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Dusty Eye – Collage di dubbio gusto con buone intenzioni
…non hanno una bandiera sociale, non hanno un colore politico, non hanno una meta definita. L’unico scopo è navigare nel mare dell’arte spostandosi di porto in porto.
Comunicato stampa
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Lo spazio indipendente
WIKIARTE LAB
in via San Felice 18/a
vi invita alla mostra
COLLAGE DI DUBBIO GUSTO
CON BUONE INTENZIONI
creata e ideata da
DUSTY EYE
il progetto:
Lo scrittore Matteo Strukul ha definito i DustyEye come i “Pirati della cultura POP”: non hanno una bandiera sociale, non hanno un colore politico, non hanno una meta definita. L’unico scopo è navigare nel mare dell’arte spostandosi di porto in porto. I primi anni sono stati dedicati alla fotografia dalle tinte horror splatter, poi i collage di dubbio gusto e recentemente due istallazioni La Maniglia della Prospettiva Totale e Un Mese di Bontà.
Verrebbe da chiederci se almeno ci sia uno scopo ultimo, a quanto pare no. L’unico filo conduttore è l’approccio ironico/provocatorio all’arte, ma senza dimenticare le buone maniere.
Il 26 maggio presso la galleria Wikiarte LAB di Bologna verrà presentata una selezione dei collage realizzati a tra il 2013 e il 2014. Esperienza singolare per i DustyEye che fin dagli albori hanno militato nell’underground, o come preferiscono definirlo loro stessi nell’educatamente underground.
chi sono:
I DustyEye nacquero come collettivo artistico nella turbolenza emotiva dei primi anni ’10.
Vuoi per interessi comuni ai membri, vuoi perché le reflex iniziarono a costare meno, decisero di esprimersi attraverso la fotografia.
Limitandosi a lavori di genere horror e splatter, goderono di una discreta approvazione da parte delle gothic lolita e dei metallari ormai stempiati. Un lavoro di quei primi tempi, “Alice in Wasteland”, è incluso nel volume Le Camere Oscure, redatto da Enzo Biffi Gentili in occasione dell’omonima esposizione a Cuneo nel Complesso Monumentale di San Francesco nel 2014.
Per ben tre anni ebbero l’onore di essere i fotografi ufficiali del patavino SugarPulp Festival (festival letterario dedicato alla narrativa Noir e Pulp). In questa sede fotografarono scrittori del calibro di Lansdale, Willocks, Gischler e Strukul. Su qualche loro quarta di copertina ancora oggi fa capolino uno scatto DustyEye.
Mettiamoci pure una collaborazione con il Maestro Giorgio Finamore, artista dedito alla biomeccanica. In 40 tavole dal titolo “Arcane Shadows” , fondendo fotografia e pittura digitale, i DustyEye con Finamore ripercorsero altrettanti miti della Grecia Classica.
Nel 2013 l’epifania, la fotografia era ovunque. Le compagne delle medie un po’ bruttine si scoprirono alternative model. I siti industriali fatiscenti come meta di pellegrinaggi di massa di giovani fotografi, carichi di attrezzature, curvi sul loro Golgota alla ricerca del tatuaggio perfetto. Poi il selfie. Il selfie e la Morte.
Era tempo per i DustyEye di tentare il Collage. La fotografia fu declassata a semplice materia prima grezza da ritagliare e impastare in un ciclo di 42 tavole. Nessun filo conduttore, ma per una ragione ignota agli stessi DustyEye spesso spiccavano maiali e pappagalli a guisa di animali totemici.
Siamo ormai al 2015. Pare quindi più opportuno spostarsi dal passato remoto al passato prossimo e, per aumentare lo stupore, anche alla prima persona plurale. In aprile, senza troppe pretese, abbiamo installato abusivamente (ma nel rispetto della Natura) una “Maniglia della Prospettiva Totale” a Roma, nel cuore di Villa Borghese. Il successo dell’iniziativa ci ha condotti nei mesi successivi ad installarne altre in varie location italiane. Ad oggi ne vantiamo una al MAU Museo di Torino, una al Winter Line Museum di Livergnano e un’altra decina sparse per la penisola.
Il 2016 è la volta della controversa installazione “Un Mese di Bontà - Sovversivo invito alla Lungimiranza”, che in pochi giorni dal lancio ha superato i siti di culinaria nella ricerca veloce di Google. Sorprendente.
In tutti questi anni di attività abbiamo condotto e partecipato a più di quaranta esposizioni senza alcun ritorno economico, rifiutando ogni profitto. Anche se vi suonerà sgradevole, lasciatecelo dire: mescolare Arte e Denaro è deplorevole e volgare.
WIKIARTE LAB
in via San Felice 18/a
vi invita alla mostra
COLLAGE DI DUBBIO GUSTO
CON BUONE INTENZIONI
creata e ideata da
DUSTY EYE
il progetto:
Lo scrittore Matteo Strukul ha definito i DustyEye come i “Pirati della cultura POP”: non hanno una bandiera sociale, non hanno un colore politico, non hanno una meta definita. L’unico scopo è navigare nel mare dell’arte spostandosi di porto in porto. I primi anni sono stati dedicati alla fotografia dalle tinte horror splatter, poi i collage di dubbio gusto e recentemente due istallazioni La Maniglia della Prospettiva Totale e Un Mese di Bontà.
Verrebbe da chiederci se almeno ci sia uno scopo ultimo, a quanto pare no. L’unico filo conduttore è l’approccio ironico/provocatorio all’arte, ma senza dimenticare le buone maniere.
Il 26 maggio presso la galleria Wikiarte LAB di Bologna verrà presentata una selezione dei collage realizzati a tra il 2013 e il 2014. Esperienza singolare per i DustyEye che fin dagli albori hanno militato nell’underground, o come preferiscono definirlo loro stessi nell’educatamente underground.
chi sono:
I DustyEye nacquero come collettivo artistico nella turbolenza emotiva dei primi anni ’10.
Vuoi per interessi comuni ai membri, vuoi perché le reflex iniziarono a costare meno, decisero di esprimersi attraverso la fotografia.
Limitandosi a lavori di genere horror e splatter, goderono di una discreta approvazione da parte delle gothic lolita e dei metallari ormai stempiati. Un lavoro di quei primi tempi, “Alice in Wasteland”, è incluso nel volume Le Camere Oscure, redatto da Enzo Biffi Gentili in occasione dell’omonima esposizione a Cuneo nel Complesso Monumentale di San Francesco nel 2014.
Per ben tre anni ebbero l’onore di essere i fotografi ufficiali del patavino SugarPulp Festival (festival letterario dedicato alla narrativa Noir e Pulp). In questa sede fotografarono scrittori del calibro di Lansdale, Willocks, Gischler e Strukul. Su qualche loro quarta di copertina ancora oggi fa capolino uno scatto DustyEye.
Mettiamoci pure una collaborazione con il Maestro Giorgio Finamore, artista dedito alla biomeccanica. In 40 tavole dal titolo “Arcane Shadows” , fondendo fotografia e pittura digitale, i DustyEye con Finamore ripercorsero altrettanti miti della Grecia Classica.
Nel 2013 l’epifania, la fotografia era ovunque. Le compagne delle medie un po’ bruttine si scoprirono alternative model. I siti industriali fatiscenti come meta di pellegrinaggi di massa di giovani fotografi, carichi di attrezzature, curvi sul loro Golgota alla ricerca del tatuaggio perfetto. Poi il selfie. Il selfie e la Morte.
Era tempo per i DustyEye di tentare il Collage. La fotografia fu declassata a semplice materia prima grezza da ritagliare e impastare in un ciclo di 42 tavole. Nessun filo conduttore, ma per una ragione ignota agli stessi DustyEye spesso spiccavano maiali e pappagalli a guisa di animali totemici.
Siamo ormai al 2015. Pare quindi più opportuno spostarsi dal passato remoto al passato prossimo e, per aumentare lo stupore, anche alla prima persona plurale. In aprile, senza troppe pretese, abbiamo installato abusivamente (ma nel rispetto della Natura) una “Maniglia della Prospettiva Totale” a Roma, nel cuore di Villa Borghese. Il successo dell’iniziativa ci ha condotti nei mesi successivi ad installarne altre in varie location italiane. Ad oggi ne vantiamo una al MAU Museo di Torino, una al Winter Line Museum di Livergnano e un’altra decina sparse per la penisola.
Il 2016 è la volta della controversa installazione “Un Mese di Bontà - Sovversivo invito alla Lungimiranza”, che in pochi giorni dal lancio ha superato i siti di culinaria nella ricerca veloce di Google. Sorprendente.
In tutti questi anni di attività abbiamo condotto e partecipato a più di quaranta esposizioni senza alcun ritorno economico, rifiutando ogni profitto. Anche se vi suonerà sgradevole, lasciatecelo dire: mescolare Arte e Denaro è deplorevole e volgare.
26
maggio 2016
Dusty Eye – Collage di dubbio gusto con buone intenzioni
26 maggio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA WIKIARTE
Bologna, Via San Felice, 18, (Bologna)
Bologna, Via San Felice, 18, (Bologna)
Orario di apertura
dalle 11.00 alle 19.00
Vernissage
26 Maggio 2016, ore 18
Autore
Curatore