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Edoardo Alfieri (1913-1998), scultore del Novecento. Una donazione per Genova
Le cinque mostre si offrono al visitatore come una sorta di “percorso alfieriano” reso possibile grazie alla donazione delle opere dello scultore ad alcune istituzioni genovesi da parte delle sue due allieve ed eredi universali Stefania e Silvana Maisano.
Comunicato stampa
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Edoardo Alfieri (1913-1998), scultore del Novecento. Una donazione per Genova
15 novembre 2008 – 15 febbraio 2009
Galleria d’Arte Moderna di Genova, Museo dell’Accademia Ligustica,
Musei di Strada Nuova – Palazzo Rosso, Palazzo Doria Spinola-Sala degli Arazzi,
Atrio del Consiglio regionale della Liguria
Vengono inaugurate e presentate sabato 15 novembre alle ore 12.00 presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale le mostre dedicate a Edoardo Alfieri (1913-1998), scultore del Novecento. Una donazione per Genova. Mostre che hanno come sedi la Galleria d’Arte Moderna di Genova, il Museo dell’Accademia Ligustica, Palazzo Rosso, la Sala degli Arazzi di Palazzo Doria Spinola e l’ Atrio del Consiglio Regionale della Liguria.
Le cinque mostre – frutto della collaborazione tra l’ Assessorato alla Cultura della Provincia di Genova , l’Assessorato alla Cultura e il Consiglio della Regione Liguria, l’ Assessorato alla Cultura, Innovazione e Ricerca del Comune di Genova e Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, l’Accademia Ligustica di Belle Arti – si offrono al visitatore come una sorta di “percorso alfieriano” reso possibile grazie alla donazione delle opere dello scultore ad alcune istituzioni genovesi da parte delle sue due allieve ed eredi universali Stefania e Silvana Maisano.
Il 23 marzo 1998 moriva a Sanremo Edoardo Alfieri, personalità di spicco del mondo artistico ligure, appassionata e pugnace figura di scultore che, a soli 16 anni, aveva già esordito con successo ad una mostra genovese.
Allievo prima di Guido Galletti a Genova, poi di Francesco Messina a Brera nel 1934, aveva nel frattempo potuto incontrare il grande artista napoletano Vincenzo Gemito e confrontarsi direttamente con la sua lunga e intensa esperienza artistica. Vicino ai temi del futurismo, con l’adesione a “Sintesi” - gruppo attivo in Liguria attorno alle figure di Fillia e di Tullio d’Albisola - negli anni Trenta, sensibile agli aspetti di sperimentazione formale e tecnica, Alfieri assecondava un interesse, mai sopito nel corso di tutta la sua carriera, per gli aspetti tecnici, che lo sollecitava a ricercare modalità di perfezione artigianale per le sue opere.
Oggi, grazie alla generosa donazione di 25 sculture – più un bronzo che verrà concesso in comodato al Consiglio della Regione Liguria - e di 86 disegni che le scultrici Stefania e Silvana Maisano, già allieve di Alfieri - dal 1948 si dedicò all’insegnamento al liceo e poi all’Accademia Ligustica di Belle Arti con lo stesso entusiasmo e con lo stesso rigore con il quale si faceva rapire dagli aspetti creativi della scultura – hanno voluto fare ad alcune istituzioni pubbliche genovesi, la Città di Genova, grata per l’attenzione ricevuta, ricorda e celebra il grande scultore con un percorso espositivo “alfieriano” che si snoda tra la Galleria d’Arte Moderna – che ben festeggerà con l’evento i suoi 80 anni di apertura in Villa Serra Saluzzo –, il Museo dell’Accademia Ligustica, Palazzo Doria Spinola, la Galleria di Palazzo Rosso e il Consiglio Regionale della Liguria. Donazione riunita in un ricco catalogo curato da Matteo Fochessati e Maria Flora Giubilei e pubblicato da Maschietto Editore di Firenze: la figura di Alfieri sarà proposta al pubblico attraverso una serie di saggi scientifici con nuovi approfondimenti firmati da Maria Flora Giubilei, Giulio Sommariva, Matteo Fochessati e Piero Boccardo; arricchiranno la pubblicazione i ricordi delle due allieve predilette, le sorelle Maisano, e una serie di immagini d’epoca inedite conservate nell’Archivio Alfieri Maisano.
Anche per la storia dell’Accademia Ligustica, la mostra sullo scultore Alfieri segna un momento importante: in questo 2008 celebra i trent’anni dalla legalizzazione dei corsi. Il ritorno in Accademia di Alfieri, Accademico di merito e poi docente di scultura, consente alla prestigiosa istituzione cittadina di riannodare le fila di una relazione - talvolta burrascosa anche per il temperamento di Alfieri, spesso insofferente delle “pastoie” accademiche - iniziata oltre sessant’anni or sono, e, contemporaneamente, consente all’artista di riprendere, proprio in questa ricorrenza “didattica”, un dialogo con i giovani allievi della scuola, ma anche con i visitatori del museo, ai quali trasmettere ancora la sua insopprimibile passione per la scultura e per il disegno.
Le mostre si costituiranno anche come l’occasione per dare conto, attraverso una carrellata cronologica della sua produzione artistica, del mai esaurito interesse di Alfieri per l’arte antica - da quella greca ed etrusca, ai modi trecenteschi di Giovanni Pisano, da Michelangelo a Pontormo – alla ricerca di un’essenza espressiva restituita in forme sintetiche e potenti; l’occasione, al contempo, per ribadire il suo aggiornamento e la sua volontà di sperimentazione, la sua attenzione costante al mondo della contemporaneità, aprendo quindi a Picasso, soprattutto quello di Guernica, con alcune opere neocubiste, ad Arturo Martini per frenare tentazioni naturalistiche, a Henry Moore per accogliere trasformazioni anatomiche. Sempre, tuttavia, con quel piglio autonomo e svincolato, sul fronte della vena creativa, che connota le sculture di Alfieri, impegnato direttamente nella realizzazione delle opere con rare consapevolezze tecniche.
Le sculture - che entreranno soprattutto nelle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e del Museo della Ligustica - coprono l’arco centrale dei trent’anni di attività di Alfieri, tra il 1939 e il 1969 e documentano vari generi – dalla ritrattistica, con il bronzo dedicato a Bianca Rapuzzi o la testina della Bimba malinconica, al tema del nudo con il Torso di donna (Emilia), dalle figure allegoriche ai soggetti religiosi, animali, celebrativi – giungendo fino al momento dell’astrazione degli anni Sessanta con gessi, bronzi, legni e terracotte.
La grafica andrà ad arricchire il cospicuo fondo antico e moderno conservato nel Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso e documenta in modo articolato la partecipazione di Edoardo Alfieri ai concorsi nazionali per la realizzazione di monumenti pubblici genovesi – dai rilievi del Palazzo del Provincia alle colonne del Palazzo del Genio Civile, alle sculture per il Cimitero di Staglieno, al Monumento a Mameli per i giardini di Piazza Corvetto – e il suo coinvolgimento nella decorazione dei transatlantici Giulio Cesare, Leonardo da Vinci e Michelangelo, attraverso la collaborazione con l’architetto Pulitzer.
15 novembre 2008 – 15 febbraio 2009
Galleria d’Arte Moderna di Genova, Museo dell’Accademia Ligustica,
Musei di Strada Nuova – Palazzo Rosso, Palazzo Doria Spinola-Sala degli Arazzi,
Atrio del Consiglio regionale della Liguria
Vengono inaugurate e presentate sabato 15 novembre alle ore 12.00 presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale le mostre dedicate a Edoardo Alfieri (1913-1998), scultore del Novecento. Una donazione per Genova. Mostre che hanno come sedi la Galleria d’Arte Moderna di Genova, il Museo dell’Accademia Ligustica, Palazzo Rosso, la Sala degli Arazzi di Palazzo Doria Spinola e l’ Atrio del Consiglio Regionale della Liguria.
Le cinque mostre – frutto della collaborazione tra l’ Assessorato alla Cultura della Provincia di Genova , l’Assessorato alla Cultura e il Consiglio della Regione Liguria, l’ Assessorato alla Cultura, Innovazione e Ricerca del Comune di Genova e Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, l’Accademia Ligustica di Belle Arti – si offrono al visitatore come una sorta di “percorso alfieriano” reso possibile grazie alla donazione delle opere dello scultore ad alcune istituzioni genovesi da parte delle sue due allieve ed eredi universali Stefania e Silvana Maisano.
Il 23 marzo 1998 moriva a Sanremo Edoardo Alfieri, personalità di spicco del mondo artistico ligure, appassionata e pugnace figura di scultore che, a soli 16 anni, aveva già esordito con successo ad una mostra genovese.
Allievo prima di Guido Galletti a Genova, poi di Francesco Messina a Brera nel 1934, aveva nel frattempo potuto incontrare il grande artista napoletano Vincenzo Gemito e confrontarsi direttamente con la sua lunga e intensa esperienza artistica. Vicino ai temi del futurismo, con l’adesione a “Sintesi” - gruppo attivo in Liguria attorno alle figure di Fillia e di Tullio d’Albisola - negli anni Trenta, sensibile agli aspetti di sperimentazione formale e tecnica, Alfieri assecondava un interesse, mai sopito nel corso di tutta la sua carriera, per gli aspetti tecnici, che lo sollecitava a ricercare modalità di perfezione artigianale per le sue opere.
Oggi, grazie alla generosa donazione di 25 sculture – più un bronzo che verrà concesso in comodato al Consiglio della Regione Liguria - e di 86 disegni che le scultrici Stefania e Silvana Maisano, già allieve di Alfieri - dal 1948 si dedicò all’insegnamento al liceo e poi all’Accademia Ligustica di Belle Arti con lo stesso entusiasmo e con lo stesso rigore con il quale si faceva rapire dagli aspetti creativi della scultura – hanno voluto fare ad alcune istituzioni pubbliche genovesi, la Città di Genova, grata per l’attenzione ricevuta, ricorda e celebra il grande scultore con un percorso espositivo “alfieriano” che si snoda tra la Galleria d’Arte Moderna – che ben festeggerà con l’evento i suoi 80 anni di apertura in Villa Serra Saluzzo –, il Museo dell’Accademia Ligustica, Palazzo Doria Spinola, la Galleria di Palazzo Rosso e il Consiglio Regionale della Liguria. Donazione riunita in un ricco catalogo curato da Matteo Fochessati e Maria Flora Giubilei e pubblicato da Maschietto Editore di Firenze: la figura di Alfieri sarà proposta al pubblico attraverso una serie di saggi scientifici con nuovi approfondimenti firmati da Maria Flora Giubilei, Giulio Sommariva, Matteo Fochessati e Piero Boccardo; arricchiranno la pubblicazione i ricordi delle due allieve predilette, le sorelle Maisano, e una serie di immagini d’epoca inedite conservate nell’Archivio Alfieri Maisano.
Anche per la storia dell’Accademia Ligustica, la mostra sullo scultore Alfieri segna un momento importante: in questo 2008 celebra i trent’anni dalla legalizzazione dei corsi. Il ritorno in Accademia di Alfieri, Accademico di merito e poi docente di scultura, consente alla prestigiosa istituzione cittadina di riannodare le fila di una relazione - talvolta burrascosa anche per il temperamento di Alfieri, spesso insofferente delle “pastoie” accademiche - iniziata oltre sessant’anni or sono, e, contemporaneamente, consente all’artista di riprendere, proprio in questa ricorrenza “didattica”, un dialogo con i giovani allievi della scuola, ma anche con i visitatori del museo, ai quali trasmettere ancora la sua insopprimibile passione per la scultura e per il disegno.
Le mostre si costituiranno anche come l’occasione per dare conto, attraverso una carrellata cronologica della sua produzione artistica, del mai esaurito interesse di Alfieri per l’arte antica - da quella greca ed etrusca, ai modi trecenteschi di Giovanni Pisano, da Michelangelo a Pontormo – alla ricerca di un’essenza espressiva restituita in forme sintetiche e potenti; l’occasione, al contempo, per ribadire il suo aggiornamento e la sua volontà di sperimentazione, la sua attenzione costante al mondo della contemporaneità, aprendo quindi a Picasso, soprattutto quello di Guernica, con alcune opere neocubiste, ad Arturo Martini per frenare tentazioni naturalistiche, a Henry Moore per accogliere trasformazioni anatomiche. Sempre, tuttavia, con quel piglio autonomo e svincolato, sul fronte della vena creativa, che connota le sculture di Alfieri, impegnato direttamente nella realizzazione delle opere con rare consapevolezze tecniche.
Le sculture - che entreranno soprattutto nelle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e del Museo della Ligustica - coprono l’arco centrale dei trent’anni di attività di Alfieri, tra il 1939 e il 1969 e documentano vari generi – dalla ritrattistica, con il bronzo dedicato a Bianca Rapuzzi o la testina della Bimba malinconica, al tema del nudo con il Torso di donna (Emilia), dalle figure allegoriche ai soggetti religiosi, animali, celebrativi – giungendo fino al momento dell’astrazione degli anni Sessanta con gessi, bronzi, legni e terracotte.
La grafica andrà ad arricchire il cospicuo fondo antico e moderno conservato nel Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso e documenta in modo articolato la partecipazione di Edoardo Alfieri ai concorsi nazionali per la realizzazione di monumenti pubblici genovesi – dai rilievi del Palazzo del Provincia alle colonne del Palazzo del Genio Civile, alle sculture per il Cimitero di Staglieno, al Monumento a Mameli per i giardini di Piazza Corvetto – e il suo coinvolgimento nella decorazione dei transatlantici Giulio Cesare, Leonardo da Vinci e Michelangelo, attraverso la collaborazione con l’architetto Pulitzer.
15
novembre 2008
Edoardo Alfieri (1913-1998), scultore del Novecento. Una donazione per Genova
Dal 15 novembre 2008 al 15 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO DORIA SPINOLA – PREFETTURA
Genova, Largo Eros Lanfranco, 1, (Genova)
Genova, Largo Eros Lanfranco, 1, (Genova)
Biglietti
Le mostre in Galleria d’Arte Moderna, a Palazzo Rosso e al Museo dell’Accademia Ligustica potranno essere visitate acquistando un biglietto unico di Euro 8. Con il biglietto di una singola sede espositiva si ha comunque diritto ad un biglietto ridotto nelle altre due sedi espositive. Le mostre presso la Sala degli Arazzi di Palazzo Doria Spinola e presso il Consiglio Regionale della Liguria sono ad ingresso gratuito.
Vernissage
15 Novembre 2008, ore 12 presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale
Autore
Curatore