Alla fine degli anni 60, a Torino capitale dell’automobile nel pieno del boom economico italiano, nasceva un movimento artistico denominato da Germano Celant “ Arte Povera “. In questo gruppo di artisti il modo di percepire la pittura e la scultura passava in secondo piano rispetto ai cinque sensi , prima di allora posti come processo irrinunciabile per accostarsi all’esperienza visiva .

Era nato un gruppo di artisti che prendendo spunto dalle teorie di Sol Lewitt spostava il campo dal percettivo al concettuale e di conseguenza all’occhio mentale . Questo non significava che le opere e i loro artefici si fossero collocati nel mondo del semplicemente denominabile , ma che si era verificata nello specifico della pittura e della scultura una situazione nuova .

La mostra qui allestita racconta della produzione di tre artisti appartenenti a questo movimento: Giulio Paolini , Giuseppe Penone , Michelangelo Pistoletto , presentati dalla Galleria èArte che offre l’opportunità nel suo spazio di osservare loro realizzazioni degli anni 70 , opere difficilmente reperibili e visibili sul mercato dell’arte.