La mostra di ALESSANDRO VANNINI "PONTORMO: fantasmatica ri-apparizione" attualmente in corso nella galleria FYR, rievoca il ciclo di affreschi che il Pontormo eseguì nella Chiesa di San Lorenzo e che nel 1738 vennero distrutti per ordine della Elettrice Palatina.

A conclusione della mostra, che ha avuto l’apprezzamento di critici e studiosi, sia per la qualità delle opere che per la scrupolosa ricerca che è stata condotta da Alessandro Vannini sull’opera e sulla figura del Pontormo, verrà allestita una performance alquanto coraggiosa: la ‘distruzione’ di un capolavoro!

Alessandro Vannini ha eseguito una serie di grandi disegni che rievocano i perduti affreschi, con cui sono state ricoperte le pareti della galleria.

Nel corso della performance una coppia di danzatori simulerà l’avvinghiarsi dei corpi disegnati dal Pontormo nel "diluvio universale" e "nell’ascensione delle anime", e l’attrice Claudia Frascherelli leggerà delle pagine dal "Diario di Pontormo".

Al termine, il pubblico sarà invitato a DISTRUGGERE i disegni e a fare scempio di tanta bellezza!


"In detto giorno andò in fumo la pittura di Jacopo da Pontormo

che era stimata una delle bellezze di Firenze" …

16 ottobre 1738

Dallo studio dei disegni originali del Pontormo, conservati nel Gabinetto degli Uffizi, il pittore Alessandro Vannini, con talento, capacità tecnica e appassionata intuizione, ha ricreato quel ciclo pittorico di straordinaria bellezza che affrescava la Cappella Maggiore della Chiesa di San Lorenzo a Firenze, commissionato dal Duca Cosimo I° de’ Medici nel 1545 e di cui venne decisa la sciagurata distruzione nel 1738.

L’opera del Pontormo, poi completata dal Bronzino dopo la morte del maestro, voleva essere la risposta fiorentina allo stupore che aveva destato a Roma la michelangiolesca Cappella Sistina, e fu inaugurata con sfarzo nel 1558. Ma l’accanita censura derivata dalla Controriforma ne determinò il progressivo oscuramento e degrado, fino alla definitiva decisione di mandarlo "in fumo" come testimonia il "Diario del Capitolo di San Lorenzo".

"Apparizione fantasmatica

" è infatti la locuzione usata dal Sovrintendente Antonio Paolucci per immaginare che dalle polveri, cariche dei colori del Pontormo, si siano ora magicamente rimaterializzate le affascinanti e inquiete figure con cui il grande maestro del primo manierismo ha voluto trasmettere il suo distacco dai canoni rinascimentali.