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Echaurren su carta
Dopo il recente successo della sua personale al Chiostro del Bramante con circa 200 opere, la mostra roveretana -uno degli appuntamenti della manifestazione “Arti e scrittura” organizzata da Mart e Biblioteca Civica di Rovereto- focalizza l’attenzione sulla sua variegata produzione cartacea.
Comunicato stampa
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Pablo Echaurren (1951) scivola senza possibilità di controllo da un campo espressivo all’altro, nell’alto e nel basso dell’arte, dall’unicità alla serialità. Dal quadro al libro alla ceramica alla cartellonistica al design il suo vortice di linguaggio è anche vortice di coloristica espressione, come dimostra la sua produzione più recente, ironica e figlia di un horror vacui ebbro d’imagerie medievale, azteca, futurista e non da meno new global. Dopo il recente successo della sua personale al Chiostro del Bramante con circa 200 opere, la mostra roveretana -uno degli appuntamenti della manifestazione “Arti e scrittura” organizzata da Mart e Biblioteca Civica di Rovereto- focalizza l’attenzione sulla sua variegata produzione cartacea. Partendo dai primi lavori -i fogli del movimento del ’77, le illustrazioni per Lotta Continua nonché numerose brossure per la Savelli, caratterizzate da un collage di immagini racchiuse entro nove “quadratini”- il percorso si sviluppa fino alle produzioni più recenti. Libri d’artista, innanzitutto: dai primi -come I coniglietti del 1976 o C’era, cioè c’è del 1978- fino al Libro diseducativo del 1999 e alle vite a fumetti di Dino Campana, Vladimir Majakovskij e Filippo Tommaso Marinetti, eseguite con un tratto che risente del futurismo giocoso di Fortunato Depero.
Nel percorso espositivo anche i suoi scritti, non meno “colorati”, come il romanzo Delitto d’autore, e la produzione saggistica dedicata per lo più alla storia della controcultura in Italia. Dell’underground italiano, fatto di pacifismo e neodadaismo, psichedelia e lotta politica, poesia ed autoproduzioni, Echaurren fu prima coprotagonista nelle file degli indiani metropolitani, poi grande conoscitore: molte infatti le sue pubblicazioni dedicate a fogli, libri, riviste, fumetti, volantini e personaggi del decennio 1967-1977. In mostra anche numerosi periodici illustrati dall’artista, nonché alcune sue particolarissime produzioni, come i francobolli ed una banconota d’artista eseguiti per la AAA Edizioni. La mostra, che con un centinaio tra libri e riviste sarà tra le più complete fin’ora realizzate sulla produzione cartacea di Echaurren, potrà in parte venire presa a prestito dagli utenti della biblioteca. La rivista ‘Carta’ metterà inoltre a disposizione un buon numero di copie illustrate da Echaurren che il visitatore potrà trattenere.
Per l’occasione verrà realizzato anche un catalogo a 220 copie numerate, “firmate” dall’impronta di una pelle-scultura dell’artista trentino Emanuele Benedetti, esposta anch’essa in mostra.
Pablo Echaurren (Roma, 1951), figlio del surrealista Sebastian Matta, tiene la sua prima personale, organizzata da Arturo Schwarz, nel 1971 a Berlino. Tra 1972 e 1975 espone, sempre in personali, a Roma, Basilea, Filadelfia, Zurigo, New York e Bruxelles. Nel 1975 espone alla Biennale de Paris, mentre a cavallo con gli anni Ottanta la Galleria Margherita di Roma propone in più momenti i suoi lavori su carta. Nel 1983 espone in collettive sia al Palazzo dei Diamanti di Ferrara che al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Nel 1985 è presente alla mostra “Anniottanta” curata a Bologna da Renato Barilli, mentre l’anno seguente è invitato alla XI Quadriennale romana.
Nel 1992 espone le sue ceramiche a Faenza; nello stesso anno tiene un’importante antologica alla Casa del Mantegna a Mantova. Nel 1993 collabora ad iniziative artistiche in prigioni e manicomi.
Pablo Echaurren si occupa di pittura, scultura, fumetti, illustrazioni, libri d’artista, saggistica, romanzi, ceramica, design, mail-art, fax-art ed altro ancora.
Tra i tanti che hanno scritto sui suoi lavori: Gillo Dorfles, Arturo Schwarz, Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Hugo Pratt.
Nel percorso espositivo anche i suoi scritti, non meno “colorati”, come il romanzo Delitto d’autore, e la produzione saggistica dedicata per lo più alla storia della controcultura in Italia. Dell’underground italiano, fatto di pacifismo e neodadaismo, psichedelia e lotta politica, poesia ed autoproduzioni, Echaurren fu prima coprotagonista nelle file degli indiani metropolitani, poi grande conoscitore: molte infatti le sue pubblicazioni dedicate a fogli, libri, riviste, fumetti, volantini e personaggi del decennio 1967-1977. In mostra anche numerosi periodici illustrati dall’artista, nonché alcune sue particolarissime produzioni, come i francobolli ed una banconota d’artista eseguiti per la AAA Edizioni. La mostra, che con un centinaio tra libri e riviste sarà tra le più complete fin’ora realizzate sulla produzione cartacea di Echaurren, potrà in parte venire presa a prestito dagli utenti della biblioteca. La rivista ‘Carta’ metterà inoltre a disposizione un buon numero di copie illustrate da Echaurren che il visitatore potrà trattenere.
Per l’occasione verrà realizzato anche un catalogo a 220 copie numerate, “firmate” dall’impronta di una pelle-scultura dell’artista trentino Emanuele Benedetti, esposta anch’essa in mostra.
Pablo Echaurren (Roma, 1951), figlio del surrealista Sebastian Matta, tiene la sua prima personale, organizzata da Arturo Schwarz, nel 1971 a Berlino. Tra 1972 e 1975 espone, sempre in personali, a Roma, Basilea, Filadelfia, Zurigo, New York e Bruxelles. Nel 1975 espone alla Biennale de Paris, mentre a cavallo con gli anni Ottanta la Galleria Margherita di Roma propone in più momenti i suoi lavori su carta. Nel 1983 espone in collettive sia al Palazzo dei Diamanti di Ferrara che al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Nel 1985 è presente alla mostra “Anniottanta” curata a Bologna da Renato Barilli, mentre l’anno seguente è invitato alla XI Quadriennale romana.
Nel 1992 espone le sue ceramiche a Faenza; nello stesso anno tiene un’importante antologica alla Casa del Mantegna a Mantova. Nel 1993 collabora ad iniziative artistiche in prigioni e manicomi.
Pablo Echaurren si occupa di pittura, scultura, fumetti, illustrazioni, libri d’artista, saggistica, romanzi, ceramica, design, mail-art, fax-art ed altro ancora.
Tra i tanti che hanno scritto sui suoi lavori: Gillo Dorfles, Arturo Schwarz, Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Hugo Pratt.
25
ottobre 2004
Echaurren su carta
Dal 25 ottobre al 20 novembre 2004
disegno e grafica
Location
BIBLIOTECA CIVICA G. TARTAROTTI
Rovereto, Corso Angelo Bettini, 41, (Trento)
Rovereto, Corso Angelo Bettini, 41, (Trento)
Orario di apertura
lunedì - sabato orario continuato 09.00-22.00
Autore
Curatore