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Edith Schloss – 1919-2019 Beauty is truth, truth beauty
La mostra Edith Schloss 1919-2019. Beauty is truth, truth beauty, che si inaugura giovedì 11 luglio 2019 nella sala espositiva del Cimitero Acattolico di Roma, celebra i cento anni dalla nascita dell’artista americana Edith Schloss.
Comunicato stampa
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La mostra Edith Schloss 1919-2019. Beauty is truth, truth beauty, che si inaugura giovedì 11 luglio 2019 nella sala espositiva del Cimitero Acattolico di Roma, celebra i cento anni dalla nascita dell’artista americana Edith Schloss.
Nata a Offenbach in Germania il 20 luglio 1919, nella seconda metà degli anni Trenta la giovane Edith si trasferì prima in Gran Bretagna e poi nel 1941 a New York, dove conobbe l’artista e fotografo svizzero Rudy Burckhardt e alcuni dei più significativi esponenti della ‘scuola di New York’ (fra cui Willem e Elaine de Kooning, Philip Guston, Joseph Cornell, Fairfield Porter), vivendone il clima dall’interno pur conservando la sua personalità artistica e la sua indipendenza di pensiero. Negli anni Cinquanta Edith Schloss iniziò a scrivere recensioni per la rivista Art News diretta da Thomas B. Hess; trasferitasi a Roma nel 1962, continuò ad esporre a New York e in Italia, collaborando per un quindicennio con il quotidiano International Herald Tribune come corrispondente da Roma, e quindi scrivendo articoli per Wanted in Rome per oltre 25 anni. A Roma, Edith Schloss divenne parte della comunità artistica locale e allo stesso tempo di quella di ‘expats’ americani, fra cui Cy Twombly, Paul Klerr, Peter Rockwell, e il compositore Alvin Curran, con cui divise il cammino e collaborò per oltre vent’anni. Edith Schloss spirò il 20 dicembre 2011, subito dopo aver terminato di preparare una mostra alla Casa delle Letterature in cui la sua pittura vivace e il suo segno incisivo erano tornati ad animare partiture musicali manoscritte di Alvin Curran.
Edith Schloss oggi abita non lontano dai suoi amati Keats e Shelley (a loro era dedicata una sua personale tenuta nel 2006 presso la Keats-Shelley House di Piazza di Spagna) in uno dei viali del Cimitero Acattolico, che ha voluto aprire la sua sala espositiva a opere dell’artista provenienti dalle collezioni dei suoi tanti amici romani. Il titolo scelto per la mostra è un verso, caro all’artista, della Ode on a Grecian Urn di Keats.
La fotografia di Edith Schloss usata nell’invito è stata scattata da Dino Ignani all’inaugurazione della personale dell’artista tenuta alla Galleria Giulia nel dicembre 2009: il viso dell’artista è mosso, come sempre in movimento è stata Edith Schloss durante tutta la sua lunga vita, e questa vivacità di temperamento, artistica e intellettuale, si ritrova nelle opere in mostra.
Nata a Offenbach in Germania il 20 luglio 1919, nella seconda metà degli anni Trenta la giovane Edith si trasferì prima in Gran Bretagna e poi nel 1941 a New York, dove conobbe l’artista e fotografo svizzero Rudy Burckhardt e alcuni dei più significativi esponenti della ‘scuola di New York’ (fra cui Willem e Elaine de Kooning, Philip Guston, Joseph Cornell, Fairfield Porter), vivendone il clima dall’interno pur conservando la sua personalità artistica e la sua indipendenza di pensiero. Negli anni Cinquanta Edith Schloss iniziò a scrivere recensioni per la rivista Art News diretta da Thomas B. Hess; trasferitasi a Roma nel 1962, continuò ad esporre a New York e in Italia, collaborando per un quindicennio con il quotidiano International Herald Tribune come corrispondente da Roma, e quindi scrivendo articoli per Wanted in Rome per oltre 25 anni. A Roma, Edith Schloss divenne parte della comunità artistica locale e allo stesso tempo di quella di ‘expats’ americani, fra cui Cy Twombly, Paul Klerr, Peter Rockwell, e il compositore Alvin Curran, con cui divise il cammino e collaborò per oltre vent’anni. Edith Schloss spirò il 20 dicembre 2011, subito dopo aver terminato di preparare una mostra alla Casa delle Letterature in cui la sua pittura vivace e il suo segno incisivo erano tornati ad animare partiture musicali manoscritte di Alvin Curran.
Edith Schloss oggi abita non lontano dai suoi amati Keats e Shelley (a loro era dedicata una sua personale tenuta nel 2006 presso la Keats-Shelley House di Piazza di Spagna) in uno dei viali del Cimitero Acattolico, che ha voluto aprire la sua sala espositiva a opere dell’artista provenienti dalle collezioni dei suoi tanti amici romani. Il titolo scelto per la mostra è un verso, caro all’artista, della Ode on a Grecian Urn di Keats.
La fotografia di Edith Schloss usata nell’invito è stata scattata da Dino Ignani all’inaugurazione della personale dell’artista tenuta alla Galleria Giulia nel dicembre 2009: il viso dell’artista è mosso, come sempre in movimento è stata Edith Schloss durante tutta la sua lunga vita, e questa vivacità di temperamento, artistica e intellettuale, si ritrova nelle opere in mostra.
11
luglio 2019
Edith Schloss – 1919-2019 Beauty is truth, truth beauty
Dall'undici luglio all'undici agosto 2019
arte moderna e contemporanea
Location
CIMITERO ACATTOLICO DI ROMA
Roma, via Caio Cestio, 6, (Roma)
Roma, via Caio Cestio, 6, (Roma)
Orario di apertura
lunedì-sabato, ore 9.00-16.30, domenica e festivi ore 9.00-12.30
Vernissage
11 Luglio 2019, ore 18.00-20.00
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