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Eco-Logica
Una mostra dedicata ai temi delle risorse naturali e alle trasformazioni del paesaggio causate dall’intervento dell’uomo.
L’allestimento include opere diverse per tecniche e materiali – dipinti, installazioni e sculture – che formano un insieme coerente di riflessioni artistiche sull’ecologia.
Comunicato stampa
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Leo Galleries è lieta di presentare nelle sue sale di Monza una mostra collettiva dedicata ai temi delle risorse naturali e alla trasformazioni del paesaggio causate dall’intervento dell’uomo.
L’allestimento include opere diverse per tecniche e materiali - dipinti, installazioni e sculture – che formano un insieme coerente di riflessioni artistiche sull’ecologia e sulla sensibilità ambientale.
Una delle opere simbolo della mostra è l’“Albero-scala” (2008) di Daniele Arosio, una scultura nata da una semplice scala a pioli che si moltiplica e ramifica, crescendo in altezza e larghezza, in cui il legno della pianta diventa utensile e poi si riappropria della libertà di crescere all’infinito, come in natura. Sempre di Daniele Arosio, Leo Galleries espone un mappamondo fatto di stuzzicadenti conficcati su quattro lati di un cubo, e alcune tecniche miste su tavola (“Paesaggi” 2010) realizzate con un inedito accostamento di PVC industriale, materiali di coibentazione e materiali naturali: terra, sabbia e stoffe sono avviluppate in una plastica trasparente che crea una superficie traslucida ambigua alla percezione.
Dell’artista Willy Verginer sono invece esposte due sculture di tiglio, di piccolo formato, che sono tipiche della sua produzione perché uniscono figure umane ieratiche e stilizzate a degli elementi-simbolo delle forze naturali e dell'energia che da esse si ricava: in particolare una donna con le braccia ricoperte di foglie ("La peau du vent" 2013) e un bambino che regge davanti a sé il bulbo dorato di una lampadina (“Lichtscheu” 2011).
Nicola Magrin è rappresentato da alcuni acquerelli della serie “Day Lake”, che raffigurano boschi di betulle e paesaggi nordici selvaggi, in cui la figura umana è quasi microscopica, a segnare una presenza non invasiva e capace di convivere con la natura senza produrvi turbamento. Altrettanto incontaminato è l’orizzonte liquido ed evanescente del “Paesaggio Italiano” di Alessandro Spadari, una grande tela del 2012 dipinta con infinite velature di colore verde. Di Marzio Tamer si possono ammirare due paesaggi - un belvedere marino e uno scorcio di campagna - minuziosamente realizzati con la tecnica del dry brush su carta intelata (uno speciale acquerello a punta quasi asciutta). Accanto alle nature morte iper-realiste del giapponese Nishida, e di fronte a una preziosissima terracotta di Nanni Valentini (“I segni della terra” 1979), sono poi esposti una tela di grandi dimensioni e alcuni disegni inediti di Paolo Buzzi, del ciclo "Natura faber", del 2012-13, interamente dedicato alla rappresentazione della vegetazione.
Gli artisti Arosio, Tamer, Magrin, Verginer e Valentini sono presenti anche all’Arengario di Monza fino al 19 maggio all’interno della mostra “Naturales Quaestiones”.
L’allestimento include opere diverse per tecniche e materiali - dipinti, installazioni e sculture – che formano un insieme coerente di riflessioni artistiche sull’ecologia e sulla sensibilità ambientale.
Una delle opere simbolo della mostra è l’“Albero-scala” (2008) di Daniele Arosio, una scultura nata da una semplice scala a pioli che si moltiplica e ramifica, crescendo in altezza e larghezza, in cui il legno della pianta diventa utensile e poi si riappropria della libertà di crescere all’infinito, come in natura. Sempre di Daniele Arosio, Leo Galleries espone un mappamondo fatto di stuzzicadenti conficcati su quattro lati di un cubo, e alcune tecniche miste su tavola (“Paesaggi” 2010) realizzate con un inedito accostamento di PVC industriale, materiali di coibentazione e materiali naturali: terra, sabbia e stoffe sono avviluppate in una plastica trasparente che crea una superficie traslucida ambigua alla percezione.
Dell’artista Willy Verginer sono invece esposte due sculture di tiglio, di piccolo formato, che sono tipiche della sua produzione perché uniscono figure umane ieratiche e stilizzate a degli elementi-simbolo delle forze naturali e dell'energia che da esse si ricava: in particolare una donna con le braccia ricoperte di foglie ("La peau du vent" 2013) e un bambino che regge davanti a sé il bulbo dorato di una lampadina (“Lichtscheu” 2011).
Nicola Magrin è rappresentato da alcuni acquerelli della serie “Day Lake”, che raffigurano boschi di betulle e paesaggi nordici selvaggi, in cui la figura umana è quasi microscopica, a segnare una presenza non invasiva e capace di convivere con la natura senza produrvi turbamento. Altrettanto incontaminato è l’orizzonte liquido ed evanescente del “Paesaggio Italiano” di Alessandro Spadari, una grande tela del 2012 dipinta con infinite velature di colore verde. Di Marzio Tamer si possono ammirare due paesaggi - un belvedere marino e uno scorcio di campagna - minuziosamente realizzati con la tecnica del dry brush su carta intelata (uno speciale acquerello a punta quasi asciutta). Accanto alle nature morte iper-realiste del giapponese Nishida, e di fronte a una preziosissima terracotta di Nanni Valentini (“I segni della terra” 1979), sono poi esposti una tela di grandi dimensioni e alcuni disegni inediti di Paolo Buzzi, del ciclo "Natura faber", del 2012-13, interamente dedicato alla rappresentazione della vegetazione.
Gli artisti Arosio, Tamer, Magrin, Verginer e Valentini sono presenti anche all’Arengario di Monza fino al 19 maggio all’interno della mostra “Naturales Quaestiones”.
27
aprile 2013
Eco-Logica
Dal 27 aprile al 25 maggio 2013
arte contemporanea
Location
LEOGALLERIES
Monza, Via Raffaele De Gradi, 10, (Monza E Brianza)
Monza, Via Raffaele De Gradi, 10, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 14-19
chiuso il 30 aprile e il 1 maggio
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