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Elay Li – Andrea Marchesini – Liminality
GART è lieta di annunciare l’apertura della mostra Liminality che coinvolge le opere di Elay Li e di Andrea Marchesini, due artisti caratterizzati da un’autonomia linguistica propria, dialoganti in mostra per l’atteggiamento simile tradotto ed espresso in pittura.
Comunicato stampa
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GART è lieta di annunciare l’apertura della mostra Liminality che, a cura di Francesca Carbone, coinvolge le opere di Elay Li e di Andrea Marchesini, due artisti caratterizzati da un’autonomia linguistica propria, dialoganti in mostra per l’atteggiamento simile tradotto ed espresso in pittura.
Il concetto di “Liminalità“, tradotto dall’inglese Liminality – derivato dal latino limen-minis «soglia» – viene inteso in psicologia e fisiologia, come fatto o fenomeno che è al livello della soglia della coscienza e della percezione. In antropologia, la Liminalità, coincide con la qualità di ambiguità o il sentimento di disorientamento che si verifica in una fase intermedia, di passaggio, in una fase di transizione, in cui ci si trova “sulla soglia”.
All’interno della mostra vengono presentate due importanti e grandi opere di Andrea Marchesini appartenenti ad un ciclo di dipinti realizzati tra il 2015 e il 2018, un periodo cromaticamente esplosivo in cui si assiste alla nascita dei primi cenni di matericità, elemento che ad oggi differenzia e rende riconoscibile la pittura dell’artista. Le due opere in mostra segnano il prezioso passaggio storico di Andrea Marchesini dal non materico al materico, oltre che da un’astrazione totale ad una figurazione affiorante. Andrea Marchesini utilizza substrati di colori forti che conferiscono alle sue opere una muscolarità cromatica. Esplora la materialità, il sublime e, ricercando una struttura sistematica con la spontaneità gestuale, riflette sull’opera la propria dimensione espressiva restante al confine tra l’essere spontaneo e l’essere conscio.
Elay Li vede come principale destinazione artistica la pittura monocroma, con la quale riesce a mantenere la figurazione al confine dell’invisibile e della percezione. La monocromia, caratteristica distintiva delle sue opere, crea un’intensità energetica d’impatto che si trasforma in sensazione fisica; può oscillare tra disorientamento ed estrema consapevolezza di sè. Elav dipinge corpi e soggetti immersi in situazioni esistenziali sconosciute o strappate al contesto, scene e personaggi che conservano il profondo potere di influire sull’immaginazione di chi le osserva. La piattezza apparente delle sue figure si rivela ossimorica. La solennità dei soggetti, assorti nello svolgere azioni comuni – come bere un drink ad esempio – li conduce ad una dimensione temporale che dona loro una certa sacralità: sembrano definirsi come iconografie contemporanee. Elay Li viene presentato in mostra con tre opere dipinte nel 2021, di cui una inedita, una esposta alla Biennale di Firenze ed una selezionata per il Talent Prize di PRS di Torino nel 2021.
Il concetto di “Liminalità“, tradotto dall’inglese Liminality – derivato dal latino limen-minis «soglia» – viene inteso in psicologia e fisiologia, come fatto o fenomeno che è al livello della soglia della coscienza e della percezione. In antropologia, la Liminalità, coincide con la qualità di ambiguità o il sentimento di disorientamento che si verifica in una fase intermedia, di passaggio, in una fase di transizione, in cui ci si trova “sulla soglia”.
All’interno della mostra vengono presentate due importanti e grandi opere di Andrea Marchesini appartenenti ad un ciclo di dipinti realizzati tra il 2015 e il 2018, un periodo cromaticamente esplosivo in cui si assiste alla nascita dei primi cenni di matericità, elemento che ad oggi differenzia e rende riconoscibile la pittura dell’artista. Le due opere in mostra segnano il prezioso passaggio storico di Andrea Marchesini dal non materico al materico, oltre che da un’astrazione totale ad una figurazione affiorante. Andrea Marchesini utilizza substrati di colori forti che conferiscono alle sue opere una muscolarità cromatica. Esplora la materialità, il sublime e, ricercando una struttura sistematica con la spontaneità gestuale, riflette sull’opera la propria dimensione espressiva restante al confine tra l’essere spontaneo e l’essere conscio.
Elay Li vede come principale destinazione artistica la pittura monocroma, con la quale riesce a mantenere la figurazione al confine dell’invisibile e della percezione. La monocromia, caratteristica distintiva delle sue opere, crea un’intensità energetica d’impatto che si trasforma in sensazione fisica; può oscillare tra disorientamento ed estrema consapevolezza di sè. Elav dipinge corpi e soggetti immersi in situazioni esistenziali sconosciute o strappate al contesto, scene e personaggi che conservano il profondo potere di influire sull’immaginazione di chi le osserva. La piattezza apparente delle sue figure si rivela ossimorica. La solennità dei soggetti, assorti nello svolgere azioni comuni – come bere un drink ad esempio – li conduce ad una dimensione temporale che dona loro una certa sacralità: sembrano definirsi come iconografie contemporanee. Elay Li viene presentato in mostra con tre opere dipinte nel 2021, di cui una inedita, una esposta alla Biennale di Firenze ed una selezionata per il Talent Prize di PRS di Torino nel 2021.
04
maggio 2023
Elay Li – Andrea Marchesini – Liminality
Dal 04 al 29 maggio 2023
arte contemporanea
Location
GART Arte Contemporanea
Borgonovo, Via Rocca, 31, (CN)
Borgonovo, Via Rocca, 31, (CN)
Orario di apertura
11-13 e 14-19
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico