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Edoardo Hahn – Somewhere Out Of The World
un appuntamento interamente dedicato alla fotografia
Comunicato stampa
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Dopo Play, videorassegna di autori italiani presentata nella serata unica del 12 novembre, in concomitanza con l’evento di Artissima, Fiera d’Arte Contemporanea Internazionale, il Machè riprende la sua consueta programmazione espositiva sull’arte emergente con un appuntamento interamente dedicato alla fotografia. Martedì, 22 novembre alle ore 19.00 inaugura negli spazi di via della Consolata, a Torino, Somewhere Out Of The World, una mostra personale di Edoardo Hahn, torinese d’origine ma milanese d’adozione, a cura di Gabriella Serusi.
L’artista presenta per l’occasione undici immagini fotografiche di medie o piccole dimensioni (stampe lambda su leger o alluminio), frutto di una riflessione disincantata sul paesaggio urbano contemporaneo e sull’assetto attuale delle metropoli globali. Edoardo Hahn ha fotografato negli ultimi anni di viaggi professionali particolari architettonici, elementi di arredo urbano, aree a grande densità abitativa, parchi di divertimento, archeologie industriali, sale aeroportuali, parcheggi, grattacieli e quant’altro definisce lo scheletro operativo e funzionale delle grandi città del pianeta. La sua ricerca si concentra in modo particolare sul nuovo modello di paesaggio artificiale ormai inscritto in una mappa segnata da luoghi di consumo, ghetti urbani, centri uffici, vie di comunicazione, nuove strutture alberghiere, centri servizi, spazi sempre troppo vuoti o troppo pieni, eretti come voragini negli interstizi delle città. Sono questi infatti i luoghi della nuova socialità e dell’appartenenza territoriale, spazi privi di storia e di memoria, fortemente colonizzati dalla comunicazione, rigidamente posti sotto l’osservazione e il controllo del sistema economico. Hahn realizza un prontuario di immagini ad alta fedeltà che lucidamente focalizza l’aspetto anonimo e coercitivo, il carattere spettacolare e intrattenitivo, il tratto omologato e riproducibile di ogni metropoli. Più che parlare di non-luoghi, secondo l’accezione che l’antropologo Marc Augè ne diede all’inizio degli anni novanta del secolo scorso, dovremmo parlare di luoghi-non, spazi attraversabili per brevi periodi di tempo, in cui il grado di umanizzazione è inversamente proporzionale alla capacità attrarre individui. Lo sguardo dell’artista si ferma sui dettagli; con distacco non di rado ironico mette a fuoco immagini frontali fredde che sottilmente insinuano nello spettatore un sentimento di disagio e di solitudine. Gradualmente, l’immagine perde i suoi attributi realistici per farsi metaforica o addirittura allegorica, individuando nel groviglio di segni e segnali su cui le città tardo capitalistiche si erigono, un sistema linguistico iper-complesso e pericoloso che mira alla cancellazione o alla virtualizzazione dell’individuo.
Edoardo Hahn è nato a Torino nel 1962. Vive e lavora a Milano. Dal 2001 continua la sua ricerca fotografica sui concetti di spazio, territorio e città.
L’artista presenta per l’occasione undici immagini fotografiche di medie o piccole dimensioni (stampe lambda su leger o alluminio), frutto di una riflessione disincantata sul paesaggio urbano contemporaneo e sull’assetto attuale delle metropoli globali. Edoardo Hahn ha fotografato negli ultimi anni di viaggi professionali particolari architettonici, elementi di arredo urbano, aree a grande densità abitativa, parchi di divertimento, archeologie industriali, sale aeroportuali, parcheggi, grattacieli e quant’altro definisce lo scheletro operativo e funzionale delle grandi città del pianeta. La sua ricerca si concentra in modo particolare sul nuovo modello di paesaggio artificiale ormai inscritto in una mappa segnata da luoghi di consumo, ghetti urbani, centri uffici, vie di comunicazione, nuove strutture alberghiere, centri servizi, spazi sempre troppo vuoti o troppo pieni, eretti come voragini negli interstizi delle città. Sono questi infatti i luoghi della nuova socialità e dell’appartenenza territoriale, spazi privi di storia e di memoria, fortemente colonizzati dalla comunicazione, rigidamente posti sotto l’osservazione e il controllo del sistema economico. Hahn realizza un prontuario di immagini ad alta fedeltà che lucidamente focalizza l’aspetto anonimo e coercitivo, il carattere spettacolare e intrattenitivo, il tratto omologato e riproducibile di ogni metropoli. Più che parlare di non-luoghi, secondo l’accezione che l’antropologo Marc Augè ne diede all’inizio degli anni novanta del secolo scorso, dovremmo parlare di luoghi-non, spazi attraversabili per brevi periodi di tempo, in cui il grado di umanizzazione è inversamente proporzionale alla capacità attrarre individui. Lo sguardo dell’artista si ferma sui dettagli; con distacco non di rado ironico mette a fuoco immagini frontali fredde che sottilmente insinuano nello spettatore un sentimento di disagio e di solitudine. Gradualmente, l’immagine perde i suoi attributi realistici per farsi metaforica o addirittura allegorica, individuando nel groviglio di segni e segnali su cui le città tardo capitalistiche si erigono, un sistema linguistico iper-complesso e pericoloso che mira alla cancellazione o alla virtualizzazione dell’individuo.
Edoardo Hahn è nato a Torino nel 1962. Vive e lavora a Milano. Dal 2001 continua la sua ricerca fotografica sui concetti di spazio, territorio e città.
22
novembre 2005
Edoardo Hahn – Somewhere Out Of The World
Dal 22 novembre al 10 dicembre 2005
fotografia
Location
MACHE’
Torino, Via Della Consolata, 9/G, (Torino)
Torino, Via Della Consolata, 9/G, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 18-02
Vernissage
22 Novembre 2005, ore 19
Autore
Curatore