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Elaltrobar: Angela De Zotti / Domenico Poggi
Doppia personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SI INAUGURA A PIAZZA NAVOVA, 2 VENERDÌ 2 2 GIUGNO 2012 NEL BRAS CAFÈ DALLE
ORE 17.00 L’ESPOSIZIONE PERSONALE A DUE D EGLI ARTISTI
ANGELA DE ZOTTI
DOMENICO POGGI
ELALTROBAR prese forma nei primi mesi del 2004 con un programma dagli intenti vasti ed estendibili e il
suo nome porta in sé l’essenza stessa dell’intera iniziativa.
La volontà è quella di costituire una ricca rassegna espositiva da tenersi in locali pubblici, contaminandosi a un
ruolo straordinario: fungere da nuovi contenitori dell’opera d’Arte, assolvendo al duplice compito di quotidiana
accoglienza della clientela e a luoghi espositivi non convenzionali.
Verranno presentate numerose mostre in diversi spazi romani. I Bar e i Caffè, luoghi comunemente frequentati,
sono stati scelti come primo esempio rappresentativo, proprio perché in essi, in qualsiasi momento della
giornata, possono rincontrarsi un numero altissimo di frequentatori e habitué.
Da questo si articola la volontà di condurre alla portata di ogni individuo, come evento collettivo, l’opera d’Arte
collocandola in luoghi ad essa poco usuali, liberandone la godibilità che generalmente viene attuata nei Musei
e nelle Gallerie.
Ogni singola mostra avrà una durata di una o due settimane e, nello stesso momento, in nuovi luoghi della
Città, sarà possibile visitare altre esposizioni con testimonianze artistiche appositamente realizzate per
l’occasione. Si prevede una poliedrica programmazione, con cadenza regolare, che coprirà l’intero territorio
della Capitale oltrepassando successivamente i confini metropolitani, con l’intenzione di raggiungere nuovi
ambiti dell’intero territorio nazionale.
L’intenzione è quella di allargare a macchia d’olio l’iniziativa anche ai luoghi di lavoro in genere.
La tradizione che vede l’impegno degli stessi artisti verso le problematiche e gli aspetti più semplici riferiti alle
attività lavorative è storicamente attestata.
Un importante punto di riferimento è quello che ha orientato, nel primo dopoguerra, l’interesse dei pittori (in
particolare legati al movimento realista, non solo italiano ma anche straniero) a lavorare a contatto con le
masse, per avvicinarsi ai problemi quotidiani della vita reale. Una partecipazione che portava a raggiungere i lavoratori nei luoghi dove svolgevano le loro attività per creare
opere ad essi ispirate, lasciando loro oltre ad un sostegno psicologico anche uno stimolo per vivere
coscientemente e liberamente qualsiasi espressione artistica (in prima linea si annovera l’esperienza di Renato
Guttuso nelle terre siciliane).
Tutt’oggi il desiderio di trovare dei luoghi collettivamente frequentati dove si conceda la possibilità di
apprezzare l’Arte in qualsiasi momento della giornata, da tutte le categorie sociali e culturali, rimane una
esigenza attuale.
Come il Cabaret Voltaire, celebre locale sperimentale fondato a Zurigo nel 1916 e considerato la culla del
dadaismo, movimento di rottura e rinnovamento artistico, il Bar cafè è sempre stato storicamente un ambiente
di ritrovo di Artisti e Intellettuali ed è chiaro, fin dall’origine, il connubio esistente tra la consumazione di caffè e
le conversazioni letterarie, politiche e artistiche. Vi si poteva trovare, oltre a un breve momento ricreativo
nell’arco della giornata, anche numerose occasioni in cui incontrare e attuare interessanti scambi culturali.
Fin dal Settecento i Caffè italiani costituivano vivaci ambienti in cui le sempre più frequenti riunioni intellettuali
divenivano chiari punti di riferimento.
L’Arte era un tema ricorrente, argomento caratterizzante degli incontri tenuti in questi luoghi.
Alcuni esempi storici e rappresentativi si annoverano nella stessa città di Roma.
Gli spazi più famosi e importanti sono stati: il Caffè Greco, a via Condotti, (praticato da moltissimi artisti, da De
Chirico a Guttuso) con una tradizione che arriva fino ai giorni nostri; il Bar Rosati, a piazza del Popolo, negli anni
Sessanta era costantemente frequentato da numerosi Artisti stranieri e italiani (fra cui Mario Schifano, Tano
Festa, Franco Angeli), Critici d’Arte e Galleristi.
Lo stesso avveniva, in quegli anni, per le Trattorie.
Un esempio era l’osteria Menghi, a via Flaminia, in cui si potevano incontrare oltre a Scrittori, Cineasti, Poeti e
Attori, Mario Mafai (il quale ritrasse l’Osteria in un suo quadro), Mino Maccari, Pietro Consagra, Carla Accardi e
molti altri.
L’Itinerario di un viaggio senza fine, nei luoghi dell’Arte che aiuta a comprendere l’intento originario del
concetto, costituito dall’intenzionalità chiara di avvicinare le opere a una fruizione diversa, collettiva e
quotidiana; per stabilire fra queste, l’Artista e lo spettatore, una familiarità che spesso viene tralasciata.
Con questa iniziativa si intende inoltre testimoniare la continuità artistica che ha visto legati indissolubilmente
la figura del Maestro e dei suoi allievi.
E’ prevista infine la realizzazione e diffusione di un sintetico opuscolo, che prende il nome dall’iniziativa
Elaltrobar, sarà di essa l’organo di informazione costituito da un calendario con le date delle mostre, e una
mappa della città in cui i luoghi espositivi saranno evidenziati per consentirne una individuazione più agevole.
Sono in programma nel corso di questo anno la realizzazione di cento mostre che testimoniano il lavoro
contemporaneo di circa duecento Artisti.
organizzazione Hala Menin, Angela De Zotti, Domenico Poggi
coordinamento Daniele Galligani
comunicazione Gianni Fantoni
info@fondazionegenera.org • www.fondazionegenera.org
ORE 17.00 L’ESPOSIZIONE PERSONALE A DUE D EGLI ARTISTI
ANGELA DE ZOTTI
DOMENICO POGGI
ELALTROBAR prese forma nei primi mesi del 2004 con un programma dagli intenti vasti ed estendibili e il
suo nome porta in sé l’essenza stessa dell’intera iniziativa.
La volontà è quella di costituire una ricca rassegna espositiva da tenersi in locali pubblici, contaminandosi a un
ruolo straordinario: fungere da nuovi contenitori dell’opera d’Arte, assolvendo al duplice compito di quotidiana
accoglienza della clientela e a luoghi espositivi non convenzionali.
Verranno presentate numerose mostre in diversi spazi romani. I Bar e i Caffè, luoghi comunemente frequentati,
sono stati scelti come primo esempio rappresentativo, proprio perché in essi, in qualsiasi momento della
giornata, possono rincontrarsi un numero altissimo di frequentatori e habitué.
Da questo si articola la volontà di condurre alla portata di ogni individuo, come evento collettivo, l’opera d’Arte
collocandola in luoghi ad essa poco usuali, liberandone la godibilità che generalmente viene attuata nei Musei
e nelle Gallerie.
Ogni singola mostra avrà una durata di una o due settimane e, nello stesso momento, in nuovi luoghi della
Città, sarà possibile visitare altre esposizioni con testimonianze artistiche appositamente realizzate per
l’occasione. Si prevede una poliedrica programmazione, con cadenza regolare, che coprirà l’intero territorio
della Capitale oltrepassando successivamente i confini metropolitani, con l’intenzione di raggiungere nuovi
ambiti dell’intero territorio nazionale.
L’intenzione è quella di allargare a macchia d’olio l’iniziativa anche ai luoghi di lavoro in genere.
La tradizione che vede l’impegno degli stessi artisti verso le problematiche e gli aspetti più semplici riferiti alle
attività lavorative è storicamente attestata.
Un importante punto di riferimento è quello che ha orientato, nel primo dopoguerra, l’interesse dei pittori (in
particolare legati al movimento realista, non solo italiano ma anche straniero) a lavorare a contatto con le
masse, per avvicinarsi ai problemi quotidiani della vita reale. Una partecipazione che portava a raggiungere i lavoratori nei luoghi dove svolgevano le loro attività per creare
opere ad essi ispirate, lasciando loro oltre ad un sostegno psicologico anche uno stimolo per vivere
coscientemente e liberamente qualsiasi espressione artistica (in prima linea si annovera l’esperienza di Renato
Guttuso nelle terre siciliane).
Tutt’oggi il desiderio di trovare dei luoghi collettivamente frequentati dove si conceda la possibilità di
apprezzare l’Arte in qualsiasi momento della giornata, da tutte le categorie sociali e culturali, rimane una
esigenza attuale.
Come il Cabaret Voltaire, celebre locale sperimentale fondato a Zurigo nel 1916 e considerato la culla del
dadaismo, movimento di rottura e rinnovamento artistico, il Bar cafè è sempre stato storicamente un ambiente
di ritrovo di Artisti e Intellettuali ed è chiaro, fin dall’origine, il connubio esistente tra la consumazione di caffè e
le conversazioni letterarie, politiche e artistiche. Vi si poteva trovare, oltre a un breve momento ricreativo
nell’arco della giornata, anche numerose occasioni in cui incontrare e attuare interessanti scambi culturali.
Fin dal Settecento i Caffè italiani costituivano vivaci ambienti in cui le sempre più frequenti riunioni intellettuali
divenivano chiari punti di riferimento.
L’Arte era un tema ricorrente, argomento caratterizzante degli incontri tenuti in questi luoghi.
Alcuni esempi storici e rappresentativi si annoverano nella stessa città di Roma.
Gli spazi più famosi e importanti sono stati: il Caffè Greco, a via Condotti, (praticato da moltissimi artisti, da De
Chirico a Guttuso) con una tradizione che arriva fino ai giorni nostri; il Bar Rosati, a piazza del Popolo, negli anni
Sessanta era costantemente frequentato da numerosi Artisti stranieri e italiani (fra cui Mario Schifano, Tano
Festa, Franco Angeli), Critici d’Arte e Galleristi.
Lo stesso avveniva, in quegli anni, per le Trattorie.
Un esempio era l’osteria Menghi, a via Flaminia, in cui si potevano incontrare oltre a Scrittori, Cineasti, Poeti e
Attori, Mario Mafai (il quale ritrasse l’Osteria in un suo quadro), Mino Maccari, Pietro Consagra, Carla Accardi e
molti altri.
L’Itinerario di un viaggio senza fine, nei luoghi dell’Arte che aiuta a comprendere l’intento originario del
concetto, costituito dall’intenzionalità chiara di avvicinare le opere a una fruizione diversa, collettiva e
quotidiana; per stabilire fra queste, l’Artista e lo spettatore, una familiarità che spesso viene tralasciata.
Con questa iniziativa si intende inoltre testimoniare la continuità artistica che ha visto legati indissolubilmente
la figura del Maestro e dei suoi allievi.
E’ prevista infine la realizzazione e diffusione di un sintetico opuscolo, che prende il nome dall’iniziativa
Elaltrobar, sarà di essa l’organo di informazione costituito da un calendario con le date delle mostre, e una
mappa della città in cui i luoghi espositivi saranno evidenziati per consentirne una individuazione più agevole.
Sono in programma nel corso di questo anno la realizzazione di cento mostre che testimoniano il lavoro
contemporaneo di circa duecento Artisti.
organizzazione Hala Menin, Angela De Zotti, Domenico Poggi
coordinamento Daniele Galligani
comunicazione Gianni Fantoni
info@fondazionegenera.org • www.fondazionegenera.org
22
giugno 2012
Elaltrobar: Angela De Zotti / Domenico Poggi
22 giugno 2012
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
BRAS CAFE’
Roma, Piazza Navona, 2, (Roma)
Roma, Piazza Navona, 2, (Roma)
Vernissage
22 Giugno 2012, ore 17
Autore