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El Greco in Italia. Metamorfosi di un Genio
La più importante retrospettiva mai realizzata prima nel nostro Paese dedicata a El Greco cercherà di fare chiarezza sul periodo italiano del genio del ‘500, artista maledetto che ha ispirato artisti del calibro di Picasso e Manet
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugurerà quest’autunno l’attesa mostra “El Greco in Italia. Metamorfosi di un Genio”, la più
importante retrospettiva mai realizzata prima in Italia dedicata a Doménikos Theotokópoulos,
soprannominato El Greco, che svelerà al pubblico, attraverso opere e spunti scientifici inediti,
l’affascinante avventura umana e artistica che il maestro del ‘500 ha vissuto proprio nel nostro
Paese, attraverso incontri, scoperte e passioni che hanno plasmato il suo modo di dipingere al
punto tale da trasformarlo nel genio visionario che ispirò artisti del calibro di Picasso e Cézanne.
A coronamento delle iniziative che hanno da poco celebrato il quarto centenario della morte de El
Greco (Toledo, 1614) in Grecia e in Spagna, rispettivamente suo Paese di nascita e di adozione,
arriva finalmente anche in Italia, il Paese della sua formazione, un evento tributo al grande artista
cretese organizzato da Kornice, di Andrea Brunello, con la collaborazione di Art for Public e
Fondazione Cassamarca, che aprirà il 24 ottobre 2015 a Casa dei Carraresi, il Centro Convegni ed
Esposizioni della Fondazione, a Treviso, dove, fino al 10 aprile 2016, si potranno ammirare i
capolavori del Greco imperniati proprio sul decennio 1567-1576, il periodo che l’artista trascorse in
Italia.
Il Curatore della mostra, il Prof. Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, grazie a mezzo secolo di
studi su El Greco, coadiuvato da un Comitato Scientifico internazionale composto da studiosi di
prestigiose realtà accademiche, tra cui la Prof.ssa Serena Baccaglini, aiuterà a ricostruire il
periodo più buio della storia vissuta dall’artista, quello trascorso in Italia, coinvolgendo il pubblico in
uno stimolante dibattito che tocca diversi ambiti di indagine: dal credo religioso dell’artista al suo
orientamento politico, dai suoi rapporti familiari alla sua cultura umanistica, dalle sue preferenze
artistiche sino alle tracce, anche inedite, delle sue attività tra Venezia, Roma, e l’Italia centrale.
Tra gli highlight due quadri per la prima volta in mostra in Italia: la “Santa Maddalena Penitente”,
del Museo di Belle Arti di Budapest, uno dei massimi capolavori dipinti da El Greco che ritrae
Venezia sullo sfondo, e la “Sacra Famiglia”, attualmente di collezione privata, opera di
provenienza regale dalla storia che assomiglia a un romanzo.
E’ una vita molto avventurosa quella che ci verrà raccontata attraverso il percorso espositivo: El
Greco, infatti, nato a Creta nel 1541 quando l’isola era ancora un territorio della Repubblica di
Venezia, a 26 anni, dopo aver dato prove singolari legate al linguaggio della tradizionale icona
bizantina, si trasferisce a Venezia, allora ricca metropoli in pieno fermento artistico, in cerca di
fortuna. Lì entra in contatto con le botteghe di Tiziano in primis, Tintoretto, Bassano e ne rimane
talmente folgorato da cambiare il suo modo di dipingere, trasformandolo da iconografo ortodosso
in un artista innovativo e rivoluzionario.
Il legame con la cultura veneta è, infatti, ben evidente nella citata “Maddalena”, opera che risente
della profonda influenza che Tiziano esercitò sull'artista, quadro protagonista del film del 2007, “El
Greco”, diretto dal regista greco Yannis Smaragdis con le musiche di Vangelis (famoso
compositore di colonne sonore, tra le quali Blade Runner e Momenti di Gloria) attorno al quale si
snodano le avventure dell’artista.
Casa dei Carraresi – Treviso | 24 ottobre 2015 – 10 aprile 2016 | www.elgrecotreviso.it
Andrea Brunello, deus ex machina dell’organizzazione della mostra, che ha fortemente voluto
portare in Italia, anch’egli affascinato quanto mai dalla personalità originale e carismatica
dell’artista che lottò fino alla fine per rendere libera la sua arte, racconta: “Posso svelare che
stiamo dialogando con la casa di produzione per portare per la prima volta nel nostro Paese, il film
“El Greco”. Sarà molto emozionante per i visitatori avere l’opportunità di ammirare dal vero alcune
delle opere, tra cui “la Maddalena”, un capolavoro assoluto, dopo averne conosciuto da vicino
l'avvincente storia che si cela nelle avventure umane di questo artista, come solo l’arte
cinematografica e la preziosa guida del Prof. Puppi a commento di alcuni spezzoni del
film potranno raccontare”.
La mostra racconterà quindi del periodo “romano” del Greco, quando, nel 1570, grazie alla
raccomandazione del miniatore croato Giulio Clovio, lavora al cospetto del “gran cardinale”
Alessandro Farnese che, forse proprio a causa della personalità forte e orgogliosa dell’artista, che
ebbe da ridire persino davanti al “Giudizio Universale” di Michelangelo, lo licenzia nel 1572. Inviso
ai circoli della Roma che conta, s’inoltrerà in un percorso problematico che lo porterà a Parma,
dove si appassiona al Parmigianino e al Correggio, e forse in Umbria, sino a un breve ritorno a
Venezia.
Nel 1576 El Greco si trasferisce a Toledo, nell’illusione di farne la base per un passaggio a Madrid
al servizio di Filippo II come paladino pittorico della Crociata vagheggiata dalla Santa Lega. Di fatto
rifiutato dal Sovrano, si insedierà definitivamente a Toledo ove creerà le sue opere più
impressionanti (alcune delle quali saranno esposte nel percorso conclusivo della mostra) e,
talmente moderne, con le caratteristiche figure allungate e prive di volume, da allontanarlo
dall’approvazione della Controriforma e, con l’avvento del barocco, farlo cadere nell’oblio. La sua
“riscoperta” avviene prepotentemente solo nell’800 e sarà proprio un altro degli highlight della
mostra, la "Sacra Famiglia”, a rappresentare il punto di svolta per la sua consacrazione. Nel
1838, infatti, il quadro fa parte delle 9 opere di El Greco appartenenti al re di Francia Luigi Filippo
d’Orleans che vengono prestate al Louvre per una mostra. Le opere impressionano talmente
critica e artisti da sancire l’inizio del mito che circonda oggi il pittore, tanto che la Sacra Famiglia
verrà in seguito battuta all’asta da Christie’s per una cifra da capogiro.
Esponenti del Romanticismo, tra cui Baudelaire e Delacroix, e delle avanguardie cubiste e
impressioniste, come Picasso, Manet e Cézanne riscoprirono quindi El Greco, diventandone
appassionati studiosi e traendo ispirazione dalle sue stravaganze: i colori acidi, quasi psichedelici,
il movimento ascensionale delle sue figure, l’impressionante rappresentazione psicologica dei suoi
ritratti, gli sprazzi di luce rubati alle tenebre, sono solo alcune delle caratteristiche di un genio
creativo che incantò molti artisti famosi, fino a rendere El Greco uno degli artisti più imitati del
mondo.
“El Greco in Italia” guiderà lo spettatore lungo i percorsi labirintici di un viaggio emozionante
finalizzato a portare nella realtà della storia uno dei periodi più tormentati del genio, che la
leggenda vorrà stravagante e maledetto, artista carismatico e provocatore, che si sarebbe vestito
sempre di nero, creando i suoi capolavori nel buio di spazi dalle imposte chiuse, perché non fosse
turbata dalla luce del giorno la sua “luce interiore”, oppure accompagnato dalla musica barocca ad
alto volume alla quale si sarebbe abbandonato per rilassarsi dal lavoro sulle tele. Aneddoti,
curiosità sull’artista e il backstage della preparazione della mostra si possono seguire sulla pagina
Facebook Mostre-Treviso e i profili Twitter e Instagram.
importante retrospettiva mai realizzata prima in Italia dedicata a Doménikos Theotokópoulos,
soprannominato El Greco, che svelerà al pubblico, attraverso opere e spunti scientifici inediti,
l’affascinante avventura umana e artistica che il maestro del ‘500 ha vissuto proprio nel nostro
Paese, attraverso incontri, scoperte e passioni che hanno plasmato il suo modo di dipingere al
punto tale da trasformarlo nel genio visionario che ispirò artisti del calibro di Picasso e Cézanne.
A coronamento delle iniziative che hanno da poco celebrato il quarto centenario della morte de El
Greco (Toledo, 1614) in Grecia e in Spagna, rispettivamente suo Paese di nascita e di adozione,
arriva finalmente anche in Italia, il Paese della sua formazione, un evento tributo al grande artista
cretese organizzato da Kornice, di Andrea Brunello, con la collaborazione di Art for Public e
Fondazione Cassamarca, che aprirà il 24 ottobre 2015 a Casa dei Carraresi, il Centro Convegni ed
Esposizioni della Fondazione, a Treviso, dove, fino al 10 aprile 2016, si potranno ammirare i
capolavori del Greco imperniati proprio sul decennio 1567-1576, il periodo che l’artista trascorse in
Italia.
Il Curatore della mostra, il Prof. Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, grazie a mezzo secolo di
studi su El Greco, coadiuvato da un Comitato Scientifico internazionale composto da studiosi di
prestigiose realtà accademiche, tra cui la Prof.ssa Serena Baccaglini, aiuterà a ricostruire il
periodo più buio della storia vissuta dall’artista, quello trascorso in Italia, coinvolgendo il pubblico in
uno stimolante dibattito che tocca diversi ambiti di indagine: dal credo religioso dell’artista al suo
orientamento politico, dai suoi rapporti familiari alla sua cultura umanistica, dalle sue preferenze
artistiche sino alle tracce, anche inedite, delle sue attività tra Venezia, Roma, e l’Italia centrale.
Tra gli highlight due quadri per la prima volta in mostra in Italia: la “Santa Maddalena Penitente”,
del Museo di Belle Arti di Budapest, uno dei massimi capolavori dipinti da El Greco che ritrae
Venezia sullo sfondo, e la “Sacra Famiglia”, attualmente di collezione privata, opera di
provenienza regale dalla storia che assomiglia a un romanzo.
E’ una vita molto avventurosa quella che ci verrà raccontata attraverso il percorso espositivo: El
Greco, infatti, nato a Creta nel 1541 quando l’isola era ancora un territorio della Repubblica di
Venezia, a 26 anni, dopo aver dato prove singolari legate al linguaggio della tradizionale icona
bizantina, si trasferisce a Venezia, allora ricca metropoli in pieno fermento artistico, in cerca di
fortuna. Lì entra in contatto con le botteghe di Tiziano in primis, Tintoretto, Bassano e ne rimane
talmente folgorato da cambiare il suo modo di dipingere, trasformandolo da iconografo ortodosso
in un artista innovativo e rivoluzionario.
Il legame con la cultura veneta è, infatti, ben evidente nella citata “Maddalena”, opera che risente
della profonda influenza che Tiziano esercitò sull'artista, quadro protagonista del film del 2007, “El
Greco”, diretto dal regista greco Yannis Smaragdis con le musiche di Vangelis (famoso
compositore di colonne sonore, tra le quali Blade Runner e Momenti di Gloria) attorno al quale si
snodano le avventure dell’artista.
Casa dei Carraresi – Treviso | 24 ottobre 2015 – 10 aprile 2016 | www.elgrecotreviso.it
Andrea Brunello, deus ex machina dell’organizzazione della mostra, che ha fortemente voluto
portare in Italia, anch’egli affascinato quanto mai dalla personalità originale e carismatica
dell’artista che lottò fino alla fine per rendere libera la sua arte, racconta: “Posso svelare che
stiamo dialogando con la casa di produzione per portare per la prima volta nel nostro Paese, il film
“El Greco”. Sarà molto emozionante per i visitatori avere l’opportunità di ammirare dal vero alcune
delle opere, tra cui “la Maddalena”, un capolavoro assoluto, dopo averne conosciuto da vicino
l'avvincente storia che si cela nelle avventure umane di questo artista, come solo l’arte
cinematografica e la preziosa guida del Prof. Puppi a commento di alcuni spezzoni del
film potranno raccontare”.
La mostra racconterà quindi del periodo “romano” del Greco, quando, nel 1570, grazie alla
raccomandazione del miniatore croato Giulio Clovio, lavora al cospetto del “gran cardinale”
Alessandro Farnese che, forse proprio a causa della personalità forte e orgogliosa dell’artista, che
ebbe da ridire persino davanti al “Giudizio Universale” di Michelangelo, lo licenzia nel 1572. Inviso
ai circoli della Roma che conta, s’inoltrerà in un percorso problematico che lo porterà a Parma,
dove si appassiona al Parmigianino e al Correggio, e forse in Umbria, sino a un breve ritorno a
Venezia.
Nel 1576 El Greco si trasferisce a Toledo, nell’illusione di farne la base per un passaggio a Madrid
al servizio di Filippo II come paladino pittorico della Crociata vagheggiata dalla Santa Lega. Di fatto
rifiutato dal Sovrano, si insedierà definitivamente a Toledo ove creerà le sue opere più
impressionanti (alcune delle quali saranno esposte nel percorso conclusivo della mostra) e,
talmente moderne, con le caratteristiche figure allungate e prive di volume, da allontanarlo
dall’approvazione della Controriforma e, con l’avvento del barocco, farlo cadere nell’oblio. La sua
“riscoperta” avviene prepotentemente solo nell’800 e sarà proprio un altro degli highlight della
mostra, la "Sacra Famiglia”, a rappresentare il punto di svolta per la sua consacrazione. Nel
1838, infatti, il quadro fa parte delle 9 opere di El Greco appartenenti al re di Francia Luigi Filippo
d’Orleans che vengono prestate al Louvre per una mostra. Le opere impressionano talmente
critica e artisti da sancire l’inizio del mito che circonda oggi il pittore, tanto che la Sacra Famiglia
verrà in seguito battuta all’asta da Christie’s per una cifra da capogiro.
Esponenti del Romanticismo, tra cui Baudelaire e Delacroix, e delle avanguardie cubiste e
impressioniste, come Picasso, Manet e Cézanne riscoprirono quindi El Greco, diventandone
appassionati studiosi e traendo ispirazione dalle sue stravaganze: i colori acidi, quasi psichedelici,
il movimento ascensionale delle sue figure, l’impressionante rappresentazione psicologica dei suoi
ritratti, gli sprazzi di luce rubati alle tenebre, sono solo alcune delle caratteristiche di un genio
creativo che incantò molti artisti famosi, fino a rendere El Greco uno degli artisti più imitati del
mondo.
“El Greco in Italia” guiderà lo spettatore lungo i percorsi labirintici di un viaggio emozionante
finalizzato a portare nella realtà della storia uno dei periodi più tormentati del genio, che la
leggenda vorrà stravagante e maledetto, artista carismatico e provocatore, che si sarebbe vestito
sempre di nero, creando i suoi capolavori nel buio di spazi dalle imposte chiuse, perché non fosse
turbata dalla luce del giorno la sua “luce interiore”, oppure accompagnato dalla musica barocca ad
alto volume alla quale si sarebbe abbandonato per rilassarsi dal lavoro sulle tele. Aneddoti,
curiosità sull’artista e il backstage della preparazione della mostra si possono seguire sulla pagina
Facebook Mostre-Treviso e i profili Twitter e Instagram.
23
ottobre 2015
El Greco in Italia. Metamorfosi di un Genio
Dal 23 ottobre 2015 al primo maggio 2016
arte antica
Location
CA’ DEI CARRARESI
Treviso, Via Palestro, 33, (Treviso)
Treviso, Via Palestro, 33, (Treviso)
Vernissage
23 Ottobre 2015, su invito
Sito web
www.elgrecotreviso.it
Autore
Curatore