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Effetti collaterali: controindicazioni d’Arte
La programmazione dell’evento prevede un percorso espositivo sensoriale tra video, installazioni, performance e altre forme espressive
Comunicato stampa
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L’esposizione ha come tema la capacità globalizzante dell’arte e privilegia l’azione performativa , forma espressiva che più di altre è in grado di unire i diversi linguaggi e di passare in maniera forte e diretta dall’artista allo spettatore.
Globalizzante non in termini sintetici di semplificazione e omologazione, ma come unione di ricchezza di segnali, di catalizzatore di linguaggi diversi, di espressione multiculturale.
La ricerca degli artisti di “EFFETTI COLLATERALI - Controindicazioni d’Arte” è quella di accedere e far emergere quei segnali che la routine esistenziale nasconde o non permette di decifrare, nella omologazione operata dal bombardamento dei media: attraverso performance e media diversi, l’opera diviene occasione di attivazione di una logica intuitiva e globalizzante, che mette in relazione elementi minimi in modo inusuale e per questo liberatorio.
Gli artisti, che nella performance mettono in gioco il proprio corpo, la propria persona, il proprio sentire, mutuato dalle sensazioni che arrivano dallo spettatore, proprio attraverso l’uso del corpo sono in grado di omogeneizzare e plasmare tutte le diverse componenti artistiche.
Nella perfomance l’artista strumentalizza il proprio corpo trasformandolo in canale di ricezione e trasmissione di stimoli. Strumento diretto e vivo, emozionante e allo stesso tempo fragile e imprevedibile. Il linguaggio passa attraverso il corpo e contamina lo spazio e lo spettatore, coinvolgendolo in questa contaminazione.
Quindi uso del corpo come strumento di percezione e poi decodificazione e trasmissione di linguaggi “universali” , perché percettibili non a livello razionale o esclusivamente sensoriale, ma in una dimensione cognitiva diversa e trasversale.
Valentina Meli
Globalizzante non in termini sintetici di semplificazione e omologazione, ma come unione di ricchezza di segnali, di catalizzatore di linguaggi diversi, di espressione multiculturale.
La ricerca degli artisti di “EFFETTI COLLATERALI - Controindicazioni d’Arte” è quella di accedere e far emergere quei segnali che la routine esistenziale nasconde o non permette di decifrare, nella omologazione operata dal bombardamento dei media: attraverso performance e media diversi, l’opera diviene occasione di attivazione di una logica intuitiva e globalizzante, che mette in relazione elementi minimi in modo inusuale e per questo liberatorio.
Gli artisti, che nella performance mettono in gioco il proprio corpo, la propria persona, il proprio sentire, mutuato dalle sensazioni che arrivano dallo spettatore, proprio attraverso l’uso del corpo sono in grado di omogeneizzare e plasmare tutte le diverse componenti artistiche.
Nella perfomance l’artista strumentalizza il proprio corpo trasformandolo in canale di ricezione e trasmissione di stimoli. Strumento diretto e vivo, emozionante e allo stesso tempo fragile e imprevedibile. Il linguaggio passa attraverso il corpo e contamina lo spazio e lo spettatore, coinvolgendolo in questa contaminazione.
Quindi uso del corpo come strumento di percezione e poi decodificazione e trasmissione di linguaggi “universali” , perché percettibili non a livello razionale o esclusivamente sensoriale, ma in una dimensione cognitiva diversa e trasversale.
Valentina Meli
05
giugno 2007
Effetti collaterali: controindicazioni d’Arte
Dal 05 al 20 giugno 2007
arte contemporanea
Location
LIBRERIA MONDADORI
Venezia, San Marco, 1345, (Venezia)
Venezia, San Marco, 1345, (Venezia)
Orario di apertura
9.30 – 22.00 – tutti I giorni inclusa domenica
Vernissage
5 Giugno 2007, ore 19
Autore