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Duccio Gammelli – Strutture
L’incontro tra Duccio Gammelli e lo spazio dei Magazzini Generali, nasce dalle passione per l’arte, dal fascino per la luce e dal dialogo tra differenti livelli strutturali. Le trame e la materialità delle opere di Gammelli, in cui i volumi si generano e modellano sotto la luce, sono un magistrale esempio di una scultura in grado di creare un profondo legame con lo spazio circostante, ridisegnandolo e modellandolo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 20 Maggio, alle ore 18.00, presso il centro polifunzionale giovanile Magazzini Generali – via darsena 57 – inaugurerà la mostra Strutture, personale di Duccio Gammelli.
L’incontro tra Duccio Gammelli e lo spazio dei Magazzini Generali, nasce dalle passione per l’arte, dal fascino per la luce e dal dialogo tra differenti livelli strutturali.
Le trame e la materialità delle opere di Gammelli, in cui i volumi si generano e modellano sotto la luce, sono un magistrale esempio di una scultura in grado di creare un profondo legame con lo spazio circostante, ridisegnandolo e modellandolo.
La struttura dei Magazzini Generali, dagli spazi ampi, neutri, di grande respiro, trae la sua maggiore fonte luminosa dall’acqua: adagiata lungo la darsena del ramo cittadino del Po, la luce filtra dalle ampie finestre dopo essersi riflessa sul fiume. La spazio viene così doppiamente modellato attraverso l’interazione con l’ambiente esterno che compenetra al suo interno e attraverso l’anima delle sculture di Gammelli, che lo popolano interagendo con la luce.
La mostra diviene così una perfetta trama narrativa tra le opere e la location che traggono ispirazione le une dall’altra, acquistando un valore del tutto installativo ed invitando lo spettatore a ripercorrere lo spazio alla scoperta dei molteplici punti di vista sulle sculture: il percorso espositivo indaga ed amplifica così il perenne rimando di volumi, di pieni e di vuoti, di inflessione e di estroflessione che l’arte di Gammelli affronta e ci dona, per la sua prima personale a Ferrara.
“Plasmare la materia vuol dire incontrarsi continuamente con ciò che interiormente si cerca e modellare significa cercare risposte, più che pretendere di darle. Questo approccio fa si che le scelte espressive di Gammelli siano meno semplici di quello che ad un primo sguardo potrebbe sembrare: si ha l’impressione che per lui la questione non sia tanto quella di “definire”, dichiarare, occupare uno spazio, e nemmeno disegnarlo e/o rappresentarlo. Si arresta invece, sempre sul limite tra definito e indefinito, considera sempre l’opera come processo, come movimento di materia e di luce, in precario equilibrio tra definizione e possibilità, tra costruzione e distruzione, tra struttura razionale e organicità, tra luce riflessa e luce assorbita.
Il suo è dunque un approccio tensionale e meditatamente non risolutivo, intenzionalmente aperto e completamente antiretorico. Insomma non possiamo chiudere questi lavori in una cifra definibile, sono sempre “in progress”, stati progressivi e mobili: talvolta in alcune serie di ricerche ci si ferma sulla riverberazione di superfice (accentuata alternativamente da “acromie” o monocromie) per animare forme geometriche essenziali e concrete, altre volte la struttura della composizione subisce un processo di destrutturazione interna che riverbera la luce stessa e incide lo spazio più che costruirlo, ma sempre l’insieme spaziale resta aperto, mobile e mai precisamente conchiuso.” Antonio Zimarino
DUCCIO GAMMELLI, Pescara 1943
Formatosi all’indirizzo ceramico presso l'Istituto Statale D'Arte di Roma e il Magistero per la ceramica di Faenza conclude gli studi diplomandosi in Scultura all’Accademia Belle Arti di Brera (Milano).
Tra le sue mostre personali si ricordano:
Galleria G3 – Pescara; Galleria Vallombreuse - Biarritz (Francia); Galleria Mouffe - Parigi (Francia); Galleria Maritz - Francavilla (Chieti); Galleria Italarte – Pescara; Chiostro di San Giovanni – Teramo; Sala Esposizioni del Comune di Ascoli Piceno; Galleria Les Mouettes - Losanna (Svizzera).
Attualmente vive a lavora a Pescara.
L’incontro tra Duccio Gammelli e lo spazio dei Magazzini Generali, nasce dalle passione per l’arte, dal fascino per la luce e dal dialogo tra differenti livelli strutturali.
Le trame e la materialità delle opere di Gammelli, in cui i volumi si generano e modellano sotto la luce, sono un magistrale esempio di una scultura in grado di creare un profondo legame con lo spazio circostante, ridisegnandolo e modellandolo.
La struttura dei Magazzini Generali, dagli spazi ampi, neutri, di grande respiro, trae la sua maggiore fonte luminosa dall’acqua: adagiata lungo la darsena del ramo cittadino del Po, la luce filtra dalle ampie finestre dopo essersi riflessa sul fiume. La spazio viene così doppiamente modellato attraverso l’interazione con l’ambiente esterno che compenetra al suo interno e attraverso l’anima delle sculture di Gammelli, che lo popolano interagendo con la luce.
La mostra diviene così una perfetta trama narrativa tra le opere e la location che traggono ispirazione le une dall’altra, acquistando un valore del tutto installativo ed invitando lo spettatore a ripercorrere lo spazio alla scoperta dei molteplici punti di vista sulle sculture: il percorso espositivo indaga ed amplifica così il perenne rimando di volumi, di pieni e di vuoti, di inflessione e di estroflessione che l’arte di Gammelli affronta e ci dona, per la sua prima personale a Ferrara.
“Plasmare la materia vuol dire incontrarsi continuamente con ciò che interiormente si cerca e modellare significa cercare risposte, più che pretendere di darle. Questo approccio fa si che le scelte espressive di Gammelli siano meno semplici di quello che ad un primo sguardo potrebbe sembrare: si ha l’impressione che per lui la questione non sia tanto quella di “definire”, dichiarare, occupare uno spazio, e nemmeno disegnarlo e/o rappresentarlo. Si arresta invece, sempre sul limite tra definito e indefinito, considera sempre l’opera come processo, come movimento di materia e di luce, in precario equilibrio tra definizione e possibilità, tra costruzione e distruzione, tra struttura razionale e organicità, tra luce riflessa e luce assorbita.
Il suo è dunque un approccio tensionale e meditatamente non risolutivo, intenzionalmente aperto e completamente antiretorico. Insomma non possiamo chiudere questi lavori in una cifra definibile, sono sempre “in progress”, stati progressivi e mobili: talvolta in alcune serie di ricerche ci si ferma sulla riverberazione di superfice (accentuata alternativamente da “acromie” o monocromie) per animare forme geometriche essenziali e concrete, altre volte la struttura della composizione subisce un processo di destrutturazione interna che riverbera la luce stessa e incide lo spazio più che costruirlo, ma sempre l’insieme spaziale resta aperto, mobile e mai precisamente conchiuso.” Antonio Zimarino
DUCCIO GAMMELLI, Pescara 1943
Formatosi all’indirizzo ceramico presso l'Istituto Statale D'Arte di Roma e il Magistero per la ceramica di Faenza conclude gli studi diplomandosi in Scultura all’Accademia Belle Arti di Brera (Milano).
Tra le sue mostre personali si ricordano:
Galleria G3 – Pescara; Galleria Vallombreuse - Biarritz (Francia); Galleria Mouffe - Parigi (Francia); Galleria Maritz - Francavilla (Chieti); Galleria Italarte – Pescara; Chiostro di San Giovanni – Teramo; Sala Esposizioni del Comune di Ascoli Piceno; Galleria Les Mouettes - Losanna (Svizzera).
Attualmente vive a lavora a Pescara.
20
maggio 2011
Duccio Gammelli – Strutture
Dal 20 al 29 maggio 2011
arte contemporanea
Location
MAGAZZINI GENERALI
Ferrara, Via Darsena, 57/a, (Ferrara)
Ferrara, Via Darsena, 57/a, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì - festivi esclusi
17.00 > 20.30
Vernissage
20 Maggio 2011, h 18
Autore
Curatore