immaginario di Drunkenrabbit si carica di una nota più cupa, pur mantenendo intatto lo stile in punta di pennello, lieve e fiabescamente surreale: non sono più i rassicuranti racconti della buonanotte, ma finestre su un mondo così assurdo da essere estremamente reale.
Le ninfette interpretano momenti in cui è possibile riconoscersi, stati d’animo familiari allo spettatore contemporaneo, che si immedesima e riflette sulle maschere che indossa costantemente, anche in quel preciso momento, per essere come società vuole.
Testo Critico a cura di Ester Baruffaldi
www.drunkenrabbit.jimdo.com
www.drunkenrabbit-lindaferrari.tumblr.com
www.pinterest.com/drunkenrabbit
www.twitter.com/DrunkenDoll
www.instagram.com/drunkenrabbitlindaferrari
Teatro San Domenico
Piazza Trento e Trieste, 6, 26013 Crema CR
Orari di apertura: Martedì- Sabato 16-19
Domenica 10-12 e 16-19
Special Thanks to my assistant Gaia Mattioli and Special Thanks to Vera Delmiglio and Umberto Cabini for beliving in this project.
Thanks to my boyfriend who can advise me any time in the best way, thanks to my son: the eternal source of inspiration, thanks to true friends who understand my borderline personality (you are wonderful, especially Francesca Strali). Thank you Ester. Thanks to everyone who believe in this thing.
Drunkenrabbit (pseudonimo di Linda Ferrari, Brescia, 1986) è una di queste: vive e corre nel mondo futuristico della metropoli che sale, osservandone e captandone i paradossi e le incongruenze, trasformandoli in una sorta di mondo delle fiabe parallelo, in cui l’agognato lieto fine non è mai scontato.
Nelle opere proposte per The Good Girl questa ricerca prende vita attraverso delicate figure femminili, costrette a camminare sul sottile limes tra l’essere e l’apparire, tra individuo e persona.
Nella cultura greca, la persona era la maschera che gli attori di teatro usavano per trasformarsi in un determinato personaggio, ovvero impersonarlo.
Le efebiche fanciulle, create dall’artista, indossano una maschera: celano deliberatamente la loro vera ed essenziale identità nel disperato tentativo di essere finalmente considerate brave ragazze, di non mostrare “scandalo” comportandosi secondo la loro natura. Non si tratta di femmes fatales, ma di giovani donne che per sopravvivere scendono a compromessi che minano la loro stessa singolare individualità. Talvolta, guardandosi allo specchio, non si riconoscono più e sembrano lasciarsi cadere in vortice di grigia e plumbea neutralità.
Per The Good Girl l’immaginario di Drunkenrabbit si carica di una nota più cupa, pur mantenendo intatto lo stile in punta di pennello, lieve e fiabescamente surreale: non sono più i rassicuranti racconti della buonanotte, ma finestre su un mondo così assurdo da essere estremamente reale.
Le ninfette interpretano momenti in cui è possibile riconoscersi, stati d’animo familiari allo spettatore contemporaneo, che si immedesima e riflette sulle maschere che indossa costantemente, anche in quel preciso momento, per essere come società vuole.
Testo Critico a cura di Ester Baruffaldi
www.drunkenrabbit.jimdo.com
www.drunkenrabbit-lindaferrari.tumblr.com
www.pinterest.com/drunkenrabbit
www.twitter.com/DrunkenDoll
www.instagram.com/drunkenrabbitlindaferrari
Teatro San Domenico
Piazza Trento e Trieste, 6, 26013 Crema CR
Orari di apertura: Martedì- Sabato 16-19
Domenica 10-12 e 16-19
Special Thanks to my assistant Gaia Mattioli and Special Thanks to Vera Delmiglio and Umberto Cabini for beliving in this project.
Thanks to my boyfriend who can advise me any time in the best way, thanks to my son: the eternal source of inspiration, thanks to true friends who understand my borderline personality (you are wonderful, especially Francesca Strali). Thank you Ester. Thanks to everyone who believe in this thing.
15
novembre 2014
Drunkenrabbit – The Good Girl
Dal 15 al 30 novembre 2014
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE SAN DOMENICO
Crema, Via Verdelli, 6, (Cremona)
Crema, Via Verdelli, 6, (Cremona)
Orario di apertura
da martedì alle sabato 16-19
domenica 10-12 e 16-19
Vernissage
15 Novembre 2014, ore 17.00
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