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Echi di Battiti
Punto di partenza del progetto “Echi di Battiti” è il tema del dialogo. Il rapporto con l’altro, con il diverso da sé, e il dialogo sono tanto più reali, quanto le persone si espongono, ad esempio attraverso il contatto, che i curatori della mostra hanno voluto esemplificare attraverso l’uso di due simboli semplici nella loro facile interpretabilità da parte di chiunque: il cuore e la gabbia, rappresentazione il primo dell’apertura all’altro, il secondo della chiusura e del rifiuto.
Comunicato stampa
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ECHI DI BATTITI
A partire dal 7 marzo 2009 e per tre week-end consecutivi ‘ Fabbrica’ di Angelo Grassi (www.angelograssi.it), ex cementificio di Gambettola (Fc) ora trasformato in centro polivalente e spazio per esposizioni, ospiterà “Echi di Battiti”, una mostra ideata da Michele Pollini, designer ed esperto di ri-uso, e a cura del Gruppi I.n.I. (formato dallo stesso Pollini e da Stefano Guerrini, fashion editor della rivista Made05 e docente dello Ied di Milano).
Punto di partenza del progetto “Echi di Battiti” è il tema del dialogo. Il rapporto con l’altro, con il diverso da sé, e il dialogo sono tanto più reali, quanto le persone si espongono, ad esempio attraverso il contatto, che i curatori della mostra hanno voluto esemplificare attraverso l’uso di due simboli semplici nella loro facile interpretabilità da parte di chiunque: il cuore e la gabbia, rappresentazione il primo dell’apertura all’altro, il secondo della chiusura e del rifiuto.
Gli artisti invitati hanno elaborato in un libero rapporto significato-significante i simboli proposti. Eterogenea la creatività in mostra, fra i tanti personaggi che propongono la loro idea di cuore e/o di gabbia uno stilista come Gianni Serra, gli illustratori Jacopo Camagni e Marco Felicioni, la ceramista Lidia Carlini, un fotografo di moda emergente come Daniele Mari, l’artista Giacomo Gallina, Elisa Baldassarri con le sue opere grafiche e il tatuatore Max Rambelli con i suoi quadri.
In mostra anche le opere di due artisti di fama internazionale come Luigi Ballarin, veneziano cosmopolita, innamorato dell’Oriente, che infonde la sua arte di questa passione per un mondo affascinante e misterioso, e Gerardo Di Salvatore la cui personalità artistica si rivela in composizioni che nascono dalla sua maestria nel manipolare materiali siliconici e plastici, come le bottiglie trasformate in oggetti dal forte impatto visivo.
Le opere di questo gruppo di creativi verranno distribuite nella Sala dei Sacchi dell’ex cementificio in una sorta di percorso percettivo, diviso in step successivi. La disposizione rimanda al concept della mostra, proponendo un avvicinamento graduale dello spettatore alle opere, da un iniziale semplice atto visivo ad una vera e propria interazione con esse, a sottintendere l’idea del dialogo e del contatto.
Il percorso termina con l’installazione performativa “3800 cuori”. L’artista Rosy Maccan in un curioso spazio scenografico proverà a ‘fare incetta di cuori’, chiedendo ai signori del pubblico di disegnare il proprio su un foglietto e di donarlo, a evidenziare ulteriormente il messaggio della mostra.
A partire dal 7 marzo 2009 e per tre week-end consecutivi ‘ Fabbrica’ di Angelo Grassi (www.angelograssi.it), ex cementificio di Gambettola (Fc) ora trasformato in centro polivalente e spazio per esposizioni, ospiterà “Echi di Battiti”, una mostra ideata da Michele Pollini, designer ed esperto di ri-uso, e a cura del Gruppi I.n.I. (formato dallo stesso Pollini e da Stefano Guerrini, fashion editor della rivista Made05 e docente dello Ied di Milano).
Punto di partenza del progetto “Echi di Battiti” è il tema del dialogo. Il rapporto con l’altro, con il diverso da sé, e il dialogo sono tanto più reali, quanto le persone si espongono, ad esempio attraverso il contatto, che i curatori della mostra hanno voluto esemplificare attraverso l’uso di due simboli semplici nella loro facile interpretabilità da parte di chiunque: il cuore e la gabbia, rappresentazione il primo dell’apertura all’altro, il secondo della chiusura e del rifiuto.
Gli artisti invitati hanno elaborato in un libero rapporto significato-significante i simboli proposti. Eterogenea la creatività in mostra, fra i tanti personaggi che propongono la loro idea di cuore e/o di gabbia uno stilista come Gianni Serra, gli illustratori Jacopo Camagni e Marco Felicioni, la ceramista Lidia Carlini, un fotografo di moda emergente come Daniele Mari, l’artista Giacomo Gallina, Elisa Baldassarri con le sue opere grafiche e il tatuatore Max Rambelli con i suoi quadri.
In mostra anche le opere di due artisti di fama internazionale come Luigi Ballarin, veneziano cosmopolita, innamorato dell’Oriente, che infonde la sua arte di questa passione per un mondo affascinante e misterioso, e Gerardo Di Salvatore la cui personalità artistica si rivela in composizioni che nascono dalla sua maestria nel manipolare materiali siliconici e plastici, come le bottiglie trasformate in oggetti dal forte impatto visivo.
Le opere di questo gruppo di creativi verranno distribuite nella Sala dei Sacchi dell’ex cementificio in una sorta di percorso percettivo, diviso in step successivi. La disposizione rimanda al concept della mostra, proponendo un avvicinamento graduale dello spettatore alle opere, da un iniziale semplice atto visivo ad una vera e propria interazione con esse, a sottintendere l’idea del dialogo e del contatto.
Il percorso termina con l’installazione performativa “3800 cuori”. L’artista Rosy Maccan in un curioso spazio scenografico proverà a ‘fare incetta di cuori’, chiedendo ai signori del pubblico di disegnare il proprio su un foglietto e di donarlo, a evidenziare ulteriormente il messaggio della mostra.
07
marzo 2009
Echi di Battiti
Dal 07 marzo al 07 aprile 2009
arte contemporanea
Location
FABBRICA
Gambettola, Viale Giosuè Carducci, 119, (Forlì-cesena)
Gambettola, Viale Giosuè Carducci, 119, (Forlì-cesena)
Vernissage
7 Marzo 2009, ore 18.30
Sito web
www.myspace.com/michelepollini
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