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El Duende
Duende è il nome di una figura mitologica del folcrore popolare raffigurato come un umanoide di piccole dimensioni, un po’ come uno gnomo. Col tempo il Duende è stato identificato come lo spirito di evocazione, la risposta fisica ed emotiva suscitata dall’arte.
Comunicato stampa
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Duende è il nome di una figura mitologica del folcrore popolare raffigurato come un umanoide di piccole dimensioni, un po’ come uno gnomo. Col tempo il Duende è stato identificato come lo spirito di evocazione, la risposta fisica ed emotiva suscitata dall’arte.
Avere il Duende equivale a quel brivido che ti fa sorridere o piangere di fronte a una performance artistica particolarmente espressiva. Il termine è spesso usato nella musica folk in particolare modo nel Flamenco, durante le performance più intense.
Federico Garcia Lorca è stato uno dei primi a sviluppare l’estetica del Duende. Secondo la sua visione possono essere isolati quattro aspetti fondamentali del duende: irrazionalità, terrosità, una maggiore consapevolezza della morte, e un pizzico di diabolico. Il duende è un spirito di terra che aiuta l'artista vede i limiti dell'intelligenza, che porta l'artista faccia a faccia con la morte, e che aiuta a creare e comunicare indimenticabile, agghiacciante arte.
La sua visione è in contrapposizione alla grazia, il fascino classico, al virtuosismo lirico. il duende per Lorca è passione, conflitto interiore che coglie non solo l’artista ma anche il pubblico fruitore, creando una condizione per cui tale arte può essere compresa con poco sforzo cosciente.
Con il duende si spalanca l’occhio della mente e tutto viene percepito con una forza estrema.
Il duende è un potere misterioso che risiede nel lato oscuro delle cose e delle emozioni, è qualcosa percepibile da tutti ma difficile da spiegare. Come disse sant’Agostino per definire il tempo: «Se non mi si chiede che cos’è, lo so. Se me lo si chiede, non lo so»Non esistono mappe o esercizi spirituali da compiere per trovarlo, si sa solo che scorre nelle nostre vene come il sangue, che rifugge spiegazioni logiche e regole di stile. Esso brucia e si infiamma dando vita a esperienze artistiche intense e memorabili.
Come un fuoco distrugge e porta a qualcosa di nuovo quindi, che ci sorprende anche nella sua banalità, è quel “non so” che ci ha affascinato.
Con questa mostra cercheremo di esplorare il Duende o di evocarlo attraverso le opere degli artisti internazionali presenti. abbandoneremo gli stili classici, le immagini già viste a favore di qualcosa di più evocativo che provenga dal vissuto dell’artista ma che sia in grado di toccare l’eperienza personale di ognuno di noi.
Esploreremo territori sconosciuti o forse solo ignorati, guidati da quella energia indefinibile che ci fa venire la pelle d’oca oppure che ci disturba durante la visione di un’opera d’arte.
Alla fine di questo percorso forse ancora non sapremo dare una spiegazione esaustiva di ciò che il Duende è, di sicuro non saremo in grado di descriverlo a parole ma di sicuro lo avremo vissuto dentro di noi.
Avere il Duende equivale a quel brivido che ti fa sorridere o piangere di fronte a una performance artistica particolarmente espressiva. Il termine è spesso usato nella musica folk in particolare modo nel Flamenco, durante le performance più intense.
Federico Garcia Lorca è stato uno dei primi a sviluppare l’estetica del Duende. Secondo la sua visione possono essere isolati quattro aspetti fondamentali del duende: irrazionalità, terrosità, una maggiore consapevolezza della morte, e un pizzico di diabolico. Il duende è un spirito di terra che aiuta l'artista vede i limiti dell'intelligenza, che porta l'artista faccia a faccia con la morte, e che aiuta a creare e comunicare indimenticabile, agghiacciante arte.
La sua visione è in contrapposizione alla grazia, il fascino classico, al virtuosismo lirico. il duende per Lorca è passione, conflitto interiore che coglie non solo l’artista ma anche il pubblico fruitore, creando una condizione per cui tale arte può essere compresa con poco sforzo cosciente.
Con il duende si spalanca l’occhio della mente e tutto viene percepito con una forza estrema.
Il duende è un potere misterioso che risiede nel lato oscuro delle cose e delle emozioni, è qualcosa percepibile da tutti ma difficile da spiegare. Come disse sant’Agostino per definire il tempo: «Se non mi si chiede che cos’è, lo so. Se me lo si chiede, non lo so»Non esistono mappe o esercizi spirituali da compiere per trovarlo, si sa solo che scorre nelle nostre vene come il sangue, che rifugge spiegazioni logiche e regole di stile. Esso brucia e si infiamma dando vita a esperienze artistiche intense e memorabili.
Come un fuoco distrugge e porta a qualcosa di nuovo quindi, che ci sorprende anche nella sua banalità, è quel “non so” che ci ha affascinato.
Con questa mostra cercheremo di esplorare il Duende o di evocarlo attraverso le opere degli artisti internazionali presenti. abbandoneremo gli stili classici, le immagini già viste a favore di qualcosa di più evocativo che provenga dal vissuto dell’artista ma che sia in grado di toccare l’eperienza personale di ognuno di noi.
Esploreremo territori sconosciuti o forse solo ignorati, guidati da quella energia indefinibile che ci fa venire la pelle d’oca oppure che ci disturba durante la visione di un’opera d’arte.
Alla fine di questo percorso forse ancora non sapremo dare una spiegazione esaustiva di ciò che il Duende è, di sicuro non saremo in grado di descriverlo a parole ma di sicuro lo avremo vissuto dentro di noi.
29
settembre 2018
El Duende
Dal 29 settembre al 13 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
OTTOVOLARTE
Firenze, Via Santa Reparata, 8/a, (Firenze)
Firenze, Via Santa Reparata, 8/a, (Firenze)
Orario di apertura
9,30-12 e 14,30-19
sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
29 Settembre 2018, h 18
Autore
Curatore