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Echo Back. Figure di interferenza
Gli artisti coinvolti nel progetto, provenienti dall’archivio delle Fondazione Bevilacqua La Masa ci parlano di interferenza, riverbero e riflesso, utilizzando il linguaggio della pittura, del suono, del video e della fotografia.
Comunicato stampa
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Interferenza, riverbero, riflesso. Tre parole che introducono le varianti di un fenomeno che potremmo definire nel modo più semplice come deviazione di una traiettoria nell'incontro con una qualche forma di superficie. Metaforicamente un suono, una informazione, un discorso, un materiale nel loro trasmettersi e distribuirsi nello spazio, generano una figura di interferenza. Nelle opere in mostra, l'interferenza diviene un fenomeno estetico che amplia le possibilità di percezione, introducendo diversi livelli cognitivi.
Gli artisti coinvolti nel progetto, provenienti dall'archivio delle Fondazione Bevilacqua La Masa ci parlano di queste forme di diffrazione, utilizzando il linguaggio della pittura, del suono, del video e della fotografia.
Gli artisti sono: Roberta Busechian (Trieste, 1990), Riccardo Giacconi (San Severino Marche, 1985), Giovanni Giaretta (Padova, 1983), Giorgio Micco (Benevento, 1989) Jacopo Trabona (Vicenza, 1989), Emilio Vavarella (Monfalcone, 1989), Špela Volčič (Postumia, 1984).
Il testo critico che accompagna la mostra è di Stefano Coletto e Giulia Bini.
Roberta Busechian (Trieste, 1990). Dal 2009 al 2012 studia presso la Facoltà di Arti Visive e dello Spettacolo all’Università IUAV di Venezia. Dal 2011 il suo lavoro prende una chiara direzione, quella della sperimentazione e ricerca in ambito sonoro. Ha realizzato alcune installazioni in istituzioni e spazi veneziani, due collettive e numerose performance di cui una durante il finissage di I miss my enemies, evento Collaterale della 54ª Biennale di Venezia. Partecipa inoltre alla 95 esima Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa. La sua ricerca sonora si distacca da quella visiva se non che per un aspetto, quello legato alla configurazione dello spazio in cui il suono composto si manifesta. Durante l’estate del 2012 partecipa al Corso Superiore di Arti Visive presso la Fondazione Antonio Ratti, dopodiché riceve un Atelier presso la “Salzburg Summer Accademy” all’interno della Fortezza della città di Salisburgo. Dopo essersi laureata, nell’ottobre 2012 si trasferisce a Berlino, dove attualmente svolge il master Art in Context all’Universität der Künste.
Riccardo Giacconi (San Severino Marche, 1985) ha studiato arti visive presso l’Università IUAV di Venezia, la UWE di Bristol e la New York University. Nel 2011 ha preso parte alla sezione Résonance della Biennale di Lione, ed è stato fra i finalisti dell’Ariane De Rothschild Prize. Il suo lavoro è stato esposto, fra l'altro, presso Peephole (Milano), Galerie Ton de Boer (Amsterdam), la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Le Magasin (Grenoble), La Alhóndiga (Bilbao). È stato artista in residenza a Viafarini (Milano), a Lugar a Dudas (Cali, Colombia), a La Box (Bourges,
Francia) e al MACRO, Museo d’arte contemporanea di Roma. Ha presentato i suoi film in diversi festival, fra cui il Festival Internazionale del Film di Roma, il Torino Film Festival e il FID Marseille International Film Festival. Nel 2007 ha co-fondato il collettivo Blauer Hase con cui cura la pubblicazione periodica Paesaggio e il festival Helicotrema.
Giovanni Giaretta (Padova, 1983). Nel 2011 Ha preso parte al programma di residenza presso il Centre International d’Accueil et d’échange des Récollets con la Dena Foundation for Contemporary Art a Parigi e alla Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia. Tra le mostre: 5x5Castelló, Premi Internacional d’art contemporani Diputació de Castelló, Castellló, Spagna. Studioshow, mostra finale della residenza presso il MACRO, Macro Museo d’arte contemporanea, Roma, La plupart du temps, a cura di Martial Deflacieux, La Tôlerie, Clermont-Ferrand, Francia. Livret IV, a cura di Irmavep Club, Musée départemental d’art contemporain de Rochechouart, Rochechouart, Francia. Opera 2011. Lunar Park. Artists from the Atelier, Bevilacqua La Masa Foundation, Venezia. Livret III, a cura di Irmavep Club, Motive Gallery, Amsterdam, Olanda. Corso Aperto, a cura di Cesare Pietroiusti, Villa Sucota, Fondazione Antonio Ratti, Como, To see an object, to see the light, a cura di Ginny Kollak, Padraic E. Moore and Pavel S. Pys, Palazzo Sandretto Re Rebaudengo in Guarene d’Alba, Italia.
Giorgio Micco (Benevento, 1989) vive a Torino. Si è formato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e alla Willem de Kooning Academy, Rotterdam University. Attualmente frequenta Campo13, Corso per Curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Ha preso parte a numerosi workshop artistici e curatoriali, entrando in contatto con realtà come Mousse Publishing (Milano), Witte de With Center for Contemporary Art (Rotterdam), Palazzo Grassi François Pinault Foundation (Venezia), Monotono Contemporary Art (Vicenza). Ha esposto in Errors Allowed - 16ma Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Mole Vanvitelliana, Ancona), Essai(y) 2012 (Magazzini del Sale, Venezia, in collaborazione con Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia), Videodromo Rec (Atelier dell'Arco Amoroso, Ancona, in collaborazione con Careof Docva, Milano), 95ma e 94ma Collettiva Giovani Artisti (Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia). Il suo lavoro è stato incluso nella mappatura di 89plus Clubhouse, nell’ambito della 89plus Marathon (Serpentine Galleries, Londra).
Jacopo Trabona (Vicenza, 1989). Nel 2009 si trasferisce a Venezia dove consegue il diploma di Laurea triennale in Arti Visive presso l’università IUAV di Venezia e partecipa, per due anni consecutivi, alla Collettiva Giovani Artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa. In seguito si trasferisce a Londra dove consegue il Master of Fine Arts presso il Chelsea College of Art. Partecipa a diverse esposizioni internazionali fra le quali lo YICCA (Young International Contest of Contemporary Art) (2011), presso la Factory Art Gallery a Berlino e Open Cube (2013) curata da Adriano Pedrosa presso White Cube a Londra. Vive e lavora a Londra.
Emilio Vavarella (Monfalcone, 1989). La sua pratica artistica si focalizza su questioni di Filosofia politica e Potere tecnologico contemporaneo e su temi quali estetica dell’errore, identità mediata e controllo sociale. Il suo lavoro si situa all’intersezione tra arte concettuale, network cultures digitali, e pratiche legate ai new media. Emilio evidenzia gli spazi ambigui del Potere, come errori inattesi e imprevedibilità; e così facendo ne rivela le strutture nascoste, puntando alla costruzione di resistenza intellettuale. Laureato al DAMS di Bologna; ha passato quattro mesi nello studio residency program
della Bezalel Academy of Art di Tel Aviv e quattro mesi alla Bilgi University di Istanbul. Nel 2013 ha completato la Laurea Magistrale all’Università IUAV di Venezia. Il suo lavoro viene regolarmente esposto in Italia e all’estero in importanti spazi espositivi, tra cui: Fondazione Bevilacqua La Masa, Fondazione Studio Marangoni, Mediterranea16 – Young Artists Biennial, GLITCH Festival, Boston,
Cyberarts Gallery, Museum of Contemporary Art Vojvodina ed Eyebeam Art and Technology Center. Vive e lavora a New York.
Špela Volčič (Postumia, 1984) dopo aver studiato fotografia a Ljubljana, nel 2004 si trasferisce a Milano dove consegue il Diploma presso CFP Riccardo Bauer. In questi anni lavora come assistente presso studi fotografici e d’artista a Milano ed Edinburgo. Nel 2007 vince il premio per la mostra personale presso la Fabbrica del Vapore a Milano e nel 2011 vince una borsa di studio assegnata dal Ministero della Cultura Slovena che le permette di proseguire gli studi presso l’Università IUAV di Venezia, dove si Laurea in Arti Visive nel 2013. Finiti gli studi le viene assegnato l’atelier presso Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia, dove tuttora lavora. Tra le mostre recenti: The Moments of This Dawning Recognition curata da Natasa Kovsca; Premio Francesco Fabbri per Arti Contemporanee curato da Carlo Sala; Premio Stonefly / La materia curato da Marco Tagliafierro, Guardare le cose presenti in vista di cose assenti presso Circuito Off Biennale, Cà Zanardi, Venezia.
Gli artisti coinvolti nel progetto, provenienti dall'archivio delle Fondazione Bevilacqua La Masa ci parlano di queste forme di diffrazione, utilizzando il linguaggio della pittura, del suono, del video e della fotografia.
Gli artisti sono: Roberta Busechian (Trieste, 1990), Riccardo Giacconi (San Severino Marche, 1985), Giovanni Giaretta (Padova, 1983), Giorgio Micco (Benevento, 1989) Jacopo Trabona (Vicenza, 1989), Emilio Vavarella (Monfalcone, 1989), Špela Volčič (Postumia, 1984).
Il testo critico che accompagna la mostra è di Stefano Coletto e Giulia Bini.
Roberta Busechian (Trieste, 1990). Dal 2009 al 2012 studia presso la Facoltà di Arti Visive e dello Spettacolo all’Università IUAV di Venezia. Dal 2011 il suo lavoro prende una chiara direzione, quella della sperimentazione e ricerca in ambito sonoro. Ha realizzato alcune installazioni in istituzioni e spazi veneziani, due collettive e numerose performance di cui una durante il finissage di I miss my enemies, evento Collaterale della 54ª Biennale di Venezia. Partecipa inoltre alla 95 esima Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa. La sua ricerca sonora si distacca da quella visiva se non che per un aspetto, quello legato alla configurazione dello spazio in cui il suono composto si manifesta. Durante l’estate del 2012 partecipa al Corso Superiore di Arti Visive presso la Fondazione Antonio Ratti, dopodiché riceve un Atelier presso la “Salzburg Summer Accademy” all’interno della Fortezza della città di Salisburgo. Dopo essersi laureata, nell’ottobre 2012 si trasferisce a Berlino, dove attualmente svolge il master Art in Context all’Universität der Künste.
Riccardo Giacconi (San Severino Marche, 1985) ha studiato arti visive presso l’Università IUAV di Venezia, la UWE di Bristol e la New York University. Nel 2011 ha preso parte alla sezione Résonance della Biennale di Lione, ed è stato fra i finalisti dell’Ariane De Rothschild Prize. Il suo lavoro è stato esposto, fra l'altro, presso Peephole (Milano), Galerie Ton de Boer (Amsterdam), la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Le Magasin (Grenoble), La Alhóndiga (Bilbao). È stato artista in residenza a Viafarini (Milano), a Lugar a Dudas (Cali, Colombia), a La Box (Bourges,
Francia) e al MACRO, Museo d’arte contemporanea di Roma. Ha presentato i suoi film in diversi festival, fra cui il Festival Internazionale del Film di Roma, il Torino Film Festival e il FID Marseille International Film Festival. Nel 2007 ha co-fondato il collettivo Blauer Hase con cui cura la pubblicazione periodica Paesaggio e il festival Helicotrema.
Giovanni Giaretta (Padova, 1983). Nel 2011 Ha preso parte al programma di residenza presso il Centre International d’Accueil et d’échange des Récollets con la Dena Foundation for Contemporary Art a Parigi e alla Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia. Tra le mostre: 5x5Castelló, Premi Internacional d’art contemporani Diputació de Castelló, Castellló, Spagna. Studioshow, mostra finale della residenza presso il MACRO, Macro Museo d’arte contemporanea, Roma, La plupart du temps, a cura di Martial Deflacieux, La Tôlerie, Clermont-Ferrand, Francia. Livret IV, a cura di Irmavep Club, Musée départemental d’art contemporain de Rochechouart, Rochechouart, Francia. Opera 2011. Lunar Park. Artists from the Atelier, Bevilacqua La Masa Foundation, Venezia. Livret III, a cura di Irmavep Club, Motive Gallery, Amsterdam, Olanda. Corso Aperto, a cura di Cesare Pietroiusti, Villa Sucota, Fondazione Antonio Ratti, Como, To see an object, to see the light, a cura di Ginny Kollak, Padraic E. Moore and Pavel S. Pys, Palazzo Sandretto Re Rebaudengo in Guarene d’Alba, Italia.
Giorgio Micco (Benevento, 1989) vive a Torino. Si è formato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e alla Willem de Kooning Academy, Rotterdam University. Attualmente frequenta Campo13, Corso per Curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Ha preso parte a numerosi workshop artistici e curatoriali, entrando in contatto con realtà come Mousse Publishing (Milano), Witte de With Center for Contemporary Art (Rotterdam), Palazzo Grassi François Pinault Foundation (Venezia), Monotono Contemporary Art (Vicenza). Ha esposto in Errors Allowed - 16ma Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Mole Vanvitelliana, Ancona), Essai(y) 2012 (Magazzini del Sale, Venezia, in collaborazione con Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia), Videodromo Rec (Atelier dell'Arco Amoroso, Ancona, in collaborazione con Careof Docva, Milano), 95ma e 94ma Collettiva Giovani Artisti (Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia). Il suo lavoro è stato incluso nella mappatura di 89plus Clubhouse, nell’ambito della 89plus Marathon (Serpentine Galleries, Londra).
Jacopo Trabona (Vicenza, 1989). Nel 2009 si trasferisce a Venezia dove consegue il diploma di Laurea triennale in Arti Visive presso l’università IUAV di Venezia e partecipa, per due anni consecutivi, alla Collettiva Giovani Artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa. In seguito si trasferisce a Londra dove consegue il Master of Fine Arts presso il Chelsea College of Art. Partecipa a diverse esposizioni internazionali fra le quali lo YICCA (Young International Contest of Contemporary Art) (2011), presso la Factory Art Gallery a Berlino e Open Cube (2013) curata da Adriano Pedrosa presso White Cube a Londra. Vive e lavora a Londra.
Emilio Vavarella (Monfalcone, 1989). La sua pratica artistica si focalizza su questioni di Filosofia politica e Potere tecnologico contemporaneo e su temi quali estetica dell’errore, identità mediata e controllo sociale. Il suo lavoro si situa all’intersezione tra arte concettuale, network cultures digitali, e pratiche legate ai new media. Emilio evidenzia gli spazi ambigui del Potere, come errori inattesi e imprevedibilità; e così facendo ne rivela le strutture nascoste, puntando alla costruzione di resistenza intellettuale. Laureato al DAMS di Bologna; ha passato quattro mesi nello studio residency program
della Bezalel Academy of Art di Tel Aviv e quattro mesi alla Bilgi University di Istanbul. Nel 2013 ha completato la Laurea Magistrale all’Università IUAV di Venezia. Il suo lavoro viene regolarmente esposto in Italia e all’estero in importanti spazi espositivi, tra cui: Fondazione Bevilacqua La Masa, Fondazione Studio Marangoni, Mediterranea16 – Young Artists Biennial, GLITCH Festival, Boston,
Cyberarts Gallery, Museum of Contemporary Art Vojvodina ed Eyebeam Art and Technology Center. Vive e lavora a New York.
Špela Volčič (Postumia, 1984) dopo aver studiato fotografia a Ljubljana, nel 2004 si trasferisce a Milano dove consegue il Diploma presso CFP Riccardo Bauer. In questi anni lavora come assistente presso studi fotografici e d’artista a Milano ed Edinburgo. Nel 2007 vince il premio per la mostra personale presso la Fabbrica del Vapore a Milano e nel 2011 vince una borsa di studio assegnata dal Ministero della Cultura Slovena che le permette di proseguire gli studi presso l’Università IUAV di Venezia, dove si Laurea in Arti Visive nel 2013. Finiti gli studi le viene assegnato l’atelier presso Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia, dove tuttora lavora. Tra le mostre recenti: The Moments of This Dawning Recognition curata da Natasa Kovsca; Premio Francesco Fabbri per Arti Contemporanee curato da Carlo Sala; Premio Stonefly / La materia curato da Marco Tagliafierro, Guardare le cose presenti in vista di cose assenti presso Circuito Off Biennale, Cà Zanardi, Venezia.
14
dicembre 2013
Echo Back. Figure di interferenza
Dal 14 dicembre 2013 al 25 gennaio 2014
arte contemporanea
Location
JARACH GALLERY
Venezia, Campo San Fantin (San Marco), 1997, (Venezia)
Venezia, Campo San Fantin (San Marco), 1997, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 14 alle 20, o su appuntamento.
Vernissage
14 Dicembre 2013, ore 18
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