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Eduard Winklhofer – Echo
Il Forum Austriaco di Cultura Roma ospiterà nei suoi spazi di Valle Giulia una mostra – installazione dell’artista austriaco Eduard Winklhofer, a cura di Aldo Iori, con il contributo della galleria romana Giacomo Guidi Arte Contemporanea. La mostra presenta lavori inediti, appositamente progettati e realizzati in situ per questa occasione
Comunicato stampa
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Il Forum Austriaco di Cultura Roma ospiterà nei suoi spazi di Valle Giulia una mostra - installazione dell’artista austriaco Eduard Winklhofer, a cura di Aldo Iori, con il contributo della galleria romana Giacomo Guidi Arte Contemporanea. La mostra presenta lavori inediti, appositamente progettati e realizzati in situ per questa occasione.
Eduard Winklhofer anche in questa nuova presenza espositiva romana, presenta particolare attenzione al rapporto tra la materia e la forma che si attua nel costruire l’immagine; l'artista, con rigore metodologico, pone ancora una volta la questione dello spazio dell’opera e del rapporto che si instaura tra essa e l’osservatore. Questa attitudine, dovuta sia alla lettura di testi di letterati e filosofici sia all’assidua frequentazione dell’arte italiana, del passato e contemporanea, unita all’introspezione delle proprie radici culturali mitteleuropee, inducono l’artista a mettere costantemente a fuoco problematiche centrali nell’arte nel passaggio tra il XX e il XXI secolo.
Il titolo ECHO richiama il nome della ninfa del mito antico e diviene oggetto di una riflessione sulla condizione culturale odierna. Il libro, luogo della parola scritta e della trasmissione del pensiero, è assunto quale elemento per una scultura di tradizione classica volta 'a togliere' e a scavare. Nuove stratigrafie tridimensionali si vengono a determinare come 'geografie della mente'. Già nei volumi degli ultimi anni, costituiti da disegni finemente lavorati con la grafite e sovrapposti gli uni agli altri, si costituivano particolari planimetrie, visioni aeree di spazi visionari e desolati dal forte impatto emotivo. Anche nei lavori recenti la componente figurativa è determinata dalle componenti del lavoro e senza volontà narrative ma piuttosto con la volontà affermativa di una condizione rigorosamente etica ed evocativa. In questo caso determinante è la presenza di un elementop caratteristico del suo lavoro, il drappo giallo, codice che indica uno stato di pericolo o di diversità. Ancora una volta il segno energetico e sapiente rifugge i tremori e le incertezze in una continua attenzione al particolare e all’apparente indefinito, spalancando visioni tra micro e macrocosmo. Negli anni la cenere e la grafite come il gesso e la carta, oggi dei libri, o la presenza di una sega circolare accesa sono elementi sintattici che definiscono il luogo ove ritrovare la memoria culturale di un presente consapevole di una sua profondità, anche storica, e una non è più rinviabile riflessione estetica sul fare arte.
Biografia
Eduard Winklhofer nasce a Voitsberg (Austria) nel 1961 e nel 1980 si trasferisce a Perugia dove compie gli studi artistici, presso l'Accademia di Belle Arti ‘Pietro Vannucci’, diplomandosi nel 1984 in pittura con l'artista Nuvolo; in Italia entra in contatto con la stimolante realtà artistica di quegli anni e allaccia amicizie con numerosi artisti internazionali. Le sue prime esperienze espositive vengono effettuate durante gli anni di studio dopo i quali inizia a esporre con regolarità e le sue opere acquistano maggiore autonomia linguistica rispetto le generazioni artistiche italiana e austriaca che lo precedono. Il lavoro si definisce attraverso un sempre particolare e attento uso dei materiali, non più usati nella loro accezione 'poverista', ma per la loro forma, per il loro colore e le loro proprietà; essi divengono fortemente evocativi e partecipativi alla definizione dell'immagine e mediante una rigida costanza metodica attuata nella costruzione dell'opera e in questo risulta evidente il rapporto che si sottende tra l'idea e il fare. Presente in personali (Düsseldorf, Mosca, Berlino, La Spezia) e in importanti collettive internazionali (Milano, Roma, Spoleto, Colonia, Mosca), nel 2004 ha presentato il proprio lavoro in una personale alla galleria La Nuova Pesa di Roma e nel 2005 nella sinagoga di Ostia nella collettiva Arte e memoria 2 e al Museo dell’Accademia di Firenze, vincendo il Premio David di Michelangelo. Più recentemente nel 2010 è stato presente con una personale presso la galleria Maria Grazia Del Prete di Roma, scelto poi tra gli artisti emergenti nella successiva mostra al Mattatoio in occasione della seconda Roma Contemporary Art Fair, e l'anno seguente sempre in Italia, a Milano, ha realizzato un’installazione presso il Forum Austriaco di Cultura e ha tenuto un’importante personale presso Vontobel per l’arte contemporanea (catalogo Mazzotta editore). Negli ultimi anni coniuga il proprio lavoro anche con la ricerca teatrale d’avanguardia. Vive e lavora a Düsseldorf in Germania.
Eduard Winklhofer anche in questa nuova presenza espositiva romana, presenta particolare attenzione al rapporto tra la materia e la forma che si attua nel costruire l’immagine; l'artista, con rigore metodologico, pone ancora una volta la questione dello spazio dell’opera e del rapporto che si instaura tra essa e l’osservatore. Questa attitudine, dovuta sia alla lettura di testi di letterati e filosofici sia all’assidua frequentazione dell’arte italiana, del passato e contemporanea, unita all’introspezione delle proprie radici culturali mitteleuropee, inducono l’artista a mettere costantemente a fuoco problematiche centrali nell’arte nel passaggio tra il XX e il XXI secolo.
Il titolo ECHO richiama il nome della ninfa del mito antico e diviene oggetto di una riflessione sulla condizione culturale odierna. Il libro, luogo della parola scritta e della trasmissione del pensiero, è assunto quale elemento per una scultura di tradizione classica volta 'a togliere' e a scavare. Nuove stratigrafie tridimensionali si vengono a determinare come 'geografie della mente'. Già nei volumi degli ultimi anni, costituiti da disegni finemente lavorati con la grafite e sovrapposti gli uni agli altri, si costituivano particolari planimetrie, visioni aeree di spazi visionari e desolati dal forte impatto emotivo. Anche nei lavori recenti la componente figurativa è determinata dalle componenti del lavoro e senza volontà narrative ma piuttosto con la volontà affermativa di una condizione rigorosamente etica ed evocativa. In questo caso determinante è la presenza di un elementop caratteristico del suo lavoro, il drappo giallo, codice che indica uno stato di pericolo o di diversità. Ancora una volta il segno energetico e sapiente rifugge i tremori e le incertezze in una continua attenzione al particolare e all’apparente indefinito, spalancando visioni tra micro e macrocosmo. Negli anni la cenere e la grafite come il gesso e la carta, oggi dei libri, o la presenza di una sega circolare accesa sono elementi sintattici che definiscono il luogo ove ritrovare la memoria culturale di un presente consapevole di una sua profondità, anche storica, e una non è più rinviabile riflessione estetica sul fare arte.
Biografia
Eduard Winklhofer nasce a Voitsberg (Austria) nel 1961 e nel 1980 si trasferisce a Perugia dove compie gli studi artistici, presso l'Accademia di Belle Arti ‘Pietro Vannucci’, diplomandosi nel 1984 in pittura con l'artista Nuvolo; in Italia entra in contatto con la stimolante realtà artistica di quegli anni e allaccia amicizie con numerosi artisti internazionali. Le sue prime esperienze espositive vengono effettuate durante gli anni di studio dopo i quali inizia a esporre con regolarità e le sue opere acquistano maggiore autonomia linguistica rispetto le generazioni artistiche italiana e austriaca che lo precedono. Il lavoro si definisce attraverso un sempre particolare e attento uso dei materiali, non più usati nella loro accezione 'poverista', ma per la loro forma, per il loro colore e le loro proprietà; essi divengono fortemente evocativi e partecipativi alla definizione dell'immagine e mediante una rigida costanza metodica attuata nella costruzione dell'opera e in questo risulta evidente il rapporto che si sottende tra l'idea e il fare. Presente in personali (Düsseldorf, Mosca, Berlino, La Spezia) e in importanti collettive internazionali (Milano, Roma, Spoleto, Colonia, Mosca), nel 2004 ha presentato il proprio lavoro in una personale alla galleria La Nuova Pesa di Roma e nel 2005 nella sinagoga di Ostia nella collettiva Arte e memoria 2 e al Museo dell’Accademia di Firenze, vincendo il Premio David di Michelangelo. Più recentemente nel 2010 è stato presente con una personale presso la galleria Maria Grazia Del Prete di Roma, scelto poi tra gli artisti emergenti nella successiva mostra al Mattatoio in occasione della seconda Roma Contemporary Art Fair, e l'anno seguente sempre in Italia, a Milano, ha realizzato un’installazione presso il Forum Austriaco di Cultura e ha tenuto un’importante personale presso Vontobel per l’arte contemporanea (catalogo Mazzotta editore). Negli ultimi anni coniuga il proprio lavoro anche con la ricerca teatrale d’avanguardia. Vive e lavora a Düsseldorf in Germania.
15
maggio 2012
Eduard Winklhofer – Echo
Dal 15 maggio al 07 settembre 2012
arte contemporanea
Location
FORUM AUSTRIACO DI CULTURA
Roma, Viale Bruno Buozzi, 113, (Roma)
Roma, Viale Bruno Buozzi, 113, (Roma)
Vernissage
15 Maggio 2012, ore 17.00
Autore
Curatore