La mostra “Two Summers” presenta opere eseguite a Pietrasanta nelle estati 2006 e 2007.I colori solari e il segno intuitivo degli oli e acquerelli di Edith Schloss, di un espressionismo semi-astratto, parlano nella lingua d’oggi dei miti pagani del Mediterraneo.Edith Schloss si è formata nell’ambiente dell’Action Painting di New York, e ha partecipato nel 1961 allamostra “The Art of Assemblage” al Museum of Modern Art.Trasferitasi in Italia, ha stretto amicizia con Cy Twombly, Giulio Turcato e altri artisti americani e italiani.Vive a Roma e in Versilia.Ha tenuto una cinquantina di mostre personali di dipinti su tela e su carta e di ‘box assemblages’ negli StatiUniti, Germania, Gran Bretagna, e in Italia.Ha collaborato al quotidiano “International Herald Tribune”, e a riviste quali “Art in America” e “Art News”,con articoli e recensioni sull’arte classica e contemporanea, e sull’attualità (il caso Braibanti, la morte di Pasolini,il disastro di Seveso). Oggi scrive articoli e realizza copertine per il periodico “Wanted in Rome”.È curatrice di mostre d’arte contemporanea per la Keats-Shelley House di Roma.Attualmente lavora a un ‘memoir’ su New York, i cui titoli provvisori sono “Art and the City” e “The LoftGeneration”.Sul Caffè Novecento“Alvin si ricorda di Amelia Rosselli in quello che era ancora un rozzo bar romano, e che oggi è il CaffèNovecento.Tante mattine, passando, la vedeva col muso lungo che cogitava fra i suoi giornali, libri, paginebianche. Poi c’era la piccola bionda Francesca, sempre con la sua macchina fotografica in mano, che circolava inquesti stessi vicoli.Con le sue sedie viennesi, le lampade liberty, il divano, e soprattutto i suoi deliziosi profumi di torte,il Caffè Novecento mi ricorda altri caffè simili, con gente d’aspetto fine e intelligente, vestita con fantasia, a Ruedes Roziers a Parigi, e nella Bleibtreustrasse a Berlino.Penso che ad Amelia e Francesca sarebbero piaciuti i miei quadri appesi qua. Per non parlare dei dolci!”E.S., febbraio 2008