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Ede Palmieri – L’amore nella pittura del Quattrocento: scene cortesi e immagini simboliche
Tratterà questo aspetto iconografico in cui viene sottolineato il modo di raffigurare l’uomo e la donna, l’amore ed il sentimento, nonché la nascita del ritratto nuziale, cioè l’immagine da mandare all’eventuale futuro coniuge per combinare il matrimonio nel Quattrocento, la dott.ssa Ede Palmieri, della Direzione della celeberrima Pinacoteca di Brera di Milano, nota in tutto il mondo per la collezione di dipinti di Leonardo e Raffaello.
Comunicato stampa
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L’amore nella pittura del Quattrocento: scene cortesi e immagini simboliche è il titolo del prossimo appuntamento al MAT di San Severo della rassegna Eros. L’incanto e l’identità (17 dicembre 2009-14 febbraio 2010), curata da Elena Antonacci, previsto venerdì 5 febbraio 2010, alle ore 19.00.
Tratterà questo aspetto iconografico in cui viene sottolineato il modo di raffigurare l’uomo e la donna, l’amore ed il sentimento, nonché la nascita del ritratto nuziale, cioè l’immagine da mandare all’eventuale futuro coniuge per combinare il matrimonio nel Quattrocento, la dott.ssa Ede Palmieri, della Direzione della celeberrima Pinacoteca di Brera di Milano, nota in tutto il mondo per la collezione di dipinti di Leonardo e Raffaello.
Il Quattrocento è il secolo che vede grandi cambiamenti nella scelta dei soggetti iconografici dei dipinti: è il secolo che traghetta la cultura dal Medio Evo al Rinascimento, da una visione teocentrica a una concezione umanistica dove l’uomo è protagonista. Poco ci è giunto di pittura profana, soprattutto nella prima metà del secolo, e le rare testimonianze sono spesso legate al mondo delle corti, dando origine a un’arte “cortese” nella duplice accezione di “gentile, eroica” e d’altra parte di “aristocratica, elitaria, esclusiva”: è quella che prende il nome di gotico internazionale, facendo riferimento alla larga diffusione tra le corti europee. Ma dalla metà del secolo tutto cambia, i germi petrarcheschi maturano dando luogo a un modo di sentire nuovo dove l’uomo è centro dell’universo.
Cambia moltissimo anche il modo di concepire il rapporto tra uomo e donna: mentre nella prima metà del secolo, l’amore era ancora il sentimento cortese e idealizzato nutrito dallo spirito cavalleresco dei romanzi arturiani, con la diffusione della cultura umanistica si arricchisce di una componente realistica e relazionale più forte, si ambienta in scenari pastorali, si misura con le storie amorose della mitologia. Nasce il ritratto: l’uomo (o la donna) diventa degno di assurgere alla dignità di soggetto pittorico, ma nasce soprattutto il ritratto nuziale, cioè l’immagine da mandare all’eventuale futuro coniuge per combinare il matrimonio. In entrambi i periodi, l’apparato iconografico è arricchito da un’ingente quantità di simboli, messaggi di comunicazione delicata, velata e criptica, sicuramente di immediata percezione e comprensione per i contemporanei, non sempre altrettanto per noi: un campo di studi estremamente affascinante ancora molto da approfondire.
Un viaggio all’interno dei modi di raffigurare l’amore, ulteriore intrigante aspetto del mondo di Eros da approfondire al MAT nel corso della poliedrica rassegna dedicata al dio dell’Amore.
Tratterà questo aspetto iconografico in cui viene sottolineato il modo di raffigurare l’uomo e la donna, l’amore ed il sentimento, nonché la nascita del ritratto nuziale, cioè l’immagine da mandare all’eventuale futuro coniuge per combinare il matrimonio nel Quattrocento, la dott.ssa Ede Palmieri, della Direzione della celeberrima Pinacoteca di Brera di Milano, nota in tutto il mondo per la collezione di dipinti di Leonardo e Raffaello.
Il Quattrocento è il secolo che vede grandi cambiamenti nella scelta dei soggetti iconografici dei dipinti: è il secolo che traghetta la cultura dal Medio Evo al Rinascimento, da una visione teocentrica a una concezione umanistica dove l’uomo è protagonista. Poco ci è giunto di pittura profana, soprattutto nella prima metà del secolo, e le rare testimonianze sono spesso legate al mondo delle corti, dando origine a un’arte “cortese” nella duplice accezione di “gentile, eroica” e d’altra parte di “aristocratica, elitaria, esclusiva”: è quella che prende il nome di gotico internazionale, facendo riferimento alla larga diffusione tra le corti europee. Ma dalla metà del secolo tutto cambia, i germi petrarcheschi maturano dando luogo a un modo di sentire nuovo dove l’uomo è centro dell’universo.
Cambia moltissimo anche il modo di concepire il rapporto tra uomo e donna: mentre nella prima metà del secolo, l’amore era ancora il sentimento cortese e idealizzato nutrito dallo spirito cavalleresco dei romanzi arturiani, con la diffusione della cultura umanistica si arricchisce di una componente realistica e relazionale più forte, si ambienta in scenari pastorali, si misura con le storie amorose della mitologia. Nasce il ritratto: l’uomo (o la donna) diventa degno di assurgere alla dignità di soggetto pittorico, ma nasce soprattutto il ritratto nuziale, cioè l’immagine da mandare all’eventuale futuro coniuge per combinare il matrimonio. In entrambi i periodi, l’apparato iconografico è arricchito da un’ingente quantità di simboli, messaggi di comunicazione delicata, velata e criptica, sicuramente di immediata percezione e comprensione per i contemporanei, non sempre altrettanto per noi: un campo di studi estremamente affascinante ancora molto da approfondire.
Un viaggio all’interno dei modi di raffigurare l’amore, ulteriore intrigante aspetto del mondo di Eros da approfondire al MAT nel corso della poliedrica rassegna dedicata al dio dell’Amore.
05
febbraio 2010
Ede Palmieri – L’amore nella pittura del Quattrocento: scene cortesi e immagini simboliche
05 febbraio 2010
incontro - conferenza
Location
MAT – MUSEO DELL’ALTO TAVOLIERE
San Severo, Piazza San Francesco d'Assisi, 48, (Foggia)
San Severo, Piazza San Francesco d'Assisi, 48, (Foggia)
Vernissage
5 Febbraio 2010, ore 19
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