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Egitto Pompei
A partire dal 20 aprile agli Scavi di Pompei arriva la seconda tappa del grande progetto espositivo “Egitto Pompei”, inaugurato il 5 marzo scorso al Museo Egizio. Si riaprono in questa occasione gli spazi recentemente restaurati della Palestra Grande per accogliere, esaltate dallo scenografico allestimento di Francesco Venezia, sette monumentali statue raffiguranti Sekhmet, la divinità egizia dalla testa leonina, e la magnifica statua seduta del faraone Thutmosi I, tutte appartenenti ad uno dei periodi di massimo splendore della storia dell’antico Egitto: la XVIII dinastia (XVI-XIV sec. a.C.)
Comunicato stampa
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A partire dal 20 aprile agli Scavi di Pompei arriva la seconda tappa del grande progetto
espositivo “Egitto Pompei”, inaugurato il 5 marzo scorso al Museo Egizio.
Si riaprono in questa occasione gli spazi recentemente restaurati della Palestra Grande per
accogliere, esaltate dallo scenografico allestimento di Francesco Venezia, sette monumentali
statue raffiguranti Sekhmet, la divinità egizia dalla testa leonina, e la magnifica statua seduta
del faraone Thutmosi I, tutte appartenenti ad uno dei periodi di massimo splendore della storia
dell’antico Egitto: la XVIII dinastia (XVI-XIV sec. a.C.).
Gli eccezionali prestiti, provenienti dalla collezione permanente del Museo Egizio, suggellano e
ribadiscono l’unità di intenti e di collaborazione tra il Museo torinese, la Soprintendenza Pompei e il
Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per una mostra che vuole raccontare - in tre diverse sedi -
culti e mode originati nella terra del Nilo e diffusi a Pompei, inserendoli in un’ampia riflessione sulle
interrelazioni tra le civiltà del mondo antico che si affacciavano sul Mediterraneo.
Le imponenti sculture in granito, oltre a rappresentare il potere faraonico al tempo della XVIII dinastia,
sono una testimonianza straordinaria del mondo della mitologia egizia. Sekhmet, come altre divinità
femminili, ha una natura ambivalente, contraddistinta da forze contrapposte. Figlia del sole, propaga
sulla terra calore, distruzione e malattie, ma allo stesso tempo, se placata con rituali e preghiere, è in
grado di garantire la pace e la prosperità.
La mostra continua con un’emozionante video installazione originale di Studio Azzurro che evoca
gli scambi culturali, religiosi ed economici intercorsi tra Pompei e l’Egitto dalla fine del II sec. a.C.
Il percorso espositivo si arricchisce inoltre di un “itinerario egizio”: dal Tempio di Iside, tra i
maggiori e meglio conservati edifici pompeiani - oggetto per l’occasione di un intervento di
riallestimento con postazioni multimediali di realtà immersiva - alle numerose domus decorate con
motivi egittizzanti, come quella di Loreio Tiburtino tornata di recente a risplendere e quella dei
Pigmei riaperta in occasione della mostra.
Il 28 giugno, al Museo Archeologico di Napoli, la terza tappa del progetto con l’inaugurazione di
una nuova sezione del percorso di visita delle collezioni permanenti con reperti archeologici, affreschi
e capolavori di artigianato ispirati alla cultura egizia.
espositivo “Egitto Pompei”, inaugurato il 5 marzo scorso al Museo Egizio.
Si riaprono in questa occasione gli spazi recentemente restaurati della Palestra Grande per
accogliere, esaltate dallo scenografico allestimento di Francesco Venezia, sette monumentali
statue raffiguranti Sekhmet, la divinità egizia dalla testa leonina, e la magnifica statua seduta
del faraone Thutmosi I, tutte appartenenti ad uno dei periodi di massimo splendore della storia
dell’antico Egitto: la XVIII dinastia (XVI-XIV sec. a.C.).
Gli eccezionali prestiti, provenienti dalla collezione permanente del Museo Egizio, suggellano e
ribadiscono l’unità di intenti e di collaborazione tra il Museo torinese, la Soprintendenza Pompei e il
Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per una mostra che vuole raccontare - in tre diverse sedi -
culti e mode originati nella terra del Nilo e diffusi a Pompei, inserendoli in un’ampia riflessione sulle
interrelazioni tra le civiltà del mondo antico che si affacciavano sul Mediterraneo.
Le imponenti sculture in granito, oltre a rappresentare il potere faraonico al tempo della XVIII dinastia,
sono una testimonianza straordinaria del mondo della mitologia egizia. Sekhmet, come altre divinità
femminili, ha una natura ambivalente, contraddistinta da forze contrapposte. Figlia del sole, propaga
sulla terra calore, distruzione e malattie, ma allo stesso tempo, se placata con rituali e preghiere, è in
grado di garantire la pace e la prosperità.
La mostra continua con un’emozionante video installazione originale di Studio Azzurro che evoca
gli scambi culturali, religiosi ed economici intercorsi tra Pompei e l’Egitto dalla fine del II sec. a.C.
Il percorso espositivo si arricchisce inoltre di un “itinerario egizio”: dal Tempio di Iside, tra i
maggiori e meglio conservati edifici pompeiani - oggetto per l’occasione di un intervento di
riallestimento con postazioni multimediali di realtà immersiva - alle numerose domus decorate con
motivi egittizzanti, come quella di Loreio Tiburtino tornata di recente a risplendere e quella dei
Pigmei riaperta in occasione della mostra.
Il 28 giugno, al Museo Archeologico di Napoli, la terza tappa del progetto con l’inaugurazione di
una nuova sezione del percorso di visita delle collezioni permanenti con reperti archeologici, affreschi
e capolavori di artigianato ispirati alla cultura egizia.
20
aprile 2016
Egitto Pompei
Dal 20 aprile al 02 novembre 2016
archeologia
Location
PARCO ARCHEOLOGICO DI POMPEI
Pompei, Piazza Anfiteatro, (Napoli)
Pompei, Piazza Anfiteatro, (Napoli)
Biglietti
intero 13 euro — ridotto 7.50 euro
Orario di apertura
dal 20 aprile al 31 ottobre dalle 9.00 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.00)
1-2 novembre dalle 8.30 alle 17.00 (ultimo ingresso alle 15.30) chiuso 1 maggio
Sito web
www.mostraegittopompei.it
Ufficio stampa
ELECTA NAPOLI
Curatore
Simon Connor