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E… se non ci fosse la scrittura?
Lo Studio 3 accoglie la grande installazione site-specific dell’artista armeno Mikayel Ohanjanyan, che per l’occasione realizza un’opera pensata appositamente per gli spazi di Assab One.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mikayel Ohanjanyan
E... se non ci fosse la scrittura?
a cura di Mazdak Faiznia
Opening 26 settembre alle 18:00
27 settembre – 8 novembre 2024
Assab One presenta E... se non ci fosse la scrittura?, personale dedicata all’artista Mikayel Ohanjanyan a cura di Mazdak Faiznia.
Lo Studio 3 accoglie la grande installazione site-specific dell’artista armeno Mikayel Ohanjanyan, che per l’occasione realizza un’opera pensata appositamente per gli spazi di Assab One. Cinque blocchi di basalto di varie dimensioni avvolti da cavi d’acciaio che li trattengono con forza al suolo occupano vigorosamente l’intero spazio espositivo. Frutto della più recente ricerca dell’artista, l’opera parte dalla riflessione sul tema dei legami indagandone le diverse manifestazioni fisiche o metafisiche: i legami interpersonali, quelli con la natura e l’universo, con il nostro mondo interiore ed esteriore. Sulle superfici degli elementi in pietra alcune schegge fuse in piombo riportano ripetutamente una frase: “E... se non ci fosse la scrittura?”.
Ohanjanyan recupera antichi poemi e racconti sulla comparsa della scrittura e ne evidenzia il valore nell’esistenza umana e nella creazione di legami intrecciando la sua ricerca alla storia del luogo che ospita l’installazione. Il titolo della mostra è una domanda provocatoria, che invita a ripensare il significato simbolico della scrittura in uno spazio che un tempo, all’interno dell’azienda grafica GEA, aveva il ruolo di stipare la carta utilizzata per la stampa. “La scrittura, come i legami, - spiega il curatore Mazdak Faiznia - con tutta la sua ricchezza, diventa indispensabile per un nuovo slancio e per un nuovo cammino, un punto cruciale in cui si innesca la scintilla verso l’ignoto, che ci impone di superare il perimetro della nostra personalità e, in verità, di scoprire noi stessi”.
Mikayel Ohanjanyan (Yerevan, Armenia, 1976) vive e lavora tra Firenze e Carrara. Ha frequentato il Liceo Statale di Belle Arti P. Terlemezyan di Yerevan e poi l’Accademia Statale di Belle Arti di Yerevan. Nel 2000 si è trasferito in Italia frequentando l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Il suo percorso parte da una scuola tradizionale basata sull’arte classica che poi man mano si evolve fino a sviluppare un proprio linguaggio dove il protagonista è sempre l’essere umano con il suo mondo interiore ed esteriore. La sua ricerca attualmente si concentra sul concetto di legame, da quello fisico fino a quello metafisico.
Tra le numerose partecipazioni alle mostre nazionali ed internazionali si ricorda: la Biennale di Architettura di Venezia con il Padiglione Nazionale Armeno (2010); la Biennale d’Arte di Venezia con un evento collaterale (2011) e la Biennale d’Arte di Venezia con il Padiglione Nazionale dell’Armenia (2015), vincitore del Leone d’Oro. Attualmente lavora sul progetto delle opere liturgiche, selezionato durante il concorso annunciato dalla CEI / Vaticano nel 2021, destinate per una nuova chiesa dedicata a Don Giovanni Bosco in Bagheria / Sicilia.
Mazdak Faiznia (Kermanshah, Iran, 1982) è un curatore d’arte contemporanea, vive e lavora tra Milano e Zurigo. Il suo lavoro si concentra su prospettive interculturali e transculturali negli ecosistemi globali dell’arte contemporanea. Dopo aver studiato elettronica in Iran, nel 2009 si è trasferito in Italia, dove ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Successivamente, nel 2015, ha conseguito un master in Visual Culture e Curatorship presso la stessa Accademia. Nel 2021, ha completato un dottorato di ricerca in Economia e Management Culturale all’Università di Roma Tor Vergata, con una tesi sulle sfide di sostenibilità delle organizzazioni non-profit nell’arte contemporanea.
Dal 2014 è direttore artistico della Fondazione Famiglia Faiznia, un’organizzazione no-profit dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, per la quale ha curato numerose mostre e realizzato vari progetti culturali, tra cui: il Padiglione Nazionale dell’Iran alla 56a Biennale di Venezia insieme a Marco Meneguzzo (2015); la grande mostra Soundlines of Contemporary Art (2017) in 7 musei e luoghi storici di Yerevan; la retrospettiva di Shahriar Ahmadi presso il Niavaran Cultural Center (2022). Mazdak Faiznia ha inoltre collaborato con case editrici come Skira, Silvana Editoriale e Manfredi Maretti.
Dal 2017, è co-fondatore e Direttore Artistico di NOMAD Contemporary Heritage, una piattaforma multidisciplinare per le industrie creative e culturali.
Informazioni pratiche
Mikayel Ohanjanyan
E... se non ci fosse la scrittura?
a cura di Mazdak Faiznia
27 settembre – 8 novembre 2024
Dal mercoledì al venerdì dalle 15:00 alle 19:00
Sabato su appuntamento
Opening
Giovedì 26 settembre dalle 18:00 alle 21:00
L’artista ringrazia
AGBU Arts
e
Ardavast Serapian
ASSAB ONE, via Privata Assab 1, 20132 Milano (MM2 Cimiano)
* Ingresso libero con tessera Assab One 2024 (€10)
Assab One è un’organizzazione non-profit fondata da Elena Quarestani con il proposito di offrire agli artisti uno spazio non convenzionale di ricerca e di espressione e, al pubblico, la possibilità di avvicinarsi ai processi dell’arte in un contesto favorevole al dialogo. Attraverso un’attività che spazia dalla produzione di mostre, di eventi culturali e di progetti artistici e nella convinzione che la cura e la bellezza siano valori fondamentali per gli individui e per la società, Assab One sostiene in particolare iniziative che integrano discipline diverse e progetti in cui l’arte e la cultura sono strumenti di indagine sul presente.
Per informazioni: info@assab-one.org +39 02 2828546
E... se non ci fosse la scrittura?
a cura di Mazdak Faiznia
Opening 26 settembre alle 18:00
27 settembre – 8 novembre 2024
Assab One presenta E... se non ci fosse la scrittura?, personale dedicata all’artista Mikayel Ohanjanyan a cura di Mazdak Faiznia.
Lo Studio 3 accoglie la grande installazione site-specific dell’artista armeno Mikayel Ohanjanyan, che per l’occasione realizza un’opera pensata appositamente per gli spazi di Assab One. Cinque blocchi di basalto di varie dimensioni avvolti da cavi d’acciaio che li trattengono con forza al suolo occupano vigorosamente l’intero spazio espositivo. Frutto della più recente ricerca dell’artista, l’opera parte dalla riflessione sul tema dei legami indagandone le diverse manifestazioni fisiche o metafisiche: i legami interpersonali, quelli con la natura e l’universo, con il nostro mondo interiore ed esteriore. Sulle superfici degli elementi in pietra alcune schegge fuse in piombo riportano ripetutamente una frase: “E... se non ci fosse la scrittura?”.
Ohanjanyan recupera antichi poemi e racconti sulla comparsa della scrittura e ne evidenzia il valore nell’esistenza umana e nella creazione di legami intrecciando la sua ricerca alla storia del luogo che ospita l’installazione. Il titolo della mostra è una domanda provocatoria, che invita a ripensare il significato simbolico della scrittura in uno spazio che un tempo, all’interno dell’azienda grafica GEA, aveva il ruolo di stipare la carta utilizzata per la stampa. “La scrittura, come i legami, - spiega il curatore Mazdak Faiznia - con tutta la sua ricchezza, diventa indispensabile per un nuovo slancio e per un nuovo cammino, un punto cruciale in cui si innesca la scintilla verso l’ignoto, che ci impone di superare il perimetro della nostra personalità e, in verità, di scoprire noi stessi”.
Mikayel Ohanjanyan (Yerevan, Armenia, 1976) vive e lavora tra Firenze e Carrara. Ha frequentato il Liceo Statale di Belle Arti P. Terlemezyan di Yerevan e poi l’Accademia Statale di Belle Arti di Yerevan. Nel 2000 si è trasferito in Italia frequentando l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Il suo percorso parte da una scuola tradizionale basata sull’arte classica che poi man mano si evolve fino a sviluppare un proprio linguaggio dove il protagonista è sempre l’essere umano con il suo mondo interiore ed esteriore. La sua ricerca attualmente si concentra sul concetto di legame, da quello fisico fino a quello metafisico.
Tra le numerose partecipazioni alle mostre nazionali ed internazionali si ricorda: la Biennale di Architettura di Venezia con il Padiglione Nazionale Armeno (2010); la Biennale d’Arte di Venezia con un evento collaterale (2011) e la Biennale d’Arte di Venezia con il Padiglione Nazionale dell’Armenia (2015), vincitore del Leone d’Oro. Attualmente lavora sul progetto delle opere liturgiche, selezionato durante il concorso annunciato dalla CEI / Vaticano nel 2021, destinate per una nuova chiesa dedicata a Don Giovanni Bosco in Bagheria / Sicilia.
Mazdak Faiznia (Kermanshah, Iran, 1982) è un curatore d’arte contemporanea, vive e lavora tra Milano e Zurigo. Il suo lavoro si concentra su prospettive interculturali e transculturali negli ecosistemi globali dell’arte contemporanea. Dopo aver studiato elettronica in Iran, nel 2009 si è trasferito in Italia, dove ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Successivamente, nel 2015, ha conseguito un master in Visual Culture e Curatorship presso la stessa Accademia. Nel 2021, ha completato un dottorato di ricerca in Economia e Management Culturale all’Università di Roma Tor Vergata, con una tesi sulle sfide di sostenibilità delle organizzazioni non-profit nell’arte contemporanea.
Dal 2014 è direttore artistico della Fondazione Famiglia Faiznia, un’organizzazione no-profit dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, per la quale ha curato numerose mostre e realizzato vari progetti culturali, tra cui: il Padiglione Nazionale dell’Iran alla 56a Biennale di Venezia insieme a Marco Meneguzzo (2015); la grande mostra Soundlines of Contemporary Art (2017) in 7 musei e luoghi storici di Yerevan; la retrospettiva di Shahriar Ahmadi presso il Niavaran Cultural Center (2022). Mazdak Faiznia ha inoltre collaborato con case editrici come Skira, Silvana Editoriale e Manfredi Maretti.
Dal 2017, è co-fondatore e Direttore Artistico di NOMAD Contemporary Heritage, una piattaforma multidisciplinare per le industrie creative e culturali.
Informazioni pratiche
Mikayel Ohanjanyan
E... se non ci fosse la scrittura?
a cura di Mazdak Faiznia
27 settembre – 8 novembre 2024
Dal mercoledì al venerdì dalle 15:00 alle 19:00
Sabato su appuntamento
Opening
Giovedì 26 settembre dalle 18:00 alle 21:00
L’artista ringrazia
AGBU Arts
e
Ardavast Serapian
ASSAB ONE, via Privata Assab 1, 20132 Milano (MM2 Cimiano)
* Ingresso libero con tessera Assab One 2024 (€10)
Assab One è un’organizzazione non-profit fondata da Elena Quarestani con il proposito di offrire agli artisti uno spazio non convenzionale di ricerca e di espressione e, al pubblico, la possibilità di avvicinarsi ai processi dell’arte in un contesto favorevole al dialogo. Attraverso un’attività che spazia dalla produzione di mostre, di eventi culturali e di progetti artistici e nella convinzione che la cura e la bellezza siano valori fondamentali per gli individui e per la società, Assab One sostiene in particolare iniziative che integrano discipline diverse e progetti in cui l’arte e la cultura sono strumenti di indagine sul presente.
Per informazioni: info@assab-one.org +39 02 2828546
26
settembre 2024
E… se non ci fosse la scrittura?
Dal 26 settembre all'otto novembre 2024
arte contemporanea
Location
ASSAB ONE – EX GEA
Milano, Via Assab, 1, (Milano)
Milano, Via Assab, 1, (Milano)
Biglietti
Ingresso libero con tessera Assab One 2024 (€10)
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì ore 15-19
Vernissage
26 Settembre 2024, 18-21
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico