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Economies
Economia e violenza sono gli elementi che generano la mostra ECONOMIES. Alterazioni Video, Jonah Freeman, Dominic Hislop & Miklos Erhardt, Meschac Gaba, Aibal Lopez, Gianni Motti, Reshi.org, Mika Rottenberg, Rosemberg Sandoval, WochenKlausur
Comunicato stampa
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I molteplici aspetti di economie plurali in rapporto all¹economia globale, designano un territorio mobile e denso di forme di scambio minime e marginali, rapportate alla rappresentazione dei simboli forti, imposti dal ³pensiero unico² delle democrazie occidentali.
Rosemberg Sandoval (Colombia) carica sulle proprie spalle un barbone, lo porta in un museo, lo strofina energicamente su grandi fogli tracciando disegni astratti con il grasso e lo sporco dei suoi vestiti. In quest¹azione, dove l¹homeless è completamente passivo, il confine tra etica e violenza è sottilissimo in un messaggio dirompente e assoluto. Al centro della galleria sono stese le bandiere dei paesi ricchi che l¹artista realizza con gli scatoloni dei senzatetto colombiani.
In un¹altra sala - nel film di Jonah Freeman (Usa) - si erge virtuale il Franklin Abraham building, un supercondominio di 2 milioni di abitanti, ibrido, mostruoso e rococò, dai corridoi interminabili, contenitore di 150 microstorie schiacciate dall¹ambizione immobiliare dell'immaginario Maxwell Blum. Il paesaggio contemporaneo assurdo e soffocante è delineato da gang giovanili, tensioni familiari, prostitute, affari, operai, portieri, architetti e squadroni di soldati all¹ingresso.
La mostra si sviluppa toccando la vacuità di una produzione assurda e autoreferenziale raccontata nell¹inedito video della giovane Mika Rottenberg (Israele), dove tre grasse ed esauste lavoratrici, tagliando le proprie unghie rosse producono ciliegie e, senza avere alcun sogno nella propria vita, pedalano a vuoto sulle loro ciclette.
Con ECONOMIES, la surrealtà si mischia a riflessioni critiche sui trend delle nazioni: Talking about Economies, il lavoro di Dominic Hislop (Scozia) e Miklos Erhardt (Ungheria), è fatto su una secca analisi dei processi contemporanei che si sviluppano sulle disuguaglianze sociali delle nazioni. Le alternative al pensiero commerciale pilotato, scaturiscono da atteggiamenti creativi non meccanicamente funzionali all¹economia, come ad esempio nel lavoro svolto dal gruppo viennese WochenKlausur. In questo caso l¹intervento del collettivo WochenKlausur è diretto alla realizzazione di strutture d¹assistenza e sviluppo come un ambulatorio mobile attrezzato per i senzatetto, in funzione nella città di Vienna, o sette scuole di lingue per i bambini del Kosovo.
Se il simbolo del capitalismo maturo è imploso con la multinazionale del terrore, nuovi percorsi insanguinati, segnati dalle vie del greggio e dei traffici illeciti, si delineano dietro un tragico disegno di rinnovamento economico. Il disperato cammino dei reietti alla ricerca di fortuna, è intercettato da Gianni Motti (Svizzera) che, con azioni concretamente disturbanti, coinvolge extracomunitari e disgraziati a rappresentare la loro stessa deriva. Allo stesso modo Anibal Lopez (Guatemala) è ricorso all¹illegalità per autofinanziare una propria opera ³buona ha detto l¹artista anche per il figlio di colui che è stato rapinato².
Meschac Gaba (Benin) mette in atto processi economici che incarnano singole identità territoriali in un costante confronto tra locale e globale. Con una critica ai modelli culturali eurocentrici, l¹artista crea in progress un museo nomade Museo d¹Arte Contemporanea Africana (MCAA) - con ruoli professionali alterni e con figure interscambiabili. Il gruppo dei giovani italiani Alterazioni Video (Italia) indaga sulla ricostruzione dei fatti accaduti durante il G8, mettendo in atto una raccolta di fondi, per finanziare i processi legali in corso. Renshi.org (Italia), lavora sulle disfunzioni locali italiane in rapporto al mutamento iconografico e urbanistico determinato da tessuti sociali in movimento, come l¹immigrazione della popolazione cinese nella città di Prato.
Rosemberg Sandoval (Colombia) carica sulle proprie spalle un barbone, lo porta in un museo, lo strofina energicamente su grandi fogli tracciando disegni astratti con il grasso e lo sporco dei suoi vestiti. In quest¹azione, dove l¹homeless è completamente passivo, il confine tra etica e violenza è sottilissimo in un messaggio dirompente e assoluto. Al centro della galleria sono stese le bandiere dei paesi ricchi che l¹artista realizza con gli scatoloni dei senzatetto colombiani.
In un¹altra sala - nel film di Jonah Freeman (Usa) - si erge virtuale il Franklin Abraham building, un supercondominio di 2 milioni di abitanti, ibrido, mostruoso e rococò, dai corridoi interminabili, contenitore di 150 microstorie schiacciate dall¹ambizione immobiliare dell'immaginario Maxwell Blum. Il paesaggio contemporaneo assurdo e soffocante è delineato da gang giovanili, tensioni familiari, prostitute, affari, operai, portieri, architetti e squadroni di soldati all¹ingresso.
La mostra si sviluppa toccando la vacuità di una produzione assurda e autoreferenziale raccontata nell¹inedito video della giovane Mika Rottenberg (Israele), dove tre grasse ed esauste lavoratrici, tagliando le proprie unghie rosse producono ciliegie e, senza avere alcun sogno nella propria vita, pedalano a vuoto sulle loro ciclette.
Con ECONOMIES, la surrealtà si mischia a riflessioni critiche sui trend delle nazioni: Talking about Economies, il lavoro di Dominic Hislop (Scozia) e Miklos Erhardt (Ungheria), è fatto su una secca analisi dei processi contemporanei che si sviluppano sulle disuguaglianze sociali delle nazioni. Le alternative al pensiero commerciale pilotato, scaturiscono da atteggiamenti creativi non meccanicamente funzionali all¹economia, come ad esempio nel lavoro svolto dal gruppo viennese WochenKlausur. In questo caso l¹intervento del collettivo WochenKlausur è diretto alla realizzazione di strutture d¹assistenza e sviluppo come un ambulatorio mobile attrezzato per i senzatetto, in funzione nella città di Vienna, o sette scuole di lingue per i bambini del Kosovo.
Se il simbolo del capitalismo maturo è imploso con la multinazionale del terrore, nuovi percorsi insanguinati, segnati dalle vie del greggio e dei traffici illeciti, si delineano dietro un tragico disegno di rinnovamento economico. Il disperato cammino dei reietti alla ricerca di fortuna, è intercettato da Gianni Motti (Svizzera) che, con azioni concretamente disturbanti, coinvolge extracomunitari e disgraziati a rappresentare la loro stessa deriva. Allo stesso modo Anibal Lopez (Guatemala) è ricorso all¹illegalità per autofinanziare una propria opera ³buona ha detto l¹artista anche per il figlio di colui che è stato rapinato².
Meschac Gaba (Benin) mette in atto processi economici che incarnano singole identità territoriali in un costante confronto tra locale e globale. Con una critica ai modelli culturali eurocentrici, l¹artista crea in progress un museo nomade Museo d¹Arte Contemporanea Africana (MCAA) - con ruoli professionali alterni e con figure interscambiabili. Il gruppo dei giovani italiani Alterazioni Video (Italia) indaga sulla ricostruzione dei fatti accaduti durante il G8, mettendo in atto una raccolta di fondi, per finanziare i processi legali in corso. Renshi.org (Italia), lavora sulle disfunzioni locali italiane in rapporto al mutamento iconografico e urbanistico determinato da tessuti sociali in movimento, come l¹immigrazione della popolazione cinese nella città di Prato.
16
novembre 2004
Economies
Dal 16 novembre 2004 al 30 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
ARTANDGALLERY
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Curatore